27 GENNAIO 2025

15:03

NOTIZIA DI ECONOMIA

DI

678 visualizzazioni


27 GENNAIO 2025 - 15:03


NOTIZIA DI ECONOMIA

DI

678 visualizzazioni



EMILIA-ROMAGNA: Unioncamere, Pil regionale nel 2025 a +0,6%

L’Emilia-Romagna dovrebbe confermare una crescita stabile del prodotto interno lordo nel 2025, con un aumento previsto del +0,6%, lo stesso risultato stimato per il 2024. È quanto emerge dalle previsioni macroeconomiche elaborate dall’ufficio studi di Unioncamere Emilia-Romagna sulla base degli scenari economici forniti da Prometeia a gennaio 2025. La stima rappresenta una correzione al ribasso rispetto alle proiezioni di ottobre 2024, che indicavano una crescita del +0,9%. Nonostante l’incertezza, il Pil regionale in termini reali nel 2025 dovrebbe superare del 6% il massimo pre-crisi del 2007 e di quasi il 17% i livelli del 2000. Nel contesto italiano, la crescita media prevista è del +0,5%. L’Emilia-Romagna si colloca tra le regioni con performance migliori, insieme a Lombardia e Sicilia (+0,7%), seguita da Sardegna e Veneto (+0,6%). La crescita del Pil regionale sarà sostenuta da un aumento dei consumi delle famiglie (+0,9%) e delle esportazioni (+2,2%). Tuttavia, si prevede un rallentamento degli investimenti fissi lordi, che dovrebbero registrare un calo del -0,4% rispetto al +0,4% del 2024. Le esportazioni dell’Emilia-Romagna saranno trainate soprattutto dagli Stati Uniti (+2,7%) e, in misura minore, dalla Spagna (+2%). Al contrario, si attende una stagnazione della Germania (-0,2%), secondo mercato di riferimento della regione. L’industria regionale dovrebbe rimanere stabile (-0,1%), dopo una contrazione del -1,4% nel 2024. Le costruzioni, dopo una crescita del +1,6% nel 2024, potrebbero subire un calo del -2,7%. Positivo invece il comparto dei servizi, che dovrebbe segnare un +1%. L’occupazione continuerà a crescere, anche se a un ritmo più contenuto: +0,7% nel 2025, dopo il +1,3% del 2024. Il tasso di occupazione salirà al 71,9%, il livello più alto mai registrato, con una disoccupazione in ulteriore calo al 3,2%. 




ALTRE NOTIZIE DI ECONOMIA

EMILIA-ROMAGNA: Dazi al 30%, il settore più a rischio è l’automotive | VIDEO

Preoccupa l’annuncio di nuovi dazi fatto dal presidente Trump nel fine settimana. Vediamo quali conseguenze potrebbero avere le nuove tariffe sull’export dell’Emilia-Romagna. 10,5 miliardi di beni esportati nel 2024: è questo il volume d’affari tra Emilia-Romagna e Stati Uniti minacciato dall’ennesimo annuncio di Donald Trump sui dazi da imporre al commercio europeo. Fino a pochi giorni fa si parlava di un aumento del 10%, ora si è saliti al 30%, in una guerra commerciale che rischia di mettere in difficoltà molte aziende della nostra regione. In cima alla lista dei settori più esposti c’è l’automotive, che da solo vale quasi 2 miliardi di euro. Subito dietro, tutti quelli che tradizionalmente trainano la produzione regionale: meccanica, agroalimentare, farmaceutica e ceramica. Sono 5.788 le imprese che esportano oltreoceano; tra queste, ben 1.256 risultano vulnerabili, cioè dipendenti dal mercato americano per almeno il 5% del fatturato. A preoccupare non è solo il rischio economico diretto, ma anche l'effetto domino che potrebbe travolgere fornitori, subfornitori e occupazione. Il tutto mentre l’Unione Europea e il governo italiano sembrano ancora indecisi sul da farsi: attuare contromisure oppure cercare un accordo con un Trump sempre più imprevedibile. «L’Emilia-Romagna è una terra che vive di relazioni internazionali e ha costruito la propria forza sull’export e sull’innovazione», ha dichiarato il presidente Michele de Pascale. «Il Governo deve muoversi con decisione per difendere le nostre imprese. È il momento di dimostrare che il Made in Italy non si protegge con le parole, ma con azioni concrete nei tavoli europei e internazionali».