10 MARZO 2025

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NOTIZIA DI ECONOMIA

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10 MARZO 2025 - 13:15


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EMILIA-ROMAGNA: Rallenta l’economia regionale, preoccupano i dazi | VIDEO

Produzione, fatturato, export e ordini interni in calo; preoccupano i dazi annunciati da Trump, mentre gli scenari futuri sono quelli di un’economia quasi in tempi di guerra. È il quadro, con più ombre che luci, descritto dall’indagine congiunturale sull’industria del manifatturiero in Emilia-Romagna nel 2024, realizzata da Unioncamere, Confindustria e Intesa San Paolo

Produzione e fatturato al -3% e ordini interni al -5%, con praticamente tutti i settori in contrazione, anche se con intensità diverse, e problemi maggiori per le realtà più piccole. Cala l’export, cresce il ricorso alla cassa integrazione e le previsioni sono tutt’altro che rosee, visto che l’economia regionale nel 2025 dovrebbe crescere di appena lo 0,6 %, come l’anno precedente, raggiungendo forse l’uno per cento solo nel 2026. Meglio di altre zone del Paese, ma comunque male rispetto alle abitudini da queste parti. È un quadro con più ombre che luci quello che emerge dall’indagine congiunturale sull’industria del manifatturiero in Emilia-Romagna realizzata da Unioncamere, Confindustria e Intesa San Paolo, relativa al 2024. Dati che dunque non tengono conto del rischio sempre più concreto dei dazi americani, ma che risentono comunque degli scenari internazionali. Siamo in guerra, il sistema è impaurito ma tiene, sottolinea Veronesi, presidente di Unioncamere Emilia-Romagna, nonostante un quadro definito preoccupante, di un manifatturiero già in calo da oltre 21 mesi, ma con una crisi finora rimasta sottotraccia. “Facciamo fatica a intravedere qualcosa da soli, come sistema abbiamo bisogno di lavorare tutti insieme -dice proprio Veronesi- e abbiamo bisogno di ripensare il 5.0: possiamo combattere i dazi solo se siamo in grado di produrre a un costo più basso”. Malgrado tutto, l’occupazione tiene ma si farà fatica a trovare i profili più alti. Servono una mano dalla politica a tutti i livelli, Europa compresa, e sostegno ai consumi domestici. E serve inoltre non fermarsi, cercando nuove opportunità. “Io penso che ci saranno dei cambiamenti e siccome le nostre sono aziende dinamiche, sapranno affrontarle -conferma Annalisa Sassi, presidente di Confindustria regionale-. Sicuramente in nuovi mercati che non affrontiamo possono essere un’opportunità, quindi bisogna non fermarsi ma crescere ancora”.




ALTRE NOTIZIE DI ECONOMIA

RAVENNA: Porto, traffico in aumento ma rischio declassamento | VIDEO

Il 2025 è iniziato bene per il porto di Ravenna che vede aumentare il traffico di merci e persone. Sul futuro però pesa l’incertezza sui dazi e il declassamento che potrebbe scattare a maggio. +7,6% a gennaio, con un aumento stimato a febbraio del +0,7%. Comincia bene l’anno per il porto di Ravenna, che registra numeri in positivo in tutti i settori, dalle merci al trasporto di persone. “I nostri settori trainanti stanno ottenendo buoni risultati” è stato il commento della presidente dell’Autorità Portuale, Maria Petrosino, che però ha sottolineato come i dubbi sui dazi, che potrebbero essere imposti dagli Stati Uniti, gettino un’ombra di incertezza sul prossimo futuro. A breve, inoltre, un’altra spada di Damocle potrebbe abbattersi sulla struttura: quella del declassamento. Proprio per questo, il sindaco in pectore di Ravenna, Sbaraglia, ha incontrato il viceministro dell’Economia, Maurizio Leo, esprimendo le sue preoccupazioni. Ad interessarsi alla questione anche il viceministro ai Trasporti, Edoardo Rixi, in visita pochi giorni fa: “Ho chiesto rassicurazioni. Mi è stato detto che arriverà altro organico e che alcuni servizi non verranno tagliati, anzi verranno potenziati. Tuttavia, mi piacerebbe condividere una prospettiva e capire le motivazioni che hanno portato alla riorganizzazione dell’impianto delle dogane nei porti italiani”. "Il porto non verrà penalizzato", replica l’Agenzia delle Dogane. Anzi, grazie alla riorganizzazione, il personale di servizio passerà da 63 a 72 unità. Nei prossimi giorni è previsto un incontro, si spera chiarificatore, con il direttore dell’Agenzia, Roberto Alesse.