BOLOGNA: Schiarita per La Perla, Urso, “Già manifestazioni di interesse per acquisto”
Spiragli di speranza per il marchio e le lavoratrici de La Perla. Ci sarebbero già delle manifestazioni di interesse per il suo acquisto coma annunciato dal ministro delle Imprese, Adolfo Urso che ha incontrato in Prefettura a Bologna, insieme alla sottosegretaria Fausta Bergamotto, i commissari de La Perla Manufacturing, i sindacati, la Regione e la Città metropolitana. L’imperativo per La Perla resta quello di tenere insieme lo stabilimento produttivo, la forza lavoro delle dipendenti e il marchio, oggi posseduto dalla controparte inglese in liquidazione. L'auspicio è che l’amministrazione straordinaria sia estesa a tutto il gruppo senza battere la strada del ricorso giudiziario, in modo che possa farsi presto avanti un acquirente. Il ministro ha poi assicurato che la cassa integrazione per le dipendenti de La Perla arriverà entro Pasqua. Cauto ottimismo da sindacati e Regione. “I commissari hanno riferito di avere avuto già delle manifestazioni d'interesse” ha annunciato il ministro Urso al termine del tavolo. “Occorre avere – ha sottolineato - una forza relazionale convincente con l'amministrazione liquidatrice della società inglese, per mettere insieme la forza professionale delle nostre lavoratrici, lo stabilimento con sede produttiva a Bologna, una delle capitali del made in Italy e un marchio storico riconosciuto a livello internazionale dai consumatori”. “Far riprendere una società che ha avuto una cesura così non è mai un passaggio semplice - ha ricordato l'assessore regionale allo Sviluppo Produttivo Vincenzo Colla -. Bisogna trovare imprenditori e soggetti industriali: confidiamo ci siano tutte le condizioni per una soluzione di reindustrializzazione. Ho detto al ministro che, se fosse interessato a comprare il marchio, noi non ci tireremmo indietro”. “Adesso servono risposte di carattere industriale, in cui il marchio e il know how delle maestranze bolognesi vadano di pari passo. Se, invece, ci fosse un'esclusiva vendita del marchio noi avremmo nei fatti perso, come Italia, il gruppo La Perla” ha messo in guardia Stefania Pisani, segretaria Filctem Cgil Bologna. "Abbiamo tutte le istituzioni che erano sedute al tavolo volte in un'unica soluzione, tenere insieme le tre procedure per arrivare a un unico fine: preservare i posti di lavoro, e non per niente si è parlato della tutela delle persone prima e poi del marchio. Dobbiamo preservare un tesoro del territorio e del made in Italy" ha aggiunto Mariangela Occhiali, segretaria Uiltec Emilia-Romagna.
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