EMILIA-ROMAGNA: Screening oncologici, alta adesione ma non basta | VIDEO
ATTUALITÀ - In Emilia-Romagna si fanno più screening oncologici che altrove, ma non abbastanza. Lo dice l’ultimo report della Fondazione Gimbe, basato sui dati 2023 dell’Osservatorio Nazionale Screening. La Regione si piazza ai primi posti in Italia per adesione ai programmi gratuiti di prevenzione per il tumore al seno, al collo dell’utero e al colon-retto: seconda per mammella e cervice, quarta per colon. Un risultato che premia l’organizzazione del sistema sanitario regionale, ma che non deve far abbassare la guardia: numeri incoraggianti, ma ancora lontani dall’obiettivo fissato dall’Unione Europea: entro il 2025, il 90% della popolazione target dovrebbe essere coperta. In Italia, invece, solo una persona su due fa i controlli per mammella e cervice, e due su tre saltano quello per il colon-retto e nel 2023, la mancata adesione agli screening ha fatto sfuggire oltre 50mila diagnosi precoci: tumori e lesioni pre-cancerose che avrebbero potuto essere trattati in tempo. Per la Fondazione Gimbe, serve più informazione, strategie di comunicazione efficaci e un coinvolgimento attivo della cittadinanza. La prevenzione è la prima arma contro il cancro.