22 OTTOBRE 2015

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22 OTTOBRE 2015 - 11:26


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ROMA: Arlotti si scaglia contro l'Aeroporto delle Marche

Perché la Regione Marche continua a sovvenzionare la società di gestione dell'aeroporto “Raffaello Sanzio”, in evidente difficoltà finanziaria, e perché la stessa società può cercare nuovi soci senza nessuna procedura ad evidenza pubblica e senza interpellare anticipatamente ENAC e il MIT, che devono autorizzare un’eventuale privatizzazione? Lo chiede il deputato PD Tiziano Arlotti al ministro delle Infrastrutture e trasporti Graziano Delrio, con un'interrogazione depositata il 20 ottobre 2015.

Nel testo, Arlotti sottolinea come “nel febbraio 2014 l’Aeroporto delle Marche, gestito dalla società Aerdorica, ha presentato il piano di salvataggio, a fronte di una situazione debitoria di 37 milioni di euro. Nel luglio dello stesso anno la Corte Costituzionale ha dichiarato illegittima la norma con cui la Regione Marche aveva inserito nel bilancio 2014 un contributo straordinario di 1,1 milioni, per contrasto con l'art. 117 della Costituzione (vincoli dell'ordinamento comunitario per esercitare la potestà legislativa). Nello stesso mese, riportano le agenzie di stampa, l’assessore della Regione Marche, Anna Casini, ha partecipato all'assemblea dei soci della Spa annunciando che la privatizzazione di Aerdorica era in fase di conclusione, questo nonostante la società non abbia avuto alcuna autorizzazione da parte di Enac e si tratti quindi di una vendita delle quote di maggioranza senza una gara ad evidenza pubblica”.

“In agosto il controllo della società Aerdorica, fino a quel momento controllata dalla Regione Marche, risulterebbe essere passato a Novaport, verso cui la Giunta delle Marche ha espresso il gradimento – continua il deputato -. Nei giorni scorsi, la Giunta delle Marche ha deliberato la proposta di legge 'per trasferire risorse a Aerdorica e per gli indennizzi da trasfusioni' che definisce tra le altre cose il trasferimento di risorse ad Aerdorica. La somma destinata allo scalo dorico è pari a tre milioni e riguarda, in parte, oneri di compensazione di servizio pubblico e, in parte, investimenti legati al servizio pubblico stesso, quale passaggio, di competenza dell’ente, per la definizione del percorso per l’ingresso del nuovo socio in Aerdorica e per il rilancio dell’infrastruttura”.

“Ciò significa che la Regione Marche destina ulteriori fondi pubblici ad una società in grave crisi – osserva Arlotti -, in attesa che entri il nuovo socio di maggioranza, selezionato al di fuori di una procedura ad evidenza pubblica”.

Non solo: il deputato ricorda che nella primavera scorsa Aerdorica è stata accusata di concorrenza sleale da Airiminum, società di gestione dello scalo di Rimini “Federico Fellini” affidataria del servizio dopo gara pubblica. “Aerdorica stessa risulta avere scritto alle compagnie aeree insinuando dubbi sulla riapertura dall’aeroporto di Rimini e sulla solidità della società di gestione”.

Arlotti pone perciò a Delrio alcune precise domande. “Chiedo se il Ministro non ritenga opportuno effettuare verifiche sul fatto che la Regione Marche continui a finanziare una società in pesante crisi finanziaria. Perché, poi, si consenta alla società Aerdorica di cercare nuovi soci senza nessuna procedura ad evidenza pubblica e senza interpellare anticipatamente ENAC e il MIT, soggetti che devono autorizzare un’eventuale privatizzazione. Chiedo inoltre a che punto è effettivamente il passaggio del controllo di Aerdorica a Novaport e quali sono le risultanze di Enac al riguardo”.

Infine, “se ritenga legittimo che, a fronte di una crisi finanziaria che ne pregiudica la continuità aziendale, una società di gestione pubblica come Aerdorica, che utilizza fondi pubblici per politiche di comarketing, contatti le compagnie aeree per cercare di trattenere i voli ad Ancona a discapito di Rimini”.




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BOLOGNA: Referendum, presidio del Pd davanti alla sede Rai

Presidio del Partito Democratico davanti ai cancelli della Rai di Bologna, per denunciare lo scarso spazio dedicato dalla tv di Stato ai referendum del prossimo 8 e 9 giugno, coi dem compatti a sostegno dei cinque sì. Maurizio Lupi, leader di Noi Moderati, in città per un convegno sul welfare, si schiera invece per il no, invitando comunque i cittadini a recarsi alle urne Presidio davanti alla sede Rai Emilia-Romagna di Bologna organizzato dal Partito Democratico per denunciare, aperte virgolette, “il blackout informativo sui referendum dell’8 e 9 giugno”. Una denuncia rivolta principalmente verso il servizio pubblico, con manifestazioni in contemporanea davanti a tutti i cancelli Rai del Paese. “Noi chiediamo che si facciano dibattiti, che si dia spazio e che si dia la possibilità a tutti di essere informati su questo appuntamento così importante” spiega il responsabile organizzazione del Pd nazionale, Igor Taruffi. Il segretario regionale Luigi Tosiani parla invece di oscuramento sul tema da parte di “TeleMeloni” e sottolinea: “Si tratta di diritti fondamentali per le persone, di lavoro, la sua sicurezza, la battaglia contro la precarietà, la cittadinanza per tutte e tutti. Sono temi che toccano la vita delle persone. Il Partito Democratico ha deciso di appoggiare questi referendum e siamo pienamente in campo per questa sfida”. A sostegno del “no” tutte le forze di maggioranza in Parlamento, come ribadito sempre da Bologna, dov’era ospite ad un convegno sul welfare, dal leader di Noi Moderati, Maurizio Lupi. “Chiediamo di andare a votare e di votare no -conferma – questi referendum sono sbagliati, un paradosso. Ci sono due modi per dire no, chiedere di astenersi, come fanno alcuni amici della coalizione, e quello nostro, cioè di andare a votare no. Anche perché c’è un tema di riflessione: chiediamo ai cittadini di tornare ad appassionarsi al voto come espressione della democrazia, credo che in questo momento sia anche giusto fare un invito, come facciamo noi, di esprimersi per il no, ma di andare a votare”.