22 OTTOBRE 2015

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NOTIZIA DI ECONOMIA

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22 OTTOBRE 2015 - 11:02


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(VIDEO) EMILIA ROMAGNA: Leggero calo dell'export nel secondo trimestre 2015

Nel secondo trimestre 2015 chiude con una frenata l'export dei distretti dell'Emilia-Romagna, con un calo dello 0,1% dopo il brillante andamento dei mesi precedenti. Il dato, in controtendenza rispetto alla media nazionale (+7%). Nel complesso, nei primi 6 mesi dell'anno, le esportazioni distrettuali della regione hanno raggiunto i 5 miliardi e 696 milioni di euro, in aumento dello 0,4% rispetto al corrispondente periodo del 2014. Al calo sui mercati emergenti che scontano il crollo delle vendite in Russia, spiegano gli analisti, si contrappone il trend positivo sui mercati maturi, trainato dalle buone performance osservate sul mercato statunitense. Venendo ai distretti romagnoli bene le macchine per il legno di Rimini (+18,5%).  In calo (-1,9%) l'ortofrutta romagnola, penalizzata dall'andamento negativo del segmento frutticolo. In calo anche l'abbigliamento di Rimini (-10,3%) che soffre, oltre che in Russia, anche in Kazakistan e Ucraina. Il distretto delle calzature di San Mauro Pascoli (+2%) ha invece evidenziato una crescita delle esportazioni, riuscendo a compensare il crollo delle vendite in Russia grazie alle ottime performance negli Stati Uniti e in Francia, evidenziando una buona capacità di diversificazione dei mercati di sbocco. E' proseguito anche il calo del distretto delle calzature di Fusignano-Bagnacavallo (-4%), su livelli di export più contenuti rispetto alla altre realtà monitorate, che sconta la debole performance in Francia, primo mercato di sbocco. Il distretto dei mobili imbottiti di Forlì (+2,7%) ha chiuso in positivo trainato dal balzo di vendite su alcuni mercati lontani come Cina e Singapore. Si intravedono segnali di inversione positiva del trend sul mercato del lavoro, che riflette un andamento meno negativo dell'economia italiana che sta mostrando alcuni segnali di ritrovata vivacità anche sul fronte interno. 




ALTRE NOTIZIE DI ECONOMIA

BOLOGNA: Chiusura del magazzino Conad di Anzola, blitz di Si Cobas in un supermercato del centro

Continua la protesta dei 67 lavoratori del magazzino Conad di Anzola a rischio licenziamento collettivo dopo la decisione del colosso emiliano della grande distribuzione di chiudere il sito. Blitz di Si Cobas in un supermercato del centro di Bologna Non si ferma la protesta dei 67 lavoratori del magazzino Conad di Anzola Emilia, vicino Bologna, dopo l’annuncio della chiusura del sito tra due mesi, giunta a inizio maggio. Oltre al picchetto permanente davanti ai cancelli del magazzino, la rabbia dei lavoratori è arrivata fino al centro del capoluogo, con un sit-in davanti al supermercato Conad di via Indipendenza. Un volantinaggio, per informare i clienti della situazione, culminato con un vero e propri blitz all’interno del punto vendita. La chiusura ad Anzola, dopo 13 anni di attività, è stata decisa dall’appaltatrice della movimentazione delle merci nel Nord-Ovest del colosso emiliano, la Flexilog Italia, attiva nel sito dal 2019, in seguito alla decisione di Conad di recedere in modo unilaterale il contratto di committenza. Una decisione incomprensibile per il sindacato Si Cobas, che così è tornato a protestare insieme ai lavoratori a rischio licenziamento collettivo. Proprio mentre era in corso il sit-in, la rappresentante sindacale Eleonora Bortolato ha spiegato di aver ricevuto da Conad una risposta, tramite Pec, alle loro sollecitazioni, ottenendo però solo la conferma da parte dell’azienda di procedere con quanto già deciso. In seguito al blitz e a quest’ultima novità, il cordone di lavoratori in protesta si è così spostato in corte, scortato dalla Digos, prima in Piazza Nettuno e poi sotto il palazzo della Prefettura, dalla quale è giunta la rassicurazione di un intervento concreto, al fine di convocare un tavolo con azienda e sindacati.