29 GIUGNO 2024

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29 GIUGNO 2024 - 10:32


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ROMAGNA: Cresce il gap tra domanda ed offerta di lavoro, vacanti il 47,6% dei posti

Cresce lo scarto tra domanda ed offerta di lavoro, soprattutto se qualificato. Nel 2023 le imprese italiane hanno segnalato  difficoltà di reperire il  45,1% del personale necessario, parliamo di 2.484.690 posti rimasti scoperti. A giugno 2024 la quota di lavoratori introvabili è aumentata al 47,6%. Il problema è ancora più grave per le piccole imprese che nel 2023 non hanno trovato il 48,1% di manodopera richiesta. A sottolinearlo è Confartigianato in un rapporto che riflette anche la situazione territoriale."La ricerca di personale - mette in luce il Gruppo di Presidenza di Confartigianato Cesena– ha tempi medi di 3,3 mesi che possono superare un anno per trovare operai specializzati. Tutto questo per le piccole imprese ha un costo quantificato in 13,2 miliardi di euro di minore valore aggiunto per le ricerche di manodopera che durano oltre 6 mesi. A mancare sono soprattutto le competenze per affrontare la transizione digitale e la gestione dell’intelligenza artificiale”. Nel 2023 le imprese cercavano soprattutto lavoratori capaci di gestire tecnologie relative a intelligenza artificiale, big data analytics, internet of things e robot. Di questi il 54,5%, sono risultati di difficile reclutamento. “La carenza di personale qualificato – sottolinea il Gruppo di Presidenza  – è un’emergenza da affrontare subito con un’adeguata politica formativa. Si devono irrobustire le politiche del lavoro, armonizzandole con quelle dell’istruzione e con gli interventi contro la crisi demografica e la gestione dell’immigrazione, fattore non secondario a fronte di una quota di dipendenti stranieri che nelle imprese è pari al 14,8% e che sale al 17,1% nelle micro e piccole imprese”.




ALTRE NOTIZIE DI ECONOMIA

EMILIA-ROMAGNA: Conserve Italia, liquidati a soci produttori oltre 106mln euro

Conserve Italia ha liquidato ai propri soci produttori oltre 106 milioni di euro per l’esercizio 2024-25, il valore più alto, viene sottolineato in una nota, mai raggiunto dal Consorzio agroindustriale. Il dato, riferito al 95% delle 549mila tonnellate di materia prima conferita (tra pomodoro, frutta e orticole), segna una crescita del 60% rispetto a cinque anni fa. Lo rende noto l'azienda. Il risultato è stato illustrato dal presidente Maurizio Gardini all’assemblea dei soci, che ha approvato il bilancio chiuso al 30 giugno 2025. “La cifra record delle liquidazioni testimonia l’impegno concreto di Conserve Italia nella valorizzazione della filiera agricola, alla quale non abbiamo mai fatto mancare il nostro sostegno”, ha dichiarato Gardini, ricordando che nel 2026 si concluderà il Piano investimenti da 86 milioni di euro per l’ammodernamento degli stabilimenti e la digitalizzazione dei processi produttivi. Il bilancio consolidato del Gruppo – che controlla i marchi Valfrutta, Cirio, Yoga, Derby Blue e Jolly Colombani – registra un fatturato di 1,15 miliardi di euro, un utile di 6,5 milioni, Ebitda a 76 milioni (8,5%) e patrimonio netto a 306 milioni. La posizione finanziaria netta è pari a 115 milioni. Il direttore generale Pier Paolo Rosetti ha evidenziato come l’esercizio sia stato influenzato da un contesto economico instabile e da un effetto deflattivo sui prezzi, ma la strategia commerciale ha puntato a tutelare la marginalità e il reddito dei produttori. Rosetti ha citato le nuove linee Yoga, l’ampliamento dei sughi Cirio e le novità Valfrutta nei piatti pronti vegetali tra le innovazioni più recenti.