Forlì

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EMILIA-ROMAGNA: Un’alleanza contro gli affitti in nero degli studenti, recuperati quasi 3 mln

Una task force che unisce Guardia di Finanza, Agenzia delle Entrate, Regione e Università, per contrastare in Emilia-Romagna il fenomeno delle locazioni in nero degli studenti universitari: una strategia che ha già permesso di recuperare redditi per oltre 2,8 milioni di euro. Guardia di Finanza, Agenzia delle entrate, Regione e Università insieme per la lotta agli affitti in nero a danno degli studenti fuori sede. In pochi mesi sono stati individuati 1.600 proprietari con elevati indici di rischio ed è stata smantellata un'organizzazione di falsi studenti che aveva intascato un milione di fondi nazionali e locali, operazione che ha permesso di revocare finanziamenti per 540.000 euro che andranno agli studenti che ne hanno davvero bisogno. I dati sono stati presentati in conferenza stampa a Bologna. Nei mesi scorsi, le Fiamme gialle hanno inviato a 1.154 studenti dei questionari per acquisire informazioni utili per svolgere gli approfondimenti necessari, ricevendo finora oltre 400 risposte. È stata realizzata anche una ‘Guida affitti’, oltre a un video e una campagna su Instagram, per fornire indicazioni su come utilizzare al meglio agevolazioni per l’affitto spesso poco conosciute. "Per rendere più efficace il nostro agire a contrasto della piaga degli affitti in nero, per snidare i proprietari di immobili e le strutture extra-alberghiere che sfruttano gli studenti, lucrandoci, e per evitare che i contributi previsti per gli studenti soprattutto meno abbienti possano finire nelle tasche sbagliate, abbiamo fatto squadra e i risultati ci stanno dando ragione", ha commentato il comandante regionale della Guardia di Finanza, il Generale Ivano Maccani.

Thumbnail TREDOZIO: Cittadini ancora fuori dalle case, “Servono in fretta le unità abitative” | VIDEO

TREDOZIO: Cittadini ancora fuori dalle case, “Servono in fretta le unità abitative” | VIDEO

A una settimana dal terremoto continuano i problemi per i cittadini di Tredozio costretti ad abbandonare le loro case. Ne abbiamo parlato con la sindaca Simona Vietina che chiede urgentemente unità abitative per ospitare gli sfollati. “Noi siamo messi male, non abbiamo ancora risolto assolutamente niente” E’ preoccupata la sindaca di Tredozio Simona Vietina che, a una settimana dal terremoto che ha colpito la piccola cittadina dell’Appennino lunedì scorso, vede i problemi aumentare piuttosto che diminuire. Prima di tutto gli sfollati, più di 50 gli edifici dichiarati inagibili dai vigili del fuoco e il numero potrebbe ancora aumentare: “Oggi è arrivato l’ufficio postale mobile e quindi un piccolo tassellino in avanti ce l’abbiamo – commenta Vietina - però abbiamo bisogno urgentemente dei moduli abitativi per le famiglie che sono fuori casa” Vi hanno comunicato quando potrebbero arrivare le casette? “Per il momento no, mi sta dando una mano l’associazione nazionale alpini che verranno lunedì per smontare le scuole, poi vedremo se riusciremo ad avere le casette” Alcune famiglie sono potute rientrare nella proprie case ma ancora molta gente dorme nelle strutture del campeggio, in macchina, in ostello o ospitata da amici e parenti. Nel frattempo gli alunni continuano ad andare a scuola in tenda nonostante aumenti il freddo e il maltempo. Venerdì queste aule improvvisate verranno installate all’interno della palestra, per fornire un riparo maggiore, ma è, naturalmente una soluzione temporanea. “E’ veramente difficile organizzare tutto, i ragazzi che mi stanno dando una mano stanno facendo un lavoro splendido, però è dura – chiude la Sindaca che lancia un appello – abbiamo bisogno di attenzione”


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