EMILIA-ROMAGNA: Chiusi in cinque anni 325 sportelli bancari
Dal 2010 ad oggi in Emilia-Romagna sono stati chiusi ben 325 sportelli bancari. Numeri ingenti, sebbene nel 2014 il trend segni comunque un rallentamento delle cessazioni: 89 contro le 157 del 2013, anno in cui si è toccato il massimo numero di chiusure. E’ quanto risulta dai dati elaborati dal sindacato dei lavoratori di banca della Cisl. Una diminuzione delle agenzie del credito fisiologica, commenta il sindacato, se pensiamo all’uso di internet, dei bancomat e al fatto che qualche sportello è stato aperto dalle banche un po’ troppo frettolosamente nella corsa alla presenza sul territorio, senza un approfondimento delle reali possibilità di mercato. Difatti, con 3.220 sportelli bancari l’Emilia-Romagna è ancora oggi la terza regione in Italia, dopo Trentino e la Valle d’Aosta, per maggiore presenza in rapporto ai propri abitanti: uno sportello bancario ogni 1.381 abitanti, contro la media nazionale di uno ogni 1.977 e quella dell’Eurozona di uno ogni 2.133 residenti. In particolare la Romagna si distingue ancora per la capillarità delle agenzie del credito, numeri da record si hanno nei comprensori di Rimini (una dipendenza ogni 1.206 abitanti), Forlì-Cesena (una ogni 1.237) e Ravenna (una ogni 1.248), che sono rispettivamente al quinto, sesto e settimo posto della classifica nazionale. Nonostante questo, grazie agli enormi sacrifici economici dei lavoratori, sottolinea la Cisl, siamo riusciti a mantenere l’occupazione: alcune aziende di credito sono tornate in bonis, altre sono state cedute ad altre banche. Ma i posti di lavoro finora si sono tenuti e naturalmente ci adopereremo affinché anche le crisi occupazionali in corso possano risolversi con la stessa attenzione per i lavoratori, proprio come sta avvenendo nei numerosi casi riguardanti l’Emilia-Romagna.
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