5 FEBBRAIO 2016

16:32

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5 FEBBRAIO 2016 - 16:32


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ROMA: Passo in avanti per la legge sul "dopo di noi"

"Tra le tante emergenze che le politiche sociali in Italia devono affrontare, quella del 'dopo di noi' è una delle più importanti perchè riguarda il futuro delle persone con disabilità gravi che rischierebbero di rimanere senza alcuna tutela qualora perdessero i genitori. Con il voto della Camera finalmente si colma un vuoto non più accettabile, una questione di civiltà e solidarietà". Lo afferma il deputato romagnolo Marco Di Maio, a seguito del voto dell'aula di Montecitorio alla legge sul "dopo di noi". Il testo passa ora al Senato per l'approvazione definitiva.

"E' una questione che riguarda molti casi anche sul nostro territorio - spiega il deputato - perchè si rivolge a coloro che a causa di minorazione, singola o plurima, abbiano ridotto l'autonomia personale, correlata all'età, in modo da rendere necessario un intervento assistenziale permanente, continuativo e globale nella sfera individuale o in quella di relazione". 

Il provvedimento mira a introdurre misure che tutelino i disabili gravi nel periodo di vita successivo alla scomparsa dei genitori. Innanzitutto, mette fine all’insopportabile distinzione per categorie in vigore fino a ora. Punta, poi, a favorire il benessere, l'inclusione sociale e l'autonomia delle persone con disabilità. Lo fa con una strategia che abbraccia i diversi, importanti aspetti problematici della disabilità: con l’istituzione di un fondo Fondo per l'assistenza alle persone con disabilità grave prive del sostegno familiare ma anche agevolando le erogazioni di soggetti privati; disciplinando le modalità di definizione dei livelli essenziali delle prestazioni in campo, con interventi innovativi di residenzialità che riproducano le condizioni abitative e relazionali della casa famiglia.  




ALTRE NOTIZIE DI POLITICA

RAVENNA: Nessun declassamento per la dogana del porto, intervista al direttore Adm

“Nessun declassamento, anzi, è previsto un potenziamento dell’ufficio con nuove unità nel personale: l’unica modifica riguarda la rimodulazione alla retribuzione al dirigente”. Così il direttore dell’Agenzia delle Dogane e dei monopoli, Roberto Alesse, replica e prova spegnere definitivamente, ai nostri microfoni, le polemiche attorno al futuro dell’ufficio dogane al porto di Ravenna “È strumentale parlare di declassamento, tra l’altro è un sostantivo che usano anche per altri uffici dirigenziali, ma qui c’è soltanto una rimodulazione di una voce specifica della retribuzione a capo dell’ufficio di Ravenna”. Nessun declassamento. Il direttore dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli, Roberto Alesse, in visita a Bologna, ribadisce l'infondatezza delle notizie circolate nei giorni scorsi, riguardo la presunta decisione di declassare da prima a terza fascia l’ufficio delle dogane del porto di Ravenna nell’ambito della sua riforma, attuativa di un decreto del 2012, avviata quasi un anno fa. Una polemica nata dopo un’interpellanza a Montecitorio della deputata dem Ouidad Bakkali, con una vera e propria levata di scudi anche da parte di sindacati e politica locale. È in corso una riorganizzazione territoriale per garantire maggiore efficienza operativa, aveva subito fatto sapere l’Adm con una nota, aggiungendo che, al contrario, è previsto un rafforzamento dell’agenzia al porto ravennate, col personale che da 63 passera a 72 unità e posizioni di elevata responsabilità che saranno raddoppiate. Stop, dunque, alle polemiche. “Questo accade, è fisiologico, la riforma in realtà sta entrando nella sua parte finale -continua Alesse – quindi è giusto chiedere interlocuzione all’agenzia e stiamo dando in realtà spiegazioni, non abbiamo problemi a farlo. Si tratta di una riforma equilibrata che poggia poi sul numero e sul volume di affari dirigenziali che ciascun ufficio andrà a governare”. L’infondatezza delle preoccupazioni rappresentate, si legge ancora nella nota, derivano esclusivamente dalla riqualificazione della retribuzione del dirigente, che viene portata da 142.434 euro a 133.137. Ravenna, rimarca pertanto Alesse, infine, resta un porto strategico. “Lo ribadisco -conclude – non cambia nulla. Poi sono realtà in completo divenire, quindi se la riforma dovrà essere revisionata alla luce di un aumento della voce del volume degli affari che ciascun ufficio gestisce, andremo a rivedere la riforma. Nulla è eterno”.