BOLOGNA: Renzi fa il pienone, “pronti a scendere in campo alle elezioni locali” | VIDEO
Matteo Renzi sbarca a Bologna per una delle tappe del suo tour “Volare Alto”. In una sala gremita di oltre 300 persone, il leader di Iv ha parlato di Jobs Act, Palestina, energia nucleare e giustizia. Non ha risparmiato le picconate al Governo: dall'alluvione, alla manovra, ai contributi all'editoria ma ha parlato anche di elezioni regionali e comunali. In Emilia Romagna, Iv con il suo nuovo gruppo in Regione è pronta a scendere in campo. "Per quanto riguarda la Regione - ha detto Renzi -, la priorità è che il Pd da una lato chiarisca qual è il proprio disegno strategico, anche perché l'Emilia-Romagna è stata la fucina dell'ultimo congresso tra Stefano Bonaccini e Elly Schlein. Decidano cosa fare da grandi, noi nel frattempo ci occupiamo delle questioni concrete". "La prima questione – ha proseguito - è che il governo non può annunciare di aver stanziato un sacco di soldi per le terre alluvionate e poi i ristori sono pari a zero o quasi e questo vale per la Romagna e, in prospettiva, per la Toscana".
Renzi ha parlato anche del nuovo gruppo di Italia Viva in Regione: "Penso che sia tosto, bello forte - ha aggiunto Renzi -. Giulia Pigoni sta facendo un grande lavoro insieme a Pasquale Gerace e a Mauro Felicori, che è anche assessore. Abbiamo gli organismi eletti dal congresso, con Mazzetti che guida il partito a livello regionale qui a Bologna, abbiamo una parlamentare di primario valore come Naike Gruppioni anche per la sua esperienza imprenditoriale, abbiamo i sindaci, abbiamo una bella squadra che può fare un grande lavoro".
Renzi guarda anche alle amministrative, ma a precise condizioni. "In Sardegna - ha commentato - è stata ufficializzata la candidatura di una grillina anche col Pd ed è evidente che noi, in quel disegno strategico, non ci stiamo". "Ci può stare ovviamente - ha aggiunto - che nei singoli comuni si possano fare accordi tanto col centrosinistra quanto col centrodestra. Però lo dico a Bologna, perché ci tengo: non è che siamo cambiati noi rispetto al 2014 quando facevamo il 40%. Sono loro che hanno abbandonato quel disegno riformista". "Quando c'era il Pd riformista - spiega l'ex premier, togliendosi un sassolino dalla scarpa - si vincevano le elezioni e si governava il Paese, adesso che il Pd si è sposato coi 5 stelle vincono le primarie ma al Governo c'è la destra". “Davvero - chiede Renzi - vogliamo consegnare la storia del riformismo a Giuseppe Conte? Se è così auguri, in bocca al lupo".
Riguardo a un eventuale terzo mandato di Bonaccini in Regione ecco quello che ha commentato: “I suggerimenti a Stefano Bonaccini non li do, anche perché non li prende. Con Bonaccini – ha specificato - c'è un rapporto personale molto forte, ma politicamente ognuno fa la sua strada. Siamo al suo fianco in Regione con tre consiglieri e un assessore, ma forse se mi avesse ascoltato le cose sarebbero andate diversamente anche per il Pd”. Il leader di Iv ha ricordato di aver spinto più volte Bonaccini a ricoprire il ruolo di segretario nazionale del Pd. “Ho suggerito a Stefano Bonaccini di correre a segretario nazionale del Pd dopo di me e non mi ha ascoltato – ha ripercorso -. Poi gli ho suggerito di correre dopo Martina e non mi ha ascoltato. Poi gli ho suggerito di correre dopo Zingaretti e non mi ha ascoltato. Da quel momento ho smesso di dare suggerimenti a Stefano, a cui voglio molto bene”.
ALTRE NOTIZIE DI POLITICA