2 SETTEMBRE 2024

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2 SETTEMBRE 2024 - 08:57


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EMILIA-ROMAGNA: La regione 2° in Italia per offerte di lavoro nel primo semestre 2024

Un mercato dinamico che segue una tendenza già delineata nel 2023, confermando una crescita nelle modalità con cui le aziende cercano nuove risorse. Analizzando oltre 180.000 offerte di lavoro pubblicate tra gennaio e giugno 2024, InfoJobs, la piattaforma per la ricerca di lavoro online, ha esaminato il mercato del primo semestre 2024. In questo scenario, la regione Emilia-Romagna, con oltre 30.000 offerte di lavoro che rappresentano il 16,7% del totale nazionale, si posiziona al secondo posto nella classifica di InfoJobs, dopo la Lombardia (29,1%) e prima del Veneto con il 13,6%. Per quanto riguarda le singole province, Bologna è in prima posizione con il 26,2% delle offerte totali. Fuori dal podio, ma nella top 5, troviamo Forlì-Cesena (10,5%) e Parma (10,1%). Completano il quadro delle province: Ravenna (8,4%), seguita da Piacenza (5,7%), Rimini (4,6%) in ottava posizione e, in chiusura di classifica, Ferrara (3,8%). Si registra una crescita importante per le province di Ravenna e Forlì-Cesena, che hanno visto un aumento rispettivamente del 24,9% e dell'1,3% rispetto allo stesso periodo del 2023. Nei primi sei mesi, la categoria professionale maggiormente richiesta in Emilia-Romagna è stata quella degli Operai (32,7%), seguita da Acquisti, Logistica e Magazzino (12,2%) e Amministrazione, Contabilità e Segreteria (8,9%). In crescita anche le categorie Turismo e Ristorazione (+17,3%) e Marketing e Comunicazione, che ha registrato un incremento del 54,9%.

 




ALTRE NOTIZIE DI ECONOMIA

BOLOGNA: Cambiamenti climatici, le sfide dell’ortofrutta tra politiche green e mercato | VIDEO

Apo Conerpo, la principale organizzazione di produttori ortofrutticoli d’Europa, ha festeggiato a Bologna i suoi trent’anni di attività a tutela della filiera e del reddito agricolo, con un convegno sulle sfide future del settore, fondamentale Italia e soprattutto Emilia-Romagna, alle prese con politiche europee sempre più stringenti e cambiamenti climatici Coltivare il futuro, tra politiche green e mercato. È il titolo, preso in prestito dalla vera sfida del settore in questo periodo, del convegno col quale Apo Conerpo, la principale organizzazione di produttori ortofrutticoli d’Europa, con oltre seimila soci, 50 cooperative, 32mila ettari coltivati in Italia (di cui il 70% in Emilia-Romagna) e giro d’affari annuo da 800 milioni di euro, ha festeggiato a Bologna i suoi trent’anni di attività a tutela della filiera e del reddito agricolo. Cambiamenti climatici e cosiddetti insetti alieni rappresentano oggi le questioni epocali da affrontare, ma a disposizione ci sono solo quelle che qualcuno definisce “armi spuntate”, per via di politiche comunitarie discusse e mancanza di nuove molecole autorizzate. Serve dunque un sostegno concreto, prima di tutto, da parte dell’Europa. “Il mondo agricolo è sempre stato attento alle dinamiche ambientali, non c’è persona più attenta all’ambiente dell’imprenditore agricolo – sottolinea il presidente di Apo Conerpo, Davide Vernocchi-, un cambiamento troppo repentino rischia di fare danni molto importanti”. Veronika Vrecionova, presidente della commissione agricoltura a Bruxelles, aggiunge: “Ritengo sia opportuno riprendere in mano il Green Deal e rivederlo in modo più realistico, sburocratizzando e semplificando”. “Stiamo mettendo settanta milioni di euro per tecnologie che salvano il prodotto, ma servono anche strumenti a livello europeo” commenta invece l’assessore regionale, Alessio Mammi. Come illustrato inoltre da un report realizzato da Nomisma, in regione soffrono maggiormente kiwi, pere e pesche, con ricadute sull’export, molto importante per l’ortofrutta italiano. Puntare su ricerca e innovazione resta quindi fondamentale. Ersilia Di Tullio, di Nomisma, conclude: “L’Italia, che ha una capacità produttiva importante sui mercati esteri, ha quasi una difficoltà nel recuperare prodotto per poterlo diffondere, è questa la sfida di oggi”.