27 MAGGIO 2025

10:27

NOTIZIA DI ECONOMIA

DI

374 visualizzazioni


27 MAGGIO 2025 - 10:27


NOTIZIA DI ECONOMIA

DI

374 visualizzazioni



BOLOGNA: L'annuncio di Urso, "La Perla è salva"

“La Perla è salva! Il simbolo del Made in Italy sarà rilanciato da un investitore che garantirà marchio, sito produttivo e tutti gli occupati". È quanto ha annunciato, secondo quanto si apprende, il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, al tavolo La Perla in corso a Bologna, presso lo stabilimento di via Mattei.

“Sono qui con voi, perché questa era la battaglia del Made in Italy e l'abbiamo combattuta insieme, senza mai mollare. Grazie all’impegno straordinario dei commissari, dei curatori italiani, dei liquidatori inglesi e dello staff del Mimit, abbiamo individuato una soluzione industriale per una delle crisi più emblematiche del settore moda, tra le più complesse mai affrontate dal Ministero, per la prima volta alle prese con più procedure in diversi Paesi, con una complessità legale che appariva inestricabile. Un grande successo frutto di un lavoro di squadra". È quanto ha affermato, secondo quanto si apprende, il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, al tavolo La Perla in corso a Bologna.

"Siamo pronti ad assegnare La Perla - ha aggiunto - a un soggetto unitario che ha manifestato il proprio interesse per il marchio, il sito produttivo e i lavoratori, presentando un progetto industriale concreto per il rilancio di questa storica realtà, icona della moda italiana. Abbiamo voluto che questo momento decisivo si svolgesse qui – ha continuato Urso – nel sito produttivo di Bologna, di fronte ai sindacati, ai lavoratori e alle istituzioni di questo territorio, perché lo devo alle lavoratrici che avevo incontrato all'inizio di questa vertenza e che mi hanno spronato a non mollare. Qui, in questo stabilimento è cominciata la storia di una grande icona del Made in Italy e qui si misura la resilienza del Made in Italy che stupisce e affascina il mondo”. 




ALTRE NOTIZIE DI ECONOMIA

ROMA: Abi, Patuelli, "calo filiali bancarie non solo per diffusione digitale"

"Le nuove tecnologie non sono l'unica causa delle riduzioni delle operazioni bancarie nelle filiali: altri fattori vi concorrono, soprattutto nelle aree che si stanno spopolando per diversi fattori, fra cui la concentrazione degli investimenti nelle zone meglio collegate da infrastrutture materiali e immateriali". Lo afferma il presidente Abi Antonio Patuelli nella sua relazione all'assemblea dell'associazione. "Gli Appennini, il Mezzogiorno e anche talune zone delle Alpi sono spesso più difficilmente raggiungibili da strade, ferrovie e dalle più moderne tecnologie" ha aggiunto sottolineando come "le attività bancarie, tutte in concorrenza fra loro, non precedono, ma seguono i flussi di popolazione e di attività economiche". "Occorre che le Istituzioni europee, statali e regionali investano sullo sviluppo sostenibile nelle zone meno popolate, ne incentivino il ripopolamento e le modernizzazioni innanzitutto infrastrutturali e tecnologiche. Apprezziamo la Proposta di legge presentata in Parlamento dal Cnel perché le banche non siano escluse dalle indispensabili gare per le Tesorerie comunali dei piccoli centri" ha aggiunto.