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Thumbnail CESENA: “Le maestà” di Isabella Guidi alla Galleria del Ridotto con una mostra | FOTO

CESENA: “Le maestà” di Isabella Guidi alla Galleria del Ridotto con una mostra | FOTO

Il pensiero che l’artista racconta ha origini lontane: si tratta del sentimento che la lega da sempre alla bellezza della natura.  A causa dei cambiamenti climatici, l’angoscia generata dalla situazione in atto ha spinto Isabella Guidi a cercare un’altra strada ed è per questa ragione che propone al visitatore uno sguardo contemplativo rivolto alle meraviglie del pianeta, con l’intenzione di indirizzare il fruitore ad innamorarsi di nuovo della Terra, poiché solo l’Amore porta alla Cura dell’oggetto amato. “Sono sempre stata affascinata – commenta l’artista – dalle grandi dimensioni delle antiche pale d’altare, da qui viene il titolo: ‘Le Maestà’, per suggerire l’imponenza di opere laiche che affrontano temi, sacri all’uomo, come le foreste, la terra, i ghiacci, l’oceano e le coste, il sole, la notte, gli animali.  Maestà quindi per le dimensioni, per i temi e per quel silenzio contemplativo che si crea tra l’opera e lo spettatore quando si guardano le cose alzando lo sguardo verso l’alto. Credo si debba ritornare a considerare il tutto che ci circonda come qualcosa che non ci appartiene e che ci è stato temporaneamente offerto come esperienza di meraviglia nel tempo della nostra vita. Manca, la ‘Maestà dell’umano’, l’essere umano, qui è solo invitato a osservare”. Isabella Guidi è nata e vive a Ferrara. Ha conseguito il diploma di maturità artistica presso il Liceo Artistico di Bologna per poi diplomarsi all’Accademia di Belle Arti di Bologna nella sezione di Scultura sotto la docenza di Quinto Ghermandi e Nicola Zamboni. A Ferrara, ha frequentato gli studi di Marcello Tassini, Laerte Milani e Gianni Vallieri. Ha iniziato la carriera espositiva nel 1988. Dal 1997 al 2010 ha esposto in alcune Gallerie a Parigi, ha partecipato al Salone d’Autunno nel 2002, 2005, 2008, 2022 ed è stata invitata ad esporre per l’Istituto Italiano di Cultura di Amburgo (Jork) e Hannover (Wolfsburg) in Germania nel 2001. Sarà possibile visitare la mostra fino a domenica 20 ottobre nei seguenti orari: il venerdì dalle ore 16:30 alle ore 19:30, sabato e domenica dalle ore 10:30 alle ore 12:30 e, nel pomeriggio, dalle ore 16:30 alle ore 19:30. L’ingresso è libero e gratuito.

Thumbnail FORLI':  Alla Fondazione Zoli la mostra dell’artista Francesca Fini, per Ibrida Festival | FOTO

FORLI': Alla Fondazione Zoli la mostra dell’artista Francesca Fini, per Ibrida Festival | FOTO

Lunedì 2 settembre alle ore 19 negli spazi della Fondazione Dino Zoli di Forlì inaugura BODY (S)CUL(P)TURE, prima mostra personale di Francesca Fini in città, proposta come prologo di Ibrida - Festival Internazionale delle Arti Intermediali, in programma a Forlì dal 19 al 22 settembre. «Dopo l’esposizione dello scorso anno dedicata alle macchine del pre-cinema e alle animazioni di Virgilio Villoresi, passiamo all’interazione tra umano e tecnologia con un’artista totale come Francesca Fini, che spazia dalla performance art all’intelligenza artificiale», spiegano Francesca Leoni e Davide Mastrangelo, Direttori Artistici di Ibrida Festival. «Fini ha partecipato diverse volte ad Ibrida con opere e performance. Ha creato anche l’immagine dell’edizione 2024 del Festival». «Il rapporto tra l’umano e la tecnologia sono al centro di questa mostra» - aggiungono - «che consolida la collaborazione tra Ibrida Festival e la Fondazione Dino Zoli e introduce il tema del Festival di quest’anno: Artificial Reality. Creare sinergie con altre istituzioni ci permette di crescere insieme e di regalare al territorio attività culturali di altro livello. Quella con la Fondazione ci ha permesso di allargare i nostri orizzonti e di portare a Forlì artisti di spicco del panorama artistico digitale e tecnologico». «La proposta di BODY (S)CUL(P)TURE da parte di Ibrida è stata immediatamente accolta dalla Fondazione Dino Zoli per quella capacità dell’artista di mescolare l’umano e l’artificiale, l’organico e il sintetico nel suo fare creativo», dichiara Nadia Stefanel, direttrice della Fondazione Dino Zoli. «Un percorso che interessa l’intero Gruppo Dino Zoli, di cui la Fondazione è l’anima culturale. È stato infatti scelto come topic per il 2024 l’Intelligenza Artificiale, parola dell’anno, che sta caratterizzando ogni campo di analisi sia in ambito scientifico che creativo». Francesca Fini (Roma, 1970) è un’artista intermediale che si muove da sempre nel territorio del contemporaneo dove le arti si ibridano, tra performance art, tecnologia dell'interazione, sound design, sperimentazione videocinematografica, animazione digitale e pittura. I suoi progetti affrontano spesso questioni legate al rapporto tra spazio pubblico e privato, tra spettacolo e spettatore, tra rappresentazione e interazione, ma riflettono anche sulle influenze della società sulle questioni di genere e sulla distorsione nella percezione della bellezza prodotta dal mercato e dai media mainstream. Negli anni ha presentato il suo lavoro al MACRO Asilo e al MAXXI di Roma, al Guggenheim di Bilbao, al Schusev State Museum of Architecture di Mosca, alle Tese dell'Arsenale di Venezia, al Georgia Institute of Technology, all’Accademia di Belle Arti di Bologna, all’Università di Coimbra, al Satyajit Ray Film and Television Institute di Calcutta, alla ESAD University di Caldas da Rainha e in molti altri musei e istituzioni internazionali. L’esposizione sarà accompagnata da un catalogo contenente un’introduzione critica del curatore, lo storico delle immagini in movimento Bruno Di Marino, una conversazione con l’artista e informazioni sulla sua multiforme produzione.     BODY (S)CUL(P)TURE è visitabile gratuitamente fino al 13 ottobre. La Fondazione Dino Zoli (Viale Bologna 288, Forlì) è aperta al pubblico dal martedì al giovedì dalle 9.30 alle 12.30, dal venerdì alla domenica dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 16.30 alle 19.30. Ingresso libero e gratuito. La mostra è inserita nel calendario della ventesima Giornata del Contemporaneo (12 ottobre 2024), la manifestazione promossa da AMACI – Associazione dei Musei d’Arte Contemporanea Italiani e realizzata con il sostegno della Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura e la collaborazione della Direzione Generale per la Diplomazia Pubblica e Culturale del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale. Il Festival è possibile grazie al contributo del Comune di Forlì, della Regione Emilia-Romagna e della Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì. Con il supporto di BCC Credito Cooperativo ravennate, forlivese e imolese, Camera di Commercio della Romagna, Romagna Acque,  Romagna Iniziative e di PubliOne Società Benefit.


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