3 LUGLIO 2018

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3 LUGLIO 2018 - 10:50


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CESENA: Righi Elettroservizi protagonista in Kuwait per la più grande raffineria del Medio Oriente

C’è anche un po’ di eccellenza italiana, in particolare di romagnola, coinvolta nella costruzione della più grande raffineria (green) del Medio Oriente. Righi Elettroservizi SpA, azienda cesenate del settore dell’IT, è infatti stata scelta dalla Kuwait Petroleum Corporation per contribuire alla realizzazione dell’impianto ad Al-Zour che, a pieno regime, assicurerà il 43% della capacità di raffinazione del paese per una media stimata di 615.000 barili di petrolio al giorno e un investimento complessivo di 23 bilioni di dollari. Nel dettaglio, l’azienda fonata da Mauro Righi ha progettato e fornito i 47 quadri di bassa tensione per il comando e il controllo di 20 gruppi di emergenza con motore endotermico diesel e alternatore in media tensione.

Caratteristica principale della raffineria, realizzata dalla Kipic (società controllata della Kuwait Petroleum Corporation creata dallo Stato del Kuwait per gestire raffinerie, petrolchimici e operazioni di importazione di gas naturale liquefatto) nel complesso Al-Zour, è che produrrà olio combustibile a basso tenore di zolfo contribuendo così fattivamente alla riduzione delle emissioni inquinati. Per farlo, l’impianto utilizza le più recenti tecnologie adeguate alle normative ambientali vigenti a livello internazionale  che hanno il duplice scopo di tutelare l’ambiente locale e produrre, al contempo, produrre carburanti diesel ecologici a basso contenuto di zolfo per i mercati mondiali, carburanti per jet, cherosene e nafta per impianti petrolchimici. Il traguardo ottenuto da Righi Elettroservizi SpA, da tempo sensibile alle problematiche sull’ambiente anche nei propri cicli produttivi, rappresenta a tutti gli effetti un importante riconoscimento per le eccellenze del Made in Italy in un momento particolarmente delicato per l’economia del Paese.




ALTRE NOTIZIE DI ECONOMIA

FERRARA: VM Motori Cento, Stellantis punta a 5 linee produzione

Il gruppo Stellantis è pronto a sviluppare cinque linee di produzione nell’impianto VM di Cento, storica realtà di produzione di motori diesel. Si punta a realizzare propulsori per industria marina, per agricoltura, motori industriali ma anche ricambi e reparti test su emissioni nonché la progettazione e l’industrializzazione di motori a idrogeno. E’ quanto emerso oggi a Bologna dove nella sede della Regione Emilia-Romagna dove si è svolto un incontro tra l’ente e i dirigenti della multinazionale. Lo stabilimento VM, che impegna 400 dipendenti di cui 100 impegnati in ricerca e sviluppo, ha terminato la produzione di motori diesel V6. Il piano quinquennale presentato oggi permette tuttavia di “mantenere la centralità nella produzione diesel e dà maggiore autonomia al marchio VM”, viene sottolineato in una nota. Il settore ricerca e sviluppo è stato rifocalizzato su Cento, con la previsione è di un investimento nel prossimo quinquennio di alcune decine di milioni di euro. “Ora c’è una novità positiva rappresentata dall’obiettivo del Gruppo Stellantis di progettare una riconversione di VM che permetta di dare risposte sia sul piano occupazionale che industriale. Un elemento importante, fondamentale soprattutto perché riguarda un territorio dove non ci possiamo permettere di non avere una prospettiva di sviluppo del sito industriale”, ha detto l’assessore regionale allo sviluppo economico e lavoro Vincenzo Colla. “Come Istituzioni – ha concluso - accogliamo con favore la disponibilità del management Stellantis e delle forze sindacali a rincontrarci nelle prossime settimane, per vedere nel dettaglio il percorso del progetto industriale”.