19 SETTEMBRE 2023

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19 SETTEMBRE 2023 - 18:57


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In Italia monoclonale anti-emicrania endovena, si prende 4 volte l'anno

Roma, 19 set. (Adnkronos Salute) - Dopo le formulazioni sottocutanee, l'Agenzia italiana del farmaco (Aifa) ha recentemente riconosciuto la rimborsabilità di eptinezumab, primo anticorpo monoclonale anti-Cgrp (peptide correlato al gene della calcitonina) a somministrazione endovenosa per la profilassi dell'emicrania nei pazienti adulti. Questa nuova formulazione "presenta alcune rilevanti specificità: permette una somministrazione in 30 minuti, 4 volte all'anno, ovvero una ogni 3 mesi (12 settimane)". Lo sottolinea Piero Barbanti, direttore dell'Unità per la cura e la ricerca su Cefalee e Dolore, Irccs San Raffaele Roma, professore associato di Neurologia, Università San Raffaele, Roma e presidente dell'Associazione italiana per la lotta contro le cefalee (Aic), intervenuto all'evento 'Emicrania: nuove prospettive per il paziente tra innovazione, ricerca e opportunità normative', organizzato da Lundbeck Italia oggi a Roma.

La nuova formulazione "ha una particolare rapidità di insorgenza dell'effetto profilattico - evidenzia il neurologo - correlabile al peculiare profilo farmacocinetico dovuto alla via di somministrazione endovenosa, e un effetto preventivo sostenuto nel tempo. La sua efficacia preventiva è stata provata sia per l'emicrania episodica che cronica, in presenza o meno di uso eccessivo di analgesici e di fallimenti di precedenti terapie antiemicraniche preventive". Inoltre, "il favorevole profilo di tollerabilità e sicurezza di eptinezumab - aggiunge Barbanti - è stato provato anche nel lungo termine, come mostrano i dati, fino a 2 anni dall'inizio del trattamento".

Secondo i dati dell'Organizzazione mondiale della sanità (Oms), "l'emicrania - rimarca Paolo Calabresi, direttore dell'Uoc Neurologia, professore ordinario dell'Istituto di Neurologia, Fondazione Policlinico Gemelli Irccs e past president della Società italiana studio cefalee (Sisc) - rappresenta la terza patologia più frequente e la seconda più disabilitante. Colpisce circa il 14-15% degli adulti con una prevalenza 3 volte maggiore nelle donne e anche le fasce più giovani. Nonostante il suo impatto sia elevatissimo da ogni punto di vista (umano, sociale ed economico), ancora oggi viene definita patologia invisibile".

La fisiopatologia dell'emicrania è complessa. "Tuttavia - precisa Alessandro Padovani, professore ordinario di Neurologia dell'Università di Brescia e presidente eletto della Società italiana di neurologia (Sin) - è ormai chiaro il ruolo centrale dell'attivazione delle vie trigemino-vascolari, che provoca il rilascio di sostanze vasodilatatrici, proinfiammatorie e neuropeptidi divenuti i target principali nel trattamento della patologia. Infatti, negli ultimi anni sono stati sviluppati farmaci che agiscono sul peptide Cgpr. Gli anticorpi monoclonali e i gepanti neutralizzano il Cgpr oppure bloccano il suo recettore e, di conseguenza, agiscono antagonizzando un meccanismo centrale nella patogenesi dell'emicrania. Grazie a questi farmaci e all'utilizzo della tossina botulinica, si è aperta una nuova era nel campo delle cefalee, creando le condizioni per trattamenti precisi e personalizzati per la prevenzione dell'emicrania, con miglioramento dell'efficacia e del profilo di sicurezza e tollerabilità".

L'emicrania episodica - ricorda una nota - è una malattia neurologica ad alto rischio di cronicizzazione se non curata in modo adeguato. Quando poi si presenta in forma cronica comporta grave disabilità, elevati costi e rischio di uso eccessivo di farmaci sintomatici. "Le conseguenze della terapia inadeguata, evidenziate dal Registro italiano dell'emicrania - precisa Barbanti - sono nomadismo sanitario; visite specialistiche frequenti, ma inutili (una media di 18 specialisti diversi per chi abbia almeno 25 giorni di emicrania al mese); esami diagnostici non necessari o erronei nel 95% dei casi, di cui 8-9 volte su 10 a carico del Servizio sanitario nazionale".

In questo scenario, l'Italia ha fatto un importante passo avanti con la Legge 81/2020, che ha riconosciuto la cefalea primaria cronica come malattia sociale. "La cefalea - afferma Lara Merighi, coordinatrice nazionale di Al.Ce. Group Italia Cirna Foundation Onlus - condiziona, spesso dalla tenera età, la vita di chi ne soffre. Ancora oggi, però, a distanza di 3 anni dalla legge si aspettano in media 8 mesi per una visita con un esperto e c'è un bisogno terapeutico insoddisfatto e una forte disparità di accesso tra i pazienti, a causa dei pochi centri di riferimento" e di una "carenza di organico" che aggrava "la mobilità sanitaria intra-regionale".

L'emicrania - prosegue la nota - è associata a un maggiore onere economico globale dovuto alla perdita di produttività lavorativa e all'aumento delle spese sanitarie. "Guardando all'Italia - riferisce Francesco Saverio Mennini, Research Director Eehta del Ceis, Facoltà di Economia, Università degli Studi di Roma Tor Vergata e presidente della Società italiana di Health Technology Assessment (Sihta) - i dati di letteratura stimano un costo annuo complessivo per paziente equivalente a circa 11.300 euro, più alto rispetto a pazienti con diabete (circa 8.300) o di pazienti con insufficienza renale cronica (7.000-9.600 euro). Il costo diretto annuale di chi ha la forma cronica è 4,8 volte superiore a quello di chi ne soffre in modo episodico (2.037 contro 427 euro).  Le giornate di ridotta capacità produttiva incidono per il 64,6% sul totale dei costi indiretti".

"Siamo orgogliosi - commenta Tiziana Mele, amministratore delegato Lundbeck Italia - di poter offrire ai pazienti una nuova soluzione terapeutica ora disponibile in Italia e frutto dell'instancabile impegno di Lundbeck nella ricerca nel campo delle neuroscienze. Vogliamo però essere al fianco di queste persone e dei loro cari a 360 gradi, e per questo supportiamo campagne di sensibilizzazione e forniamo servizi e strumenti a supporto del percorso terapeutico" come il "Patient Support Program per pazienti in terapia con eptinezumab, un progetto pilota che vedrà inizialmente coinvolti i centri cefalee della Lombardia. Sviluppato con il supporto di un board di clinici, psicologi, rappresentanti di associazioni pazienti, è volto ad aumentare l'empowerment delle persone con emicrania attraverso un percorso di counseling".




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Sport: Abodi sui 3 mandati, 'coerenza Parlamento e Corte Costituzionale ora autoriforma'

Roma, 29 set. (Adnkronos) - “Leggo con favore le dichiarazioni dei Presidenti delle federazione sportive in merito a quanto emerso dalla lettura attenta della sentenza della Corte costituzionale n. 184/2023. L’obiettivo perseguito dalla norma oggetto di esame di legittimità costituzionale, incidendo sul regime delle candidature, è(ra) quello di favorire l’accesso alle cariche di tutti gli associati, in condizioni di uguaglianza, alle cariche direttive e, dunque, di consentire alla stessa autonomia organizzativa dell’associazione di esprimersi nella sua pienezza, superando rendite di posizione alimentate da una lunga permanenza nella carica. Ciò che nello scrutinio della Consulta ha avuto esito negativo, per il quale la norma precedente è stata dichiarata illegittima, è il divieto definitivo che era stato introdotto dalla norma censurata, in quanto eccessivo rispetto alla finalità, pur legittimamente perseguita dalla norma, di non creare la formazione di un “gruppo di potere” interno all’organo direttivo, che ne metta a rischio la stessa autonomia. In tal senso, la modifica operata dal Parlamento è stata assolutamente coerente con la pronuncia della Corte". Lo dichiara il ministro per lo Sport e i Giovani, Andrea Abodi. "Adesso auspico che il mondo dello sport si autoriformi e, nel solco della sentenza della Corte costituzionale, arrivi a un azzeramento delle deleghe, a meno stringenti criteri di candidabilità e, soprattutto, a garantire che, anche dopo la prima convocazione dell’assemblea elettiva, dopo il terzo mandato, il presidente uscente debba ottenere i 2/3 dei voti, auspicabilmente nell’ambito di una maggioranza assoluta dei voti validamente espressi rispetto agli aventi diritto”, aggiunge Abodi.