MILANO: Trevi, il cda, "richiesta revoca mette a rischio la società"
La richiesta avanzata da Trevi Holding, la società tramite cui la famiglia Trevisani detiene la propria quota in Trevi, ha "motivazioni infondate e contraddittorie". A dirlo il cda del gruppo, che si è riunito ieri per esaminare la richiesta formulata da Thse di convocazione dell’assemblea ordinaria per la revoca del consiglio di amministrazione e la contestuale nomina dei nuovi amministratori. "Precisa inoltre che non corrispondono al vero, in quanto contraddette dall’istruttoria svolta sin qui dal Consiglio di Amministrazione, le affermazioni ivi contenute relativamente, tra l’altro, a presunte e non chiarite carenze della delega conferita al Consiglio di Amministrazione in rapporto alle determinazioni che l’organo di gestione sarà chiamato ad adottare nell’ambito della manovra finanziaria e di ristrutturazione dell’indebitamento già all’attenzione degli organi deliberanti delle banche creditrici", spiega una nota. "Le affermazioni di Thse sono, tra l’altro, potenzialmente idonee a pregiudicare il buon esito della manovra stessa e, con essa, la messa in sicurezza della società e del gruppo Trevi, nonché a generare effetti distorsivi nel mercato, sicché il Consiglio di Amministrazione ha conferito mandato ai propri legali di approfondire la responsabilità di Thse e degli amministratori della Società che ne sono espressione". Il cda si riunirà il prossimo 15 luglio data in cui intende approvare i bilanci al 31 dicembre 2017 e al 31 dicembre 2018, "nonché all’adozione delle ulteriori determinazioni funzionali all’esecuzione della manovra finanziaria e di ristrutturazione dell’indebitamento attualmente sottoposta agli organi deliberanti delle banche creditrici".
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