18 DICEMBRE 2023

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18 DICEMBRE 2023 - 06:34


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EMILIA-ROMAGNA: Bonaccini e l'ipotesi terzo mandato, scintille per la Regione

La campagna elettorale per la Regione Emilia-Romagna è cominciata: fra il presidente Bonaccini e il plenipotenziario di Fratelli d'Italia Galeazzo Bignami sono volati i primi botti di fine anno che preludono a un 2024 decisivo per la politica emiliano-romagnola. Le elezioni in una delle due Regioni dove il centrosinistra non ha mai perso, sono destinate a diventare, come già avvenne nel gennaio 2020, il focus della politica italiana. Al centro della scena c'è il presidente Bonaccini a cui la legge vieta di ricandidarsi per la terza volta, a meno di un piuttosto improbabile intervento governativo sul terzo mandato, che ha suscitato un dibattito che coinvolge anche molti suoi colleghi di entrambi gli schieramenti. Il secondo mandato di Bonaccini termina a gennaio 2025, ma nelle ultime settimane si è fatta sempre più consistente la voce che vorrebbe lo stesso Bonaccini candidato al Parlamento europeo, con il compito di trascinare il Pd nella circoscrizione nord-est. In caso di elezione la legge regionale prevede che la sua vice, Irene Priolo, possa portare a termine la legislatura, anche se a quel punto non si esclude un accordo politico per anticipare il voto di qualche mese. "Non credo - è la puntura arrivata da Bignami - che Bonaccini si dimetterà nel mezzo della legislatura, nel mezzo dell'alluvione per andare in Europa, perché tutto si può dire di Bonaccini tranne che sia uno che scappa dalle proprie responsabilità". Parole che hanno suscitato la pronta replica del presidente, secondo cui gli esponenti di centrodestra "sanno perfettamente che tra un anno scadrà il mio secondo mandato. Siccome hanno sempre detto che ci vorranno anni per ricostruire tutto ciò che è stato distrutto o danneggiato lo scorso maggio, immagino allora saranno coerenti con questo auspicio e daranno il via libera al possibile mio terzo mandato. O non lo faranno perché hanno timore di riavermi come avversario?". Ma visto che l'intervento sul terzo mandato, che Bonaccini apprezzerebbe molto e non ne fa mistero, rimane piuttosto improbabile, sono cominciate le grandi manovre per la successione che al momento vedono due nomi in pole position: la stessa Irene Priolo (che ha gestito la delega della protezione civile nell'emergenza alluvione) e il sindaco di Ravenna Michele de Pascale, entrambi targati Pd. La platea di quelli che aspirano a salire all'ultimo piano della moderna torre bolognese disegnata da Kenzo Tange, sede della Regione, è però molto più ampia. La questione è complessa, perché si incrocia appunto con le Europee (e con quella che sarà la decisione di Bonaccini a riguardo), ma anche con le comunali che nello stesso giorno eleggeranno numerosi sindaci. La partita più intricata è a Modena (città di Bonaccini) dove si sta cercando di risolvere un'empasse tutta interna al Pd per scegliere il successore di Giancarlo Muzzarelli, anch'egli stoppato dalla legge sui mandati. Tutti nodi che nei primi mesi dell'anno prossimo dovranno arrivare al pettine, sotto lo sguardo della segretaria (ed ex vicepresidente di Bonaccini) Elly Schlein che segue con attenzione le vicende della sua Regione. Il centrodestra vuole provarci. Dopo che le ultime due sconfitte hanno visto un leghista guidare la coalizione, stavolta portare la bandiera spetterebbe di diritto a Fratelli d'Italia, anche nel nome di un riequilibrio nazionale interno alla coalizione. Ma se Bignami, come continua a ribadire, non vuole essere della partita, non sarà semplice individuare il nome giusto. A meno di non voler provare a pescare fuori dai partiti: ma le scelte civiche, in questi casi, per avere chance di successo vanno preparate con largo anticipo.




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FIRENZE: Sanità e cura del territorio, siglato il patto tra Emilia-Romagna e Toscana

Sanità, contrasto al dissesto idrogeologico, Appennino e aree interne, cultura, turismo e innovazione. Sono alcuni degli otto punti della lettera d’intenti tra le Regioni Emilia-Romagna e Toscana sottoscritta oggi a Firenze. Il documento, che ha una validità di tre anni, è stata siglato dai presidenti Michele de Pascale ed Eugenio Giani in occasione della cerimonia di consegna del premio Pegaso d’Oro al ravennate Antonio Patuelli, presidente dell'Associazione Bancaria Italiana e del Gruppo La Cassa di Ravenna: un’onorificenza che la Giunta della Regione Toscana assegna dal 1993 a “coloro che hanno reso un servizio alla comunità nazionale e internazionale attraverso la loro opera in campo culturale, politico, filantropico e del rispetto dei diritti umani”. “Vogliamo lavorare insieme su temi strategici per le nostre comunità- afferma de Pascale-. Abbiamo bisogno di unire le nostre forze per affrontare con incisività le sfide più importanti che ci troviamo davanti. A partire dalla difesa della salute pubblica e universalistica con la necessità di un rifinanziamento strutturale del Fondo sanitario nazionale e la rimozione dei vincoli di spesa per il personale, su cui entrambe le Assemblee legislative hanno promosso disegni di legge di iniziativa regionale. Tema centrale è l’integrazione e la connessione infrastrutturale tra i due territori, con un focus in particolare rispetto alle linee ferroviarie di collegamento, che vanno potenziate anche in un’ottica di maggiore sostenibilità e valutando la sperimentazione di tecnologie innovative. E poi il contrasto al dissesto idrogeologico, la cura e lo sviluppo dell’Appennino e delle aree montane, ambiti prioritari del nostro mandato che anche la Toscana ha tra le azioni strategiche di governo. Ancora, la promozione del turismo bianco e verde- chiude de Pascale-, la valorizzazione sinergica dei grandi eventi internazionali culturali e sportivi, e del nostro patrimonio artistico-culturale d’eccezione, apprezzato in tutto il mondo”. “La firma di questa lettera d’intenti rappresenta un passo fondamentale per rafforzare la collaborazione tra Toscana ed Emilia-Romagna- sottolinea Giani-. Insieme, ci impegniamo a promuovere la sanità pubblica, potenziare le infrastrutture, valorizzare il nostro patrimonio culturale e tutelare l’ambiente. Desidero esprimere il mio sincero apprezzamento al presidente Michele de Pascale per la sua visione e determinazione nel perseguire obiettivi comuni. Questa sinergia non solo migliorerà la qualità della vita dei nostri cittadini, ma servirà anche da modello di cooperazione interregionale per l’intero Paese". I principali punti della lettera di intenti A unire Emilia-Romagna e Toscana non è solo la contiguità. Tra i punti principali della lettera d’intenti la sanità per proteggere e rafforzare i due sistemi sanitari a vocazione pubblica e territoriale, l’Appennino e le aree interne con l’obiettivo di delineare strategie comuni, dai servizi per le famiglie - come la messa in rete della fruizione dei servizi scolastici ed educativi e delle infrastrutture - a quelli per le imprese; un esempio su tutti, la valorizzazione dell’area del Brasimone e il suo Centro di ricerca, riferimento nazionale ed europeo nel campo dell’alta specializzazione scientifica sulle radiazioni ionizzanti e sulle tecnologie energetiche innovative. E ancora le infrastrutture e la mobilità, con una sempre più forte integrazione tra i due territori grazie a modalità più sostenibili di connessione tra le due regioni, il contrasto al dissesto idrogeologico lavorando sinergicamente alla messa in sicurezza delle aree di confine a rischio. Poi ricerca e innovazione promuovendo e consolidando il posizionamento dei rispettivi sistemi territoriali in ambito nazionale e comunitario; senza dimenticare la collaborazione più stretta sul fronte del turismo, settore di sviluppo economico di grande rilievo per le due Regioni, della cultura, dell’ICT e del digitale. Inoltre, è prevista la costituzione di gruppi di lavoro da dedicare allo sviluppo delle tematiche, la messa a punto di un programma annuale o pluriennale di attività per la definizione degli obiettivi e dei risultati attesi, incontri periodici per monitorare l’avanzamento delle iniziative e la promozione di ulteriori tematiche su cui sviluppare nuove attività.