20 NOVEMBRE 2024

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NOTIZIA DI ECONOMIA

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20 NOVEMBRE 2024 - 10:47


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ROMAGNA: Lavoro, incremento della retribuzione medio annua

Gli stipendi crescono, è quanto emerge dai dati INPS divulgati dalla Camera di Commercio della Romagna. Nel 2023, l’area Romagna ha registrato complessivamente 5,025 miliardi di euro di retribuzioni per 251mila lavoratori dipendenti. La retribuzione media annua si attesta a 20.031 euro, con un incremento del 3,6% rispetto al 2022, ma rimane inferiore ai livelli regionali (25.486 euro) e nazionali (23.662 euro). Le giornate medie retribuite sono state 229, con una retribuzione giornaliera di 88 euro. Nella provincia di Forlì-Cesena, le retribuzioni complessive ammontano a 2,894 miliardi di euro, coinvolgendo 131mila lavoratori. La retribuzione media annua è di 22.058 euro, in aumento del 3,1%, una crescita inferiore a quella regionale (+3,6%) e nazionale (+3,5%). I lavoratori hanno mediamente 243 giornate retribuite con 91 euro giornalieri. Gli uomini guadagnano di più rispetto alle donne (25.721 contro 17.580 euro). Per qualifica, i dirigenti hanno la retribuzione più alta (162.749 euro annui), seguiti da quadri (65.420 euro) e impiegati (26.452 euro). La provincia di Rimini registra performance meno brillanti, con retribuzioni complessive pari a 2,131 miliardi di euro per 120mila lavoratori. La retribuzione media annua si ferma a 17.809 euro, seppure in crescita del 4,1%, superiore al dato regionale. Con una media di 212 giornate retribuite e 84 euro al giorno, Rimini resta in coda alla classifica regionale. Anche qui si evidenziano disparità di genere: gli uomini guadagnano mediamente 21.118 euro, contro 14.318 euro delle donne.




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EMILIA-ROMAGNA: Trasporto ferroviario, sciopero e presidio dopo l'ennesima aggressione al personale | VIDEO

Otto ore di sciopero dei lavoratori del trasporto ferroviario in Emilia-Romagna, con adesioni fino all'80% secondo i sindacati, e presidio davanti alla Prefettura di Bologna dopo la violenta aggressione ai danni di un capotreno di Trenitalia Tper, a Fidenza, il 5 dicembre scorso. L'ennesima nella nostra regione Otto ore di sciopero dei lavoratori del trasporto ferroviario in Emilia-Romagna e presidio davanti alla Prefettura di Bologna per Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti e Orsa, dopo la violenta aggressione ai danni di un capotreno di Trenitalia Tper, a Fidenza, il 5 dicembre scorso. “L' ennesimo evento di questo tipo in regione negli ultimi mesi”, spiegano mostrando i dati degli ultimi anni e assicurando un'adesione allo sciopero alta, fino all'80%. “Nell'arco degli ultimi mesi credo ce ne siano state almeno sei o sette” assicura Adriano Montorsi, segretario regionale Filt-Cgil, che continua: “Non si può più tollerare questo stillicidio quotidiano. È necessario un intervento serio con azienda, istituzioni e sindacati. Chiediamo un tavolo permanente, più personale a bordo treno e più presenziamento nelle stazioni, contro la desertificazione che abbiamo visto accadere negli ultimi anni, che è anche una quota parte del problema”. “Non è normale che queste cose possano accadere in un Paese civile come il nostro” gli fa eco Aldo Cosenza, segretario regionale Fit-Cisl, parlando di pene certe e tornelli per l'accesso ai treni. Alla fine, nessuno incontro come sperato col neo prefetto Enrico Ricci, insediatosi ufficialmente quasi in contemporanea al presidio. Fra le risposte che i sindacati avrebbero sollecitato, quella sull'arrivo, tra questo mese e il prossimo, almeno 45 nuovi agenti Polfer in regione. “Non aspettiamo che ci scappi il morto, adesso diciamo basta: le istituzioni non facciano solo proclami e propaganda, ma devono prendere provvedimenti strutturali per risolvere il problema. Non se ne può più, conclude Franco Giorgianni, segretario regionale Orsa trasporti.