3 LUGLIO 2019

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3 LUGLIO 2019 - 09:21


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MILANO: Trevi, il cda, "richiesta revoca mette a rischio la società"

La richiesta avanzata da Trevi Holding, la società tramite cui la famiglia Trevisani detiene la propria quota in Trevi, ha "motivazioni infondate e contraddittorie". A dirlo il cda del gruppo, che si è riunito ieri per esaminare la richiesta formulata da Thse di convocazione dell’assemblea ordinaria per la revoca del consiglio di amministrazione e la contestuale nomina dei nuovi amministratori. "Precisa inoltre che non corrispondono al vero, in quanto contraddette dall’istruttoria svolta sin qui dal Consiglio di Amministrazione, le affermazioni ivi contenute relativamente, tra l’altro, a presunte e non chiarite carenze della delega conferita al Consiglio di Amministrazione in rapporto alle determinazioni che l’organo di gestione sarà chiamato ad adottare nell’ambito della manovra finanziaria e di ristrutturazione dell’indebitamento già all’attenzione degli organi deliberanti delle banche creditrici", spiega una nota. "Le affermazioni di Thse sono, tra l’altro, potenzialmente idonee a pregiudicare il buon esito della manovra stessa e, con essa, la messa in sicurezza della società e del gruppo Trevi, nonché a generare effetti distorsivi nel mercato, sicché il Consiglio di Amministrazione ha conferito mandato ai propri legali di approfondire la responsabilità di Thse e degli amministratori della Società che ne sono espressione". Il cda si riunirà il prossimo 15 luglio data in cui intende approvare i bilanci al 31 dicembre 2017 e al 31 dicembre 2018, "nonché all’adozione delle ulteriori determinazioni funzionali all’esecuzione della manovra finanziaria e di ristrutturazione dell’indebitamento attualmente sottoposta agli organi deliberanti delle banche creditrici".




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ROMAGNA: Calano le imprese femminili nei primi mesi del 2024

20,8%, pari 7394 aziende. Questo il dato riportato dalla Camera di Commercio della Romagna in riferimento alle imprese femminili nella provincia di Forlì-Cesena al 30 giugno 2024. Numeri in calo sia rispetto alle medie nazionali e provinciali (rispettivamente il 22,7% e 21,4%), sia in confronto con il report di un anno fa, con una riduzione attestata allo 0,6%. I settori con la maggior incidenza femminile risultano il commercio (24,2% del totale), agricoltura con il 16% e servizi alle persone (14%). Tuttavia anche in questi ambiti si segnala un calo rispetto a 12 mesi fa, soprattutto nelle attività professionali, scientifiche e tecniche (-4,1%) e nel manifatturiero (dove il segno meno è al 2,9%). In trend positivo le aziende femminili nel settore immobiliare (+ 0,7%), nel noleggio (+2,8%) e soprattutto le agenzie di viaggio, in crescita del 6,5%.  In linea generale sono invece le imprese nell’ambito della ristorazione, degli alloggi e delle assicurazioni quelle con la maggior presenza femminile, rispettivamente al 30,7%, 28% e 21,6%. A farla da padrone infine le attività legate ai servizi, dove le aziende al femminile sono più della metà del totale, il 58,7%.