RIMINI: Comune al voto nel 2021 dopo 10 anni di Andrea Gnassi | VIDEO
Dai grandi progetti urbani agli eventi, vediamo che cosa hanno segnato i dieci anni alla guida di Rimini di Andrea Gnassi.
Aveva scelto la bicicletta come simbolo della sua prima campagna elettorale nel 2011 quando è stato eletto alla guida della sua città, Rimini. Andrea Gnassi da allora ha pedalato e non si può dire che nei suoi due mandati da sindaco sia stato fermo. Tra i primi atti, la revisione del piano di salvaguardia della balneazione divenuto un maxi investimento da 200 milioni di euro che ha unito alla chiusura degli scarichi a mare il restyling del waterfront. L’ambiente come pilastro. Al grido di ‘stop al consumo di suolo’ l’amministrazione Gnassi ha rivisto alcuni dei piani urbanistici più espansivi.
‘Via le auto dal centro’, l’altro slogan gnassiano, quello che ha causato più mal di pancia tra negozianti e residenti: piazze più belle da una parte, minori posti auto dall’altra. Poco importa, il punto di riferimento per Gnassi è Friburgo. In un continuo binomio progettuale tra “hardware e software”, “sotto e sopra”, fino all’ultimo “terra e sogno”, il primo cittadino non si è mai lasciato scalfire dalle polemiche. “Sindacone”, “Sindy”, sui social viene chiamato in tutti i modi.
Dal carattere ostinato, per i suoi detrattori è scontroso, “uomo solo al comando”, ma per chi gli sta vicino è proprio la sua testardaggine ad avergli fatto completare molti progetti.
Negli ultimi dieci anni le presenze turistiche di Rimini sono rimaste in media sui 7,5 milioni l’anno nonostante la crisi del mercato russo. La città ha ottenuto riconoscimenti importanti, è stata consigliata nel 2018 dal New York Times e nel 2019 da Forbes come meta tra le più interessanti al mondo. E se c’è un campo in cui Gnassi dà il meglio di sé è quello degli eventi, come Al Meni e la Molo Street Parade, mentre in inverno il format del ‘Capodanno più lungo del mondo’ ha dato lavoro ad hotel che in genere rimanevano chiusi.
Il momento di maggiore emozione di questi 10 anni è stato la riapertura del Teatro Galli ferito dalla guerra. In quello stesso anno, il 2018, è stato riaperto anche il cinema Fulgor legato a Federico Fellini, e la riconciliazione della città con il grande maestro del cinema è stato un altro dei tratti dell’amministrazione Gnassi, che ha fatto della cultura, del trasformare Rimini in città d’arte la sua bandiera.
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