27 OTTOBRE 2023

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NOTIZIA DI ECONOMIA

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27 OTTOBRE 2023 - 15:31


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EMILIA-ROMAGNA: Dopo l'alluvione Conserve Italia rilancia con oltre 86 mln di investimenti | VIDEO

Dopo l’alluvione di maggio, che ha provocato seri danni ad alcuni impianti, Conserve Italia annuncia oggi il varo di un piano di investimenti da 86,6 milioni di euro che interessa sette stabilimenti italiani, con la possibilità inoltre di intercettare anche fondi del Pnrr e altri finanziamenti statali. La cooperativa emiliana con sede a San Lazzaro di Savena, nel Bolognese, e leader in Italia nella conservazione e commercializzazione di frutta e vegetali, ha disposto un piano costruito su alcuni asset strategici: innovazione tecnologica, aumento qualitativo dei prodotti, efficientamento dei processi, risparmio energetico, sostenibilità ambientale, digitalizzazione. L’Assemblea dei soci di Conserve Italia ha inoltre approvato oggi il bilancio relativo all’esercizio 2022-23 (chiuso al 30 giugno 2023). Il fatturato consolidato del Gruppo (composto dalla società capogruppo Conserve Italia e da altre 8 società controllate) ammonta a 1,14 miliardi di euro, in aumento del 18% rispetto all’esercizio precedente e con un utile di 7,2 milioni di euro. Si attesta a 120 milioni di euro la posizione finanziaria netta consolidata, in costante miglioramento da oltre 15 anni nei quali si è ridotta di oltre 350 milioni di euro. Il risultato positivo dell’Ebitda è pari a 74 milioni di euro, in virtù di importanti interventi di razionalizzazione dei costi strutturali.

“Questo bilancio risente inevitabilmente del forte aumento di costi di tutti i fattori produttivi che ha influenzato l’aumento di fatturato e che abbiamo cercato di gestire al meglio promuovendo un’equa ripartizione tra tutti i soggetti coinvolti nella filiera. Con grande spirito di responsabilità, abbiamo assorbito parte di questi rincari a salvaguardia dei nostri soci produttori italiani e per tutelare il consumatore finale – ha dichiarato nel corso del suo intervento il presidente di Conserve Italia Maurizio Gardini -. I numeri positivi del bilancio consolidano la struttura societaria nei suoi aspetti finanziari e patrimoniali, confermando il nostro ruolo di riferimento insostituibile per l’agricoltura italiana. Grande attenzione – ha aggiunto Gardini – è stata infatti riservata alle produzioni agricole principalmente conferite dai nostri soci cooperatori, per le quali abbiamo liquidato 95 milioni di euro. Una cifra rilevante finalizzata a sostenere l’attività di aziende agricole che nell’ultimo anno, soprattutto in Emilia-Romagna dove si concentra la maggior parte della nostra base sociale, sono state pesantemente danneggiate da eventi climatici catastrofici come alluvione, gelate tardive e grandinate”. 

“Il piano investimenti presenta una serie di interventi che interessano i 7 principali stabilimenti produttivi italiani (Pomposa, Barbiano, Massa Lombarda, Ravarino, Alseno, Albinia e Mesagne) e la sede di San Lazzaro, dove verrà installato un impianto fotovoltaico; le azioni previste ci porteranno a rendere più efficienti e sostenibili i nostri processi produttivi in termini di risparmio idrico e mancate emissioni atmosferiche – ha sottolineato il direttore generale di Conserve Italia Pier Paolo Rosetti -. Con questi investimenti, che ammontano a 86,6 milioni di euro e vanno realizzati entro il 2026, intendiamo attrezzarci al meglio per affrontare sia la transizione ecologica che la transizione digitale. In particolare, sono previsti interventi nelle attività industriali di concentrazione del pomodoro, con l’introduzione di nuovi processi produttivi che migliorano notevolmente la qualità del prodotto e consentono importanti risparmi energetici. L’automazione dei processi di confezionamento e immagazzinamento, così come la realizzazione di un nuovo magazzino automatico, permetteranno una maggiore efficienza nelle attività logistiche e anche a fare fronte alla minore disponibilità di manodopera che registriamo da alcuni anni. Inoltre il piano di investimenti ci consentirà di migliorare la nostra capacità produttiva”. 




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BOLOGNA: Cambiamenti climatici, le sfide dell’ortofrutta tra politiche green e mercato | VIDEO

Apo Conerpo, la principale organizzazione di produttori ortofrutticoli d’Europa, ha festeggiato a Bologna i suoi trent’anni di attività a tutela della filiera e del reddito agricolo, con un convegno sulle sfide future del settore, fondamentale Italia e soprattutto Emilia-Romagna, alle prese con politiche europee sempre più stringenti e cambiamenti climatici Coltivare il futuro, tra politiche green e mercato. È il titolo, preso in prestito dalla vera sfida del settore in questo periodo, del convegno col quale Apo Conerpo, la principale organizzazione di produttori ortofrutticoli d’Europa, con oltre seimila soci, 50 cooperative, 32mila ettari coltivati in Italia (di cui il 70% in Emilia-Romagna) e giro d’affari annuo da 800 milioni di euro, ha festeggiato a Bologna i suoi trent’anni di attività a tutela della filiera e del reddito agricolo. Cambiamenti climatici e cosiddetti insetti alieni rappresentano oggi le questioni epocali da affrontare, ma a disposizione ci sono solo quelle che qualcuno definisce “armi spuntate”, per via di politiche comunitarie discusse e mancanza di nuove molecole autorizzate. Serve dunque un sostegno concreto, prima di tutto, da parte dell’Europa. “Il mondo agricolo è sempre stato attento alle dinamiche ambientali, non c’è persona più attenta all’ambiente dell’imprenditore agricolo – sottolinea il presidente di Apo Conerpo, Davide Vernocchi-, un cambiamento troppo repentino rischia di fare danni molto importanti”. Veronika Vrecionova, presidente della commissione agricoltura a Bruxelles, aggiunge: “Ritengo sia opportuno riprendere in mano il Green Deal e rivederlo in modo più realistico, sburocratizzando e semplificando”. “Stiamo mettendo settanta milioni di euro per tecnologie che salvano il prodotto, ma servono anche strumenti a livello europeo” commenta invece l’assessore regionale, Alessio Mammi. Come illustrato inoltre da un report realizzato da Nomisma, in regione soffrono maggiormente kiwi, pere e pesche, con ricadute sull’export, molto importante per l’ortofrutta italiano. Puntare su ricerca e innovazione resta quindi fondamentale. Ersilia Di Tullio, di Nomisma, conclude: “L’Italia, che ha una capacità produttiva importante sui mercati esteri, ha quasi una difficoltà nel recuperare prodotto per poterlo diffondere, è questa la sfida di oggi”.