2 NOVEMBRE 2024

08:48

NOTIZIA DI ECONOMIA

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2 NOVEMBRE 2024 - 08:48


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EMILIA-ROMAGNA: Previsioni crescita, PIL +0,9% nel 2024 e 2025 | VIDEO

Nelle nuove stime la crescita del prodotto interno lordo nel 2024 in Emilia-Romagna dovrebbe essere di +0,9%, valore sostenuto dall’aumento dell’occupazione e degli investimenti. E’ quanto emerge dall’esame dell’ufficio studi di Unioncamere regionale sulle previsioni macroeconomiche per l’Emilia-Romagna.

Anche nel 2025 il Pil dovrebbe crescere del +0,9% trainato dai consumi e dalla domanda estera, nonostante sia prevista una flessione negli investimenti.

L’Emilia-Romagna dovrebbe avere risultati leggermente migliori rispetto alla media del Paese.

Nel 2024, l’economia italiana sarà “trainata” dalle regioni del nord est. L’Emilia-Romagna nella classifica della crescita delle regioni dovrebbe risultare prima a pari merito con l’Umbria e la Sicilia, davanti a Lombardia e Veneto.

Confronto con l’Europa

Nel 2024 l’Emilia-Romagna dovrebbe crescere di più della media dell’area euro, prevista a +0,7%, valore frenato dalla stagnazione della Germania che tiene conto dei valori positivi previsti per Francia e Spagna.

Consumi

Nel 2024 i consumi delle famiglie dovrebbero crescere del +0,6% quindi meno del Pil. Le due variabili dovrebbero allinearsi nel 2025 a +0,9%.

I settori

Nel 2024 saranno di nuovo le costruzioni +7,6% a trainare l’aumento del valore aggiunto reale regionale, che sarà sostenuto anche dai servizi. Nel 2025 si prevede poi una moderata ripresa dell’industria.

Mercato del lavoro

Nel 2024 la crescita dell’occupazione +1,1% e una sostanziale stabilità delle forze lavoro permetteranno una nuova diminuzione del tasso di disoccupazione.

Nel 2025 un nuovo aumento delle forze lavoro porterà ad una più contenuta crescita dell’occupazione e quindi ad un lieve rimbalzo del tasso di disoccupazione al 4,2%.

 




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ROMAGNA: Inflazione, stangata su alimentari, +29% in 4 anni | VIDEO

Caro-spesa in Romagna. Negli ultimi quattro anni i prezzi dei prodotti alimentari nelle province di Forlì-Cesena e Rimini hanno registrato aumenti nettamente superiori all’inflazione generale, secondo l’analisi dell’Osservatorio economico e sociale della Camera di commercio della Romagna. A Forlì-Cesena il comparto alimentari e bevande è cresciuto di circa il 29%, contro un’inflazione complessiva del 16,5%. Gli aumenti più evidenti riguardano alimentari e bevande analcoliche, mentre gli alcolici mostrano incrementi più contenuti. Anche i prodotti acquistati più frequentemente hanno subito rincari maggiori rispetto ad altre categorie. Situazione molto simile a Rimini, dove il comparto alimentare ha segnato un aumento di poco inferiore, pari a circa il 29%, a fronte di un’inflazione generale del 18,4%. Anche qui le bevande analcoliche sono tra le categorie più colpite. Nel complesso, la crescita dei costi energetici, delle materie prime e anche le tensioni internazionali hanno reso il carrello della spesa tra i più esposti alle tensioni inflazionistiche, con aumenti più rapidi e più percepibili rispetto al resto dei beni e servizi. Il risultato è un’inflazione alimentare che supera quella generale, con effetti tangibili sui consumatori, soprattutto sui nuclei familiari più esposti. Il monitoraggio dell’Osservatorio conferma così un trend comune e particolarmente evidente nei territori di Forlì-Cesena e Rimini.