12 NOVEMBRE 2015

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12 NOVEMBRE 2015 - 15:51


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EMILIA-ROMAGNA: Confagricoltura, "La nostra olivicoltura è sana"

"In Emilia-Romagna l'olivicoltura è sana: siamo tutti produttori, invece gli indagati di frode nell'indagine in corso sono degli imbottigliatori". Così in una nota Confagricoltura Emilia-Romagna commenta l'inchiesta aperta verso alcuni marchi italiani per aver etichettato come extravergine un olio d'oliva semplicemente vergine. "Bisogna diffidare dei prezzi bassi - osserva l'associazione del mondo agricolo - e operare affinché la qualità espressa dal territorio sia riconosciuta dal consumatore e sia fonte di redditività per l'olivicoltore. L'Olio di Brisighella Dop è conosciuto in tutto il mondo e venduto al dettaglio mediamente 26-28 euro al litro e, comunque, un vero extravergine dell'Emilia Romagna non può costare meno di 10 euro al litro". "La nostra olivicoltura - conclude confagricoltura Emilia Romagna - è in continua crescita, da Parma alle colline romagnole che esprimono due Dop, Brisighella e Colline di Romagna: se il consumatore riconosce la qualità, non fa più obiezioni sul prezzo".




ALTRE NOTIZIE DI ECONOMIA

EMILIA-ROMAGNA: Conserve Italia, liquidati a soci produttori oltre 106mln euro

Conserve Italia ha liquidato ai propri soci produttori oltre 106 milioni di euro per l’esercizio 2024-25, il valore più alto, viene sottolineato in una nota, mai raggiunto dal Consorzio agroindustriale. Il dato, riferito al 95% delle 549mila tonnellate di materia prima conferita (tra pomodoro, frutta e orticole), segna una crescita del 60% rispetto a cinque anni fa. Lo rende noto l'azienda. Il risultato è stato illustrato dal presidente Maurizio Gardini all’assemblea dei soci, che ha approvato il bilancio chiuso al 30 giugno 2025. “La cifra record delle liquidazioni testimonia l’impegno concreto di Conserve Italia nella valorizzazione della filiera agricola, alla quale non abbiamo mai fatto mancare il nostro sostegno”, ha dichiarato Gardini, ricordando che nel 2026 si concluderà il Piano investimenti da 86 milioni di euro per l’ammodernamento degli stabilimenti e la digitalizzazione dei processi produttivi. Il bilancio consolidato del Gruppo – che controlla i marchi Valfrutta, Cirio, Yoga, Derby Blue e Jolly Colombani – registra un fatturato di 1,15 miliardi di euro, un utile di 6,5 milioni, Ebitda a 76 milioni (8,5%) e patrimonio netto a 306 milioni. La posizione finanziaria netta è pari a 115 milioni. Il direttore generale Pier Paolo Rosetti ha evidenziato come l’esercizio sia stato influenzato da un contesto economico instabile e da un effetto deflattivo sui prezzi, ma la strategia commerciale ha puntato a tutelare la marginalità e il reddito dei produttori. Rosetti ha citato le nuove linee Yoga, l’ampliamento dei sughi Cirio e le novità Valfrutta nei piatti pronti vegetali tra le innovazioni più recenti.