26 SETTEMBRE 2024

11:20

NOTIZIA DI ECONOMIA

DI

450 visualizzazioni


26 SETTEMBRE 2024 - 11:20


NOTIZIA DI ECONOMIA

DI

450 visualizzazioni



EMILIA-ROMAGNA: In 10 anni tasso di occupazione salito al 75%

Dieci anni di crescita per l'Emilia-Romagna. È quanto emerge da un report della Regione che segnala in particolare l’aumento del tasso di occupazione di 5 punti percentuali.

 

La Regione Emilia-Romagna ha presentato il bilancio di mandato sullo sviluppo economico e sociale del territorio negli ultimi dieci anni. Tra i dati più rilevanti, spicca l’aumento del tasso di occupazione cresciuto del 5,2% raggiungendo il 75,9%.

L’incremento ha riguardato in particolare l'occupazione femminile passata dal 63% al 69,1%. Il Pil regionale è aumentato dell’11,2% e a spingere la crescita vi sono soprattutto le esportazioni, che corrono e che in dieci anni sono aumentate di quasi un terzo (31,8%).

I dati sono aggiornati a luglio scorso, sono disponibili su una piattaforma online dedicata e sintetizzano i risultati ottenuti nell’ultima legislatura. Non sorprende, dunque, che viale Aldo Moro ponga risalto su quelli che ritiene essere i successi di questo arco di tempo. Come il fenomeno dell’abbandono scolastico dimezzato, passato dal 13,2% al 7,3%. La disponibilità dei posti negli asili aumentata di 10,7 punti percentuali. La raccolta differenziata che ha segnato un aumento anch’esso a doppia cifra, del 19%. E poi il rischio di esclusione sociale ridotto del 6,6%. Infine il turismo che, nonostante quest’ultimo anno complicato, ha registrato nel 2023 il record di presenze, 61,8 milioni, superiori persino al pre pandemia.

Sul fronte della sanità, il report si limita a riportare gli investimenti fatti, 1,5 miliardi in cinque anni. Ma è soprattutto il futuro a spaventare i cittadini pazienti con liste d’attesa oramai infinite e il riscorso sempre più frequente al privato.




ALTRE NOTIZIE DI ECONOMIA

RAVENNA: Fattore R, Patuelli a tutto campo su economia e alluvione

Nel corso del forum *Fattore R*, tenutosi al Teatro Alighieri di Ravenna, Antonio Patuelli, presidente dell'ABI (Associazione Bancaria Italiana) e del Gruppo La Cassa di Ravenna, ha affrontato alcuni dei temi cruciali per l’economia italiana, tra cui l’alluvione, i tassi bancari, la ripresa economica e il rapporto tra banche e imprese. Il suo intervento, caratterizzato da una forte consapevolezza storica e da una visione pragmatica, ha suscitato riflessioni e applausi, mettendo in luce l'importanza di una gestione lungimirante e di politiche adeguate per affrontare le sfide attuali. Un territorio fragile e la necessità di una risposta straordinaria Riguardo all’alluvione, Patuelli ha fatto appello alla memoria storica, sottolineando come la geografia del territorio ravennate renda inevitabile affrontare con serietà e urgenza il problema della gestione delle acque. "Siamo i Paesi Bassi d’Italia", ha affermato Patuelli, evidenziando come la posizione geografica di Ravenna, una "laguna interrata", richieda una costante attenzione per evitare tragedie annunciate. Ricordando l’alluvione che ha colpito il Lamone, Patuelli ha invocato l’istituzione di un *Magistrato delle Acque*, capace di prendere iniziative straordinarie e urgenti per prevenire e affrontare situazioni critiche. Secondo lui, solo un intervento legislativo speciale può garantire la sicurezza del territorio e dei suoi abitanti, come già avvenne con successo negli anni '70 con la legge contro la subsidenza. Tassi bancari e sostenibilità: una ripresa in atto Uno dei temi centrali dell'intervento di Patuelli è stato il rapporto tra tassi bancari e la ripresa economica. Pur riconoscendo che i tassi erano saliti a causa dell'inflazione, il presidente dell'ABI ha evidenziato come il calo dei tassi reali stia già favorendo un miglioramento delle condizioni economiche. "Il mercato è più veloce delle riduzioni ufficiali della BCE", ha dichiarato Patuelli, spiegando come i segnali di ripresa siano già visibili. Questa ripresa, secondo il presidente dell'ABI, è stata favorita da una maggiore consapevolezza e cultura imprenditoriale, alimentata anche dalle associazioni di categoria, che ha portato a un incremento degli investimenti sostenibili. Tasse e competizione: il ruolo dell’Europa Patuelli ha espresso anche un’opinione chiara e decisa sulle tasse e sugli investimenti. Ha sottolineato l’importanza di un mercato europeo unito e competitivo, dove le singole economie nazionali devono attrarre capitali piuttosto che respingerli con una tassazione eccessiva. Citando le previsioni sugli introiti dello Stato italiano, Patuelli ha affermato che la crescita economica contribuirà a migliorare le finanze pubbliche, ridimensionando i timori su una legge di bilancio troppo drammatica. Il presidente dell'ABI ha anche lanciato un monito sulla necessità di omogeneizzare le leggi fiscali in Europa, avvertendo che una disarmonia tra i sistemi fiscali potrebbe condurre a tensioni e persino a conflitti futuri. Extraprofitti e stabilità normativa: un futuro certo per le imprese La riflessione sugli extraprofitti ha rappresentato un altro momento forte dell’intervento di Patuelli, il quale ha ribadito che le leggi devono essere "generali, astratte e prospettiche, mai retroattive". La certezza del diritto è, per il presidente dell’ABI, un principio fondamentale affinché le imprese possano operare in modo sereno e produttivo, soprattutto in un contesto competitivo come quello europeo. Solo con regole fiscali comuni, infatti, sarà possibile evitare disgregazioni e garantire un futuro di stabilità economica e sociale. Banche e credito: evitare il sovra-indebitamento Infine, il presidente dell’ABI ha posto l’accento sulla solidità finanziaria e patrimoniale delle banche italiane, frutto di anni di riforme e rigore. Dopo un lungo periodo di tassi BCE pari a zero, le banche italiane si trovano oggi in una fase in cui l’offerta di credito è superiore alla domanda. "Preferisco che sia così", ha dichiarato Patuelli, esprimendo preoccupazione per i rischi legati a un possibile sovra-indebitamento. La solidità delle banche, secondo lui, è essenziale per garantire un flusso di credito responsabile e sostenibile, necessario per sostenere la ripresa economica del Paese. L’intervento di Antonio Patuelli a Ravenna ha mostrato come la memoria storica e la capacità di leggere i segnali del presente siano essenziali per affrontare le sfide economiche e ambientali che l’Italia si trova a fronteggiare. Con una visione chiara e pragmatica, il presidente dell’ABI ha tracciato una strada che punta alla responsabilità collettiva e alla necessità di politiche lungimiranti per garantire un futuro di stabilità e prosperità.