ROMAGNA: Granchio blu, ancora allarme, misure in vista dell’estate
ATTUALITÀ - Allarme sulle coste dell’Adriatico, dal ravennate al Veneto, per la precoce comparsa del granchio blu, nemico di pescatori e allevatori di cozze e vongole. Già svegli e attivi, i crostacei anticipano il loro ciclo per via dell’aumento delle temperature. Le misure di contrasto adottate dal 2022 non hanno dato risultati significativi. Il governo ha nominato Enrico Caterino come commissario per affrontare l’invasione, con sovvenzioni a pescatori e allevatori e supporto alla ricerca. Simone D’Acunto, direttore del Cestha di Marina di Ravenna, conferma che l’acqua ha già raggiunto i 14 gradi, ben oltre le medie invernali, favorendo l’attivazione del ciclo del granchio. L’estate scorsa si era chiusa con temperature del mare vicine ai 30 gradi e l’inverno non ha raffreddato abbastanza le acque. Come si legge sulla stampa locale, il Cestha, impegnato nella tutela degli habitat marini, valuta con prudenza gli interventi sperimentati finora. «L’aumento della popolazione di polpi, limitata per la mancanza di scogli, non risolverà il problema. Anche le tartarughe, uniche antagoniste naturali, non crescono in numero sufficiente per arginare l’invasione», afferma D’Acunto. Al momento, il centro ospita oltre 50 tartarughe in fase di recupero, pronte per la liberazione quando l’acqua raggiungerà i 15-16 gradi, attesi già prima di maggio. La lotta al granchio blu resta complessa e le soluzioni ancora limitate. La situazione richiede azioni efficaci per proteggere l’ecosistema e le attività economiche legate alla pesca e all’acquacoltura.