EMILIA-ROMAGNA: Rallenta l’economia regionale, preoccupano i dazi | VIDEO
Produzione, fatturato, export e ordini interni in calo; preoccupano i dazi annunciati da Trump, mentre gli scenari futuri sono quelli di un’economia quasi in tempi di guerra. È il quadro, con più ombre che luci, descritto dall’indagine congiunturale sull’industria del manifatturiero in Emilia-Romagna nel 2024, realizzata da Unioncamere, Confindustria e Intesa San Paolo
Produzione e fatturato al -3% e ordini interni al -5%, con praticamente tutti i settori in contrazione, anche se con intensità diverse, e problemi maggiori per le realtà più piccole. Cala l’export, cresce il ricorso alla cassa integrazione e le previsioni sono tutt’altro che rosee, visto che l’economia regionale nel 2025 dovrebbe crescere di appena lo 0,6 %, come l’anno precedente, raggiungendo forse l’uno per cento solo nel 2026. Meglio di altre zone del Paese, ma comunque male rispetto alle abitudini da queste parti. È un quadro con più ombre che luci quello che emerge dall’indagine congiunturale sull’industria del manifatturiero in Emilia-Romagna realizzata da Unioncamere, Confindustria e Intesa San Paolo, relativa al 2024. Dati che dunque non tengono conto del rischio sempre più concreto dei dazi americani, ma che risentono comunque degli scenari internazionali. Siamo in guerra, il sistema è impaurito ma tiene, sottolinea Veronesi, presidente di Unioncamere Emilia-Romagna, nonostante un quadro definito preoccupante, di un manifatturiero già in calo da oltre 21 mesi, ma con una crisi finora rimasta sottotraccia. “Facciamo fatica a intravedere qualcosa da soli, come sistema abbiamo bisogno di lavorare tutti insieme -dice proprio Veronesi- e abbiamo bisogno di ripensare il 5.0: possiamo combattere i dazi solo se siamo in grado di produrre a un costo più basso”. Malgrado tutto, l’occupazione tiene ma si farà fatica a trovare i profili più alti. Servono una mano dalla politica a tutti i livelli, Europa compresa, e sostegno ai consumi domestici. E serve inoltre non fermarsi, cercando nuove opportunità. “Io penso che ci saranno dei cambiamenti e siccome le nostre sono aziende dinamiche, sapranno affrontarle -conferma Annalisa Sassi, presidente di Confindustria regionale-. Sicuramente in nuovi mercati che non affrontiamo possono essere un’opportunità, quindi bisogna non fermarsi ma crescere ancora”.
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