28 NOVEMBRE 2024

12:43

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28 NOVEMBRE 2024 - 12:43


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ROMAGNA: Federcoop chiude in crescita il 2024 con 6,4 milioni di fatturato | FOTO

Sono dati positivi e che fotografano una realtà solida e in continua crescita quelli presentati giovedì 28 novembre durante l’assemblea dei soci di Federcoop Romagna, la società di servizi di Legacoop Romagna. Il bilancio preconsuntivo vede il fatturato del 2024 toccare i 6,4 milioni di euro (+3% rispetto al preventivo), in ulteriore miglioramento rispetto all’anno precedente. Netto il passo avanti rispetto al 2019, quando il valore della produzione era di 4,8 milioni di euro, così come il numero di dipendenti e collaboratori è passato da 78 a 113.Federcoop Romagna, negli ultimi anni, si colloca ai primissimi posti tra le società di servizi nazionali del movimento cooperativo.

«I dati che presentiamo oggi – dichiara Paolo Lucchi, presidente di Federcoop Romagna e Legacoop Romagna –, dimostrano che anche in un contesto complesso come questo, siamo stati in grado di tenere in ordine i conti. In questi ultimi anni siamo riusciti a crescere sul fronte del fatturato e anche della forza lavoro. Questo è stato possibile grazie alla professionalità di chi lavora in Federcoop Romagna e alla costante offerta di nuovi servizi sempre più innovativi, capaci di anticipare le esigenze delle cooperative».




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EMILIA-ROMAGNA: Dazi al 30%, il settore più a rischio è l’automotive | VIDEO

Preoccupa l’annuncio di nuovi dazi fatto dal presidente Trump nel fine settimana. Vediamo quali conseguenze potrebbero avere le nuove tariffe sull’export dell’Emilia-Romagna. 10,5 miliardi di beni esportati nel 2024: è questo il volume d’affari tra Emilia-Romagna e Stati Uniti minacciato dall’ennesimo annuncio di Donald Trump sui dazi da imporre al commercio europeo. Fino a pochi giorni fa si parlava di un aumento del 10%, ora si è saliti al 30%, in una guerra commerciale che rischia di mettere in difficoltà molte aziende della nostra regione. In cima alla lista dei settori più esposti c’è l’automotive, che da solo vale quasi 2 miliardi di euro. Subito dietro, tutti quelli che tradizionalmente trainano la produzione regionale: meccanica, agroalimentare, farmaceutica e ceramica. Sono 5.788 le imprese che esportano oltreoceano; tra queste, ben 1.256 risultano vulnerabili, cioè dipendenti dal mercato americano per almeno il 5% del fatturato. A preoccupare non è solo il rischio economico diretto, ma anche l'effetto domino che potrebbe travolgere fornitori, subfornitori e occupazione. Il tutto mentre l’Unione Europea e il governo italiano sembrano ancora indecisi sul da farsi: attuare contromisure oppure cercare un accordo con un Trump sempre più imprevedibile. «L’Emilia-Romagna è una terra che vive di relazioni internazionali e ha costruito la propria forza sull’export e sull’innovazione», ha dichiarato il presidente Michele de Pascale. «Il Governo deve muoversi con decisione per difendere le nostre imprese. È il momento di dimostrare che il Made in Italy non si protegge con le parole, ma con azioni concrete nei tavoli europei e internazionali».