12 MARZO 2024

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12 MARZO 2024 - 17:42


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BOLOGNA: Tecnomeccanica acquisirà Marelli e arriva la Cigs per La Perla

Passi avanti nelle vertenze Marelli e La Perla. Tecnomeccanica acquisirà il sito di Crevalcore della Marelli. Un lieto fine dopo i mesi di lotte e presidi dei 220 dipendenti dell'azienda del bolognese. L'annuncio è arrivato a sorpresa dal ministero delle Imprese e del Made in Italy un giorno prima del tavolo di crisi convocato dallo stesso dicastero con sindacati e istituzioni per ufficializzare la scelta dell'acquirente. Una fuga in avanti che ha fortemente contrariato i sindacati che non vogliono che, con annunci unilaterali da parte del Governo, vengano dimenticati i sacrifici e i presidi dei lavoratori in tutti questi mesi, decisivi per arrivare a una soluzione. L'azienda piemontese assumerà oltre 150 dipendenti su 220 entro il 2024, con un incremento dei volumi produttivi e della componentistica meccanica per l'industria automobilistica. E arriva un traguardo fondamentale anche nella difficile vertenza de La Perla. E stata autorizzata la cassa integrazione straordinaria per le 220 lavoratrici del sito produttivo. La speranza è che si vada verso una riapertura dell'azienda. “E' incomprensibile questa fuga in avanti da parte del ministero che - prima dell'incontro che si svolgerà oggi pomeriggio - ha dato queste anticipazioni della sua decisione di affidare da parte di Marelli alla Tecnomeccanica il compito della reindustrializzazione”. Così Mario Garagnani, Responsabile automotive della Fiom di bologna. “Detto ciò – prosegue - noi saremo presenti oggi al tavolo e seguiremo passo per passo la reindustrializzazione. L'obiettivo che ci siamo dati, la salvaguardia del sito produttivo e di tutti i posti di lavoro, lo stiamo raggiungendo”. “Incontreremo al più presto Tecnomeccanica e, con Marelli, tratteremo tutte le misure a sostegno dei lavoratori, in un piano sociale che non lasci indietro nessuno” conclude. “E' una buona notizia perché c'è stata una lotta dei lavoratori e delle lavoratrici dello stabilimento che non hanno mai fatto un passo indietro. Ancora una volta si conferma che sono i lavoratori e le organizzazioni sindacali con le vertenze e i presidi che tengono in piedi il sistema industriale italiano” dichiara Michele Bulgarelli, segretario generale Cgil Bologna. "Questa è la dimostrazione – prosegue Bulgarelli - che serve coraggio, determinazione e un sindacato forte e autorevole perché le imprese non possono far pagare i costi della transizione alle persone che lavorano. La vertenza di Crevalcore si colloca nella transizione verso un modello di sviluppo sostenibile e dimostra che si può fare una giusta transizione con il protagonismo dei lavoratori”.

 

 




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EMILIA-ROMAGNA: Sanità, la Regione alza le tasse per garantire i servizi

“Avendo preso atto che il bilancio 2024 della nostra sanità si chiuderà con 200 milioni di squilibrio a causa dei mancati trasferimenti del fondo sanitario nazionale, si rende necessario un contributo straordinario per salvaguardare il diritto alla salute degli emiliano-romagnoli”. Così il presidente dell’Emilia-Romagna, Michele de Pascale, presentando oggi la manovra di bilancio 2025/2027 che genererà, a regime, un maggior gettito di circa 400 milioni di euro, agendo sulle leve fiscali di cui dispone l’ente locale: l’addizionale regionale Irpef, i ticket, l’Irap e il bollo auto (questi ultimi solo dal 2026). Gli aumenti, però, saranno parametrati in base al reddito di cittadini e famiglie, con l’obiettivo - precisa l'ente - di salvaguardare le fasce più deboli. “Quella che presentiamo è una delle più forti manovre a tutela della sanità pubblica della storia di questa Regione”, aggiunge il governatore. “Questa Regione non farà passi indietro e continuerà a fare tutto il possibile per salvaguardare e migliorare il proprio sistema sanitario regionale. Come dimostrano i dati sulla mobilità sanitaria, non siamo noi chiamati a tagliare la nostra offerta, ma è il sistema Paese a dover aumentare la propria”. Inoltre, prosegue il presidente della Regione, “prevediamo un incremento del Fondo per la non autosufficienza di 150 milioni nel triennio: ci vogliamo prendere cura come comunità della nostra componente più fragile come gli anziani non autosufficienti e le persone con disabilità”. “Ritoccare le leve fiscali non è una scelta che facciamo a cuor leggero- conclude de Pascale-, ne comprendiamo l’impatto e il sacrificio per famiglie e cittadini: per questo ne abbiamo parametrato il più possibile l’effetto in base al reddito, cercando di salvaguardare quelli più bassi. Ma credo sia un dovere di chi governa e amministra quella di saper prendere scelte coraggiose per difendere diritti e valori in cui crediamo e su cui si basa la storia dell’Emilia-Romagna”.   Le priorità di intervento In cima alla lista resta la tutela della sanità pubblica: da un lato proseguendo nella vertenza aperta con il Governo per un adeguato finanziamento al Servizio sanitario, dall’altro avviando una riforma del sistema regionale che punti sulla prevenzione, l’organizzazione dell’offerta e il governo di una domanda sanitaria sempre più appropriata, riducendo sprechi economici e di tempo. A questo si affianca un finanziamento senza precedenti del Fondo per la non Autosufficienza: +85 milioni già nel 2025, altri 25 milioni in più nel 2026 e nel 2027, per una crescita triennale di 135 milioni di euro. Risorse necessarie, dato che le persone non autosufficienti in Emilia-Romagna oggi sono 220mila e nei prossimi 20 anni potrebbero diventare quasi 370mila. Già oggi l’Emilia-Romagna è la regione con il Fondo più alto di tutta Italia: nel 2025 toccherà quasi i 570 milioni di euro. Sul versante della messa in sicurezza del territorio viene raddoppiata la quota dedicata alla manutenzione di fiumi, costa e frane, che passano da circa 24 a 50 milioni l’anno già dal 2025. Trasporto pubblico locale: dal 2025 si prevede uno stanziamento più alto di 15 milioni di euro, con un aumento progressivo nel corso del triennio, che cerca di ovviare al sottofinanziamento endemico del sistema, che sta generando criticità enormi alle aziende, ai territori e ai cittadini. Inoltre, già dal prossimo bilancio preventivo verranno stanziati 9 milioni di euro per il fondo per l’affitto e altri 30 milioni nel prossimo triennio per implementare ed efficientare il patrimonio di edilizia residenziale pubblico. Verranno potenziati anche i servizi educativi, per l’inclusione scolastica e la conciliazione vita-lavoro con un piano di abbattimento delle rette e delle liste d’attesa dei nidi 0-3 anni con un impiego ulteriore delle risorse Fse-Plus 2021-27. Garantiti anche maggiori contributi per i centri estivi e il sostegno all’inclusione degli studenti con disabilità. Infine, priorità del bilancio 2025-27 è il cofinanziamento dei programmi regionali dei fondi europei 2021-2027, quale leva di investimento e motore di sviluppo economico e sociale dell’intero territorio regionale. Si tratta di quasi 200 milioni di euro di risorse regionali che insieme ai 77 milioni del Fondo sviluppo e coesione permettono di utilizzare appieno le risorse europee (Fse plus, Fesr e Sviluppo rurale) e finanziare progetti per la buona occupazione e le competenze delle persone e l’inclusione sociale, la transizione ecologica e digitale delle imprese, la ricerca e innovazione, lo sviluppo dell’agricoltura e dell’agroalimentare e per il contrasto alle disparità territoriali, mettendo la montagna e le aree interne al centro delle politiche di sviluppo.   La manovra e gli aumenti Dopo quasi 20 anni senza aumenti, verrà maggiorata l’addizionale regionale Irpef per il terzo e il quarto scaglione di reddito (28-50mila euro e sopra i 50mila), con un obiettivo di gettito di circa 200 milioni di euro. Verranno rivisti i ticket per alcune prestazioni, in particolare quelle farmaceutiche, introducendo adeguate soglie di salvaguardia: l’obiettivo è di recuperare 50 milioni già dal 2025, che diventeranno 70 milioni a regime. Riguardo all’Irap, l’aliquota base è oggi pari al 3,9% e verrà applicata una maggiorazione omogenea dello 0,3%, operativa dal 2026, con l’obiettivo di un gettito di circa 100 milioni. Infine, verrà aumentato del 10% il bollo auto, in una regione – l’Emilia-Romagna – che non ha mai applicato alcuna maggioranza alla tassa automobilistica: il gettito passerà da 500 a 550 milioni, a partire dal 2026.