3 APRILE 2025

13:03

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3 APRILE 2025 - 13:03


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ROMAGNA: Dazi, Confindustria, "sarà impatto significativo"

L’imposizione di nuovi dazi da parte degli Stati Uniti potrebbe avere un impatto significativo sulle industrie esportatrici della Romagna. Lo afferma Roberto Bozzi, presidente di Confindustria Romagna, sottolineando la necessità di analizzare nel dettaglio le conseguenze economiche della misura: “Ci attendiamo ripercussioni imponenti e il nostro Centro Studi sta lavorando per quantificare gli effetti con precisione”.

Settori più colpiti: farmaceutico, alimentare e macchinari

L’export romagnolo ha beneficiato della ripresa post-pandemia grazie all’aumento delle esportazioni verso gli Stati Uniti. Tuttavia, i nuovi dazi colpiranno duramente i settori trainanti dell’economia locale, tra cui il farmaceutico, l’industria alimentare e la produzione di macchinari industriali.

La risposta europea e il ruolo della BCE

Bozzi rilancia il monito del presidente di Confindustria, Emanuele Orsini, sottolineando l’importanza di un approccio diplomatico: “L’Europa deve dialogare con la nuova amministrazione americana ed evitare reazioni impulsive che favorirebbero solo la Cina”. Tra le possibili contromisure, Bozzi evidenzia la necessità di un taglio dei tassi da parte della Banca Centrale Europea per favorire il deprezzamento dell’euro e mitigare l’impatto dei dazi.

Nuovi accordi commerciali e maggiore integrazione europea

Per contrastare la guerra commerciale, Bozzi propone di accelerare la definizione di nuovi accordi internazionali e di rafforzare il mercato interno europeo. “Serve un cambio di paradigma: l’Europa deve incentivare il consumo interno, aumentare i salari e ridurre la competitività interna per favorire una crescita equilibrata”.

Italia e Germania in prima linea

Italia e Germania sono tra i Paesi europei più esposti ai dazi statunitensi. Per questo, Confindustria sta lavorando con i partner tedeschi per promuovere politiche industriali a livello europeo. “Le istituzioni, a ogni livello – locale, nazionale ed europeo – devono unire le forze per proteggere l’economia locale e nazionale”, conclude Bozzi.

 

INTERVIENE ANCHE CONFCOOPERATIVE

L’annuncio del Presidente degli Stati Uniti Donald Trump di introdurre dazi del 20% sulle merci importate dall’Unione Europea rappresenta un duro colpo per l’export emiliano-romagnolo, che nel 2024 ha visto proprio gli USA diventare il primo mercato estero di beni per le imprese della regione. Con un valore di 10,5 miliardi di euro di beni esportati, l’Emilia-Romagna si colloca al secondo posto dopo la Lombardia su scala nazionale.

“Questa decisione – commenta Francesco Milza, presidente di Confcooperative Emilia Romagna – rischia di penalizzare fortemente le nostre imprese, in particola-re le cooperative agroalimentari che trovano negli USA un mercato di riferimento. Le esportazioni agroalimentari emiliano-romagnole negli Stati Uniti hanno raggiunto un valore complessivo di 815 milioni di euro (fonte: Rapporto Agroalimentare 2023 Regione Emilia-Romagna). Guardando alle nostre DOP, un’eccellenza come il Parmigiano Reggiano vede oltre il 20% delle forme esportate destinate proprio negli USA. Altri settori strategici per le nostre filiere produttive, come quello vitivinicolo e orto-frutticolo, hanno avviato importanti relazioni commerciali nel mercato nordamericano e ora rischiano di vedere compromesso l’impegnativo sforzo portato avanti per anni”.

Per Confcooperative Emilia Romagna è fondamentale che Governo e Regione facciano sistema, insieme ai rappresentanti italiani in Unione Europea, affinché la Commissione UE promuova un negoziato che scongiuri una guerra commerciale dagli esiti imprevedibili.

“Allo stesso tempo – aggiunge Milza – occorre che l’UE investa con maggiore determinazione nella competitività delle imprese, intervenendo sui costi energetici particolarmente onerosi in Italia, promuovendo rapporti bilaterali reciprocamente vantaggiosi che agevolino gli scambi commerciali, investendo nella promozione, semplificando la burocrazia ed evitando provvedimenti pseudo ambientalisti che invece di migliorare l’impatto sul Pianeta finiscono per ridimensionare interi settori produttivi. Non possiamo permetterci – conclude Milza - di ridimensionare la nostra capacità produttiva per le difficoltà geopolitiche internazionali: perdere quote di mercato significherebbe compromettere il futuro di interi settori e delle migliaia di lavoratori coinvolti”.

Confcooperative Emilia Romagna ribadisce quindi la necessità di una strategia condivisa a livello europeo che tuteli l’export e garantisca alle imprese le migliori condizioni per continuare a competere a livello internazionale.




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