3 LUGLIO 2025

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3 LUGLIO 2025 - 14:38


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ROMAGNA: Confindustria, neo presidente Riciputi, “diversificare i mercati” | VIDEO

La svolta epocale dell’intelligenza artificiale, il giusto riconoscimento del merito, la formazione di competenze per fare ciò che gli altri non fanno: Mario Riciputi, eletto una settimana fa alla guida di Confindustria Romagna, ha illustrato oggi alla stampa i temi che caratterizzeranno il quadriennio di presidenza.

“Quasi 900 imprese associate, oltre 21 miliardi di fatturato aggregato con il 30% destinato alle esportazioni, 44 mila dipendenti, molteplici eccellenze nazionali ed internazionali: sono i numeri di un’Associazione che rappresenta un tessuto industriale ricco di fermenti innovativi, all’avanguardia in molte tecnologie, un’energia imprenditoriale resiliente in un territorio articolato, equilibrato e consapevole dell’importanza del rispetto ambientale – ha affermato il Presidente - Insieme ai colleghi e alle colleghe della vicepresidenza, cercherò di guidare questa realtà verso ulteriori mete di consolidamento e d’innovazione: crescita dimensionale, creazione di valore, generazione di ricchezza diffusa, equilibrio ambientale, sono l’essere del nostro sistema imprenditoriale, la forza trainante verso il benessere, l’equità e la modernità”.

Romagna metropolitana

Il progetto “Città Romagna” elaborato da Confindustria Romagna fin dal 2020 rimane pieno di contenuti ed aspirazioni ad oggi in parte vanificati da difficoltà esterne: vanno recuperati lo spirito, la volontà e le proposte, per una Romagna più forte in una regione più forte. La Romagna unita è la base imprescindibile per attuare qualsiasi progetto di area vasta: va messo a punto con urgenza un intervento programmatico che la renda possibile, dando forma e regole a una città metropolitana con un perimetro riconosciuto a livello istituzionale, per rafforzare l’intera regione sotto ogni punto di vista, infrastrutturale, idrogeologico, culturale e identitario.

Nuove generazioni e merito

Occorre dare consapevolezza che l’impresa, a prescindere dalla sua dimensione, rappresenta l’asse portante della crescita economica e sociale del Paese e costituisce il motore dello sviluppo competitivo, sostenibile ed equo. È indispensabile garantire alle nuove generazioni un processo di riconoscimento del merito, di realizzazione delle proprie aspirazioni, di ascensione e sicurezza sociale, di salute e benessere. Il merito deve essere l’“ascensore” della società civile.

L’andamento economico

È evidente il quadro di grande incertezza, di volatilità finanziaria, di limitata fiducia dei consumatori, di elevata rischiosità che le imprese stanno affrontando. Veniamo da un anno di crescita minimale del PIL sia nazionale che comunitario e da un generale rallentamento di tutte le economie. I segnali sono di continuità di questo trend, con attese di lieve miglioramento attenuate dai repentini mutamenti delle politiche commerciali e da una riduzione dell’export complessivo e della nostra quota. I benefici dell’appartenenza a filiere internazionali si riducono e molte economie si riposizionano verso sistemi meno aperti, con effetti di riduzione delle domande accessibili. Ma le nostre imprese sono resilienti, reattive e visionarie e pertanto devono cercare di cogliere gli spiragli di sviluppo e le opportunità di nuove dinamiche di mercato.

L’innalzarsi di barriere commerciali, se da un lato determina il contrarsi del mercato e la crescita delle incertezze sulle prospettive di ripresa, dall’altro sta creando condizioni dei mercati finanziari europei più favorevoli: la politica monetaria della BCE, il basso livello di domanda di finanziamenti connessa a investimenti limitati, crea possibilità favorevoli per l’accesso al credito e per la ripresa di una politica di investimenti. Una ripresa certamente complessa in tale contesto, ma da affrontare per un’economia che deve ricercare uno spazio crescente nella qualità, nell’innovazione, nel “fare ciò che gli altri non fanno”. Anticipare l’evoluzione dei mercati, creare per tempo le condizioni per una nuova offerta, attraverso investimenti in competenze, tecnologie ed impianti, è la sfida preminente che abbiamo di fronte.

Se la generazione di innovazione è il cuore dell’essere imprenditori e quindi ne sentiamo la responsabilità, dall’altro ci aspettiamo una condivisione da parte del sistema finanziario con soluzioni volte al sostegno degli investimenti in un’ottica di lungo termine, non solo in termini di costo, ma anche di condizioni per la gestione del rischio.

Analogamente, per accelerare un processo di investimento oggi non supportato da una adeguata domanda, è necessario un quadro normativo diverso, facilmente accessibile, che faccia confluire mezzi finanziari a sostegno, ripercorrendo il successo di misure quali industria 4.0. La costruzione di un sistema di competenze avanzate e tecnologie competitive è un processo complesso che richiede visione, programmazione, capacità di attrarre professionisti di valore, rapida applicazione nei processi produttivi aziendali. È chiaro alle imprese che la competizione richiede un processo di permanente ed accelerata innovazione.

Transizione digitale

La competitività aziendale si sviluppa su nuovi paradigmi e fra questi ha acquisito una rilevanza decisiva l’evoluzione digitale. Un cambiamento pervasivo dei processi e dei prodotti che impatta sempre più sull’organizzazione, sulla progettazione, sul sistema decisionale, sul posizionamento competitivo.

Un’accelerazione straordinaria in questi ultimi anni è stata prodotta dall’accesso sempre più semplificato a soluzioni di intelligenza artificiale. L’utilizzo di questi potenti algoritmi di correlazione dei dati e di capacità di calcolo di dimensioni esponenziali genera nuove sfide dirompenti, ma anche grandi opportunità di cambiamento e sviluppo dei processi di produzione e commercializzazione.




ALTRE NOTIZIE DI ECONOMIA

RAVENNA: Terremerse, bilancio 2024 con utile sopra 1,2 milioni

Il 2024 rappresenta per Terremerse un ulteriore passo avanti sulla strada di una crescita solida e costante. I dati del bilancio appena presentato nel corso delle Assemblee dei soci confermano che, nonostante uno scenario economico segnato da sfide complesse e fattori di instabilità internazionali, la Cooperativa ha saputo consolidare e rafforzare la propria posizione sul mercato. La visione strategica che punta su integrazione, innovazione e attenzione ai soci e ai territori, ha permesso di ottenere risultati significativi. Nell’esercizio 2024 il valore della produzione è stato pari a 288 milioni di euro, in aumento di 25 milioni rispetto all’anno precedente, mentre il volume d’affari del bilancio consolidato del Gruppo Terremerse è stato di 302 milioni di euro. L’utile netto di 1.203.408 euro, comprende accantonamenti prudenziali a protezione del valore del patrimonio della Cooperativa. In crescita anche il patrimonio netto, che si attesta a 42,6 milioni di euro. Il 2024, dunque, si può considerare un anno di rafforzamento per Terremerse, confermando un trend di irrobustimento patrimoniale e finanziario ormai costante dal 2018. Al netto delle dinamiche dei prezzi dei prodotti agricoli, l’azienda prosegue il proprio percorso di crescita dimensionale, sia nei volumi di fatturato, sia nel numero di dipendenti e di territori serviti. «In un contesto caratterizzato da profonde trasformazioni e incertezze, Terremerse continua a distinguersi grazie anche a una strategia che pone al centro innovazione e sostenibilità. I positivi indicatori economico-finanziari del 2024 rappresentano non solo la conferma della solidità dell’azienda, ma anche una valida base per affrontare con fiducia le sfide future. L’impegno nella ricerca, lo sviluppo di nuove partnership e di investimenti evidenziano un approccio lungimirante, che consente alla nostra Cooperativa di guardare con ottimismo alle opportunità che il futuro potrà offrire», sottolinea Emilio Sabatini, Direttore Generale Terremerse. Che prosegue: «Riteniamo che il modello integrato di Terremerse sia quello più utile alle dinamiche gestionali della Cooperativa e per i soci agricoli: alle spalle dell’attività di vendita dei mezzi tecnici, del ritiro e commercializzazione di cereali e ortofrutta, l’Ufficio Ricerca e Sviluppo è in grado di integrare orientamenti tecnici e produttivi alle aziende agricole per tutte le principali cultivar, dalle orticole industriali, alle varietà di frutta e cereali, alla vite, su tutti i territori presidiati».