12 NOVEMBRE 2015

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12 NOVEMBRE 2015 - 15:51


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EMILIA-ROMAGNA: Confagricoltura, "La nostra olivicoltura è sana"

"In Emilia-Romagna l'olivicoltura è sana: siamo tutti produttori, invece gli indagati di frode nell'indagine in corso sono degli imbottigliatori". Così in una nota Confagricoltura Emilia-Romagna commenta l'inchiesta aperta verso alcuni marchi italiani per aver etichettato come extravergine un olio d'oliva semplicemente vergine. "Bisogna diffidare dei prezzi bassi - osserva l'associazione del mondo agricolo - e operare affinché la qualità espressa dal territorio sia riconosciuta dal consumatore e sia fonte di redditività per l'olivicoltore. L'Olio di Brisighella Dop è conosciuto in tutto il mondo e venduto al dettaglio mediamente 26-28 euro al litro e, comunque, un vero extravergine dell'Emilia Romagna non può costare meno di 10 euro al litro". "La nostra olivicoltura - conclude confagricoltura Emilia Romagna - è in continua crescita, da Parma alle colline romagnole che esprimono due Dop, Brisighella e Colline di Romagna: se il consumatore riconosce la qualità, non fa più obiezioni sul prezzo".




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BOLOGNA: Dazi, un rischio per le imprese regionali e nazionali orientate all’export | VIDEO

Continua il dibattito sulla questione relativa ai dazi americani annunciati da Trump: nonostante una fase ancora interlocutoria, le preoccupazioni sono rivolte alle imprese italiane e all’export. Un problema per il nostro Paese e una difficoltà negli scambi economici a livello internazionale. Sono questi i punti sottolineati dal Presidente del Gruppo Granarolo Gianpiero Calzolari in merito alla posizione di Trump sui dazi: un cambio di scenario che, secondo Calzolari, potrebbe portare anche a nuove regole per le imprese. Nonostante una fase ancora interlocutoria, sottolinea la Presidente di Legacoop Bologna Rita Ghedini, i dazi creerebbero problemi alla filiera e alle imprese, locali e nazionali, fortemente orientate verso l’export. Gianpiero Calzolari, Presidente Gruppo Granarolo: "Se si ridimensionano si rendono difficili gli scambi economici tra paesi per un paese come il nostro che ha una grande abilità nella trasformazione è veramente difficile per alcune categorie. Penso all’automotive; sappiamo già cosa sta succedendo quindi quello che tutti noi auspichiamo è un protagonismo dell’Europa e  il suo peso relazionale non solo bilaterale con gli Stati Uniti con la Cina con l’India e con il Messico, ma con tutti coloro che possono tutti i paesi che sono oggi un mercato e possono diventarlo domani. Cambieranno le regole, non possiamo pensare che rimarranno le regole di prima, bisogna che siano regole compatibili con quello che nel frattempo noi abbiamo costruito una rete di imprese che dialogano gli interni di fornitura su fornitura consumi in modo ormai quotidiano".