19 DICEMBRE 2024

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19 DICEMBRE 2024 - 13:33


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EMILIA-ROMAGNA: Luci e ombre l'economia regionale, preoccupa il calo dell'export

Un bilancio tra luci ed ombre, con l'export in calo soprattutto per via degli scenari internazionali, della crisi dell'auto e dell'incertezza negli scenari economici tedeschi. È quanto emerge dall'ultimo Rapporto Regione-Unioncamere, registrando una crescita modesta del Pil e stipendi che perdono il 7% del proprio potere d'acquisto

Luci e ombre per l'economia dell'Emilia-Romagna nell'anno agli sgoccioli. È quanto emerge dall'ultimo Rapporto Regione-Unioncamere, registrando una crescita modesta del Pil (0,9% se confermato nell'ultimo trimestre) e dell'occupazione (circa 1%) ma con oltre 4mila imprese in meno, stipendi che perdono il 7% di potere d'acquisto (8 nel resto d'Italia) e diversi in settori in difficoltà. Il dato più preoccupante riguarda però l'export. Quali le cause? “Sicuramente l'incertezza internazionale e da noi incide molto la crisi del mercato tedesco” spiega Guido Caselli di Unioncamere. In prospettiva preoccupa anche la generale crisi dell'auto, con gli Stati Uniti che stanno prendendo il posto della Germania nei rapporti economici diretti. “I dati relativi alle costruzioni sono ancora buoni, ma quasi sicuramente con la fine del super bonus speriamo possa succedere qualcosa affinchè anche questo comparto possa continuare a vivere -commenta il presidente Valerio Veronesi-. Il commercio galleggia da due anni e per l'agricoltura, inutile dirlo, con le alluvioni che abbiamo avuto anche qua il segnale non è ottimo. Diciamo quindi che ci auguriamo un buon Natale ma le cose al momento non sono al meglio”. Luca Poma di Nomisma parla comunque di regione a due velocità e rispetto al resto del Paese, ad ogni modo, l'Emilia-Romagna comunque tiene. Packaging e farmaceutica restano fra i settori trainanti. Per moda, industria, ceramica, artigianato e piccole imprese in generale il bilancio è invece negativo. Dal palco, viste le novità si temono dazi Oltreoceano e si suggerisce più incisività nella lotta all'evasione per sostenere chi lavora seriamente, parlando inoltre di svolta green si ma non a danno di chi fa impresa, di nuova cultura dei consumi e di digitalizzazione in grado di far coesistere sfogline e intelligenza artificiale. Serve lavorare tutti insieme. “Senza investimenti per star dentro a questo cambiamento, vieni buttato fuori -conclude l'assessore Vincenzo Colla-. Perchè va a una velocità incredibile: è questo il tratto della velocità. Non chiamiamola crisi, ma trasformazione veloce di un cambiamento incredibile di paradigma”.




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EMILIA-ROMAGNA: Allarme occupazione 2024, posizioni non coperte al 51% | VIDEO

Secondo l’indagine realizzata da Unioncamere, i fabbisogni occupazionali per il 2024 in Emilia-Romagna tracciano scenari complessi per le imprese, con difficoltà di reperimento delle professionalità richieste. Elevate difficoltà di reperimento di personale qualificato, mismatch tra domanda e offerta di lavoro. Il 51% delle posizioni aperte in Emilia-Romagna risulta di difficile copertura, una percentuale correlata sicuramente all’invecchiamento demografico, al calo delle nascite e alla carenza di competenze specifiche. Tutto questo è il complesso quadro occupazionale delle imprese in regione nel 2024. I fabbisogni delle imprese nel 2024 per la provincia di Forlì-Cesena Nello specifico a Forlì Cesena si riscontrano difficoltà di reperimento in alcuni settori, come nelle industrie di fabbricazione di macchinari e attrezzature 64%, nelle costruzioni 63% e in sanità/assistenza sociale private 58%. I fabbisogni delle imprese nel 2024 per la provincia di Rimini Anche nel riminese la situazione occupazionale non è semplice e sempre in ambito costruzioni 65%, per passare alle industrie metalmeccaniche ed elettroniche 64%, fino alla sanità e assistenza sociale private 61%. Secondo la Camera di Commercio della Romagna sarebbe necessario rendere il lavoro sempre più inclusivo verso quelle fasce che non riescono a esprimere al meglio il proprio potenziale, programmare percorsi formativi, innalzare la produttività del lavoro. E poi sarebbe indispensabile attrarre giovani talenti nelle imprese. Per la Camera di Commercio sta cambiando il modo di vivere e di lavorare e questo sta mettendo in discussione equilibri sociali ed economici