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FORLI’: Capitale della Cultura, Brunelli a capo del Comitato Scientifico | VIDEO

ATTUALITÀ - Forlì procede con il progetto Capitale della Cultura coinvolgendo il territorio e la Regione. Vediamo quindi dalla nostra intervista a che punto siamo con il programma dei lavori.  Sindaco, va avanti il progetto Capitale della Cultura, assieme a Cesena, con l'appoggio della regione Emilia-Romagna. (0:08) È stato scelto un comitato scientifico e Brunelli è a capo di questo comitato, quindi siamo a buon punto? “Certo, la figura di Brunelli credo rappresenti una certezza, una sicurezza per la sua esperienza, per la sua capacitàsoprattutto anche per una visione, perché in un contesto come quello di Capitale della Cultura conta l'idea, conta la visione. E mi ha fatto molto piacere che su questa scelta abbia condiviso il percorso anche il sindaco di Cesena, la città di Cesena. Quindi è un ulteriore tassello di un percorso difficile, complicato, che però vede le due città, vede il territorio unito in una grande sfida che speriamo di portare a casa”. Se si porta a casa ci sarebbe un buon risultato, ma anche un resoconto per il territorio, un importante investimento sul territorio? “Certo, ma le ricadute sarebbero enormi, sono già enormi, perché in ogni caso al di là del buon esito si rimette in moto un entusiasmo, una capacità di fare squadra, una coesione territoriale che di per sé è già un grande valore. Quindi credo che aver intrapreso questa strada abbia già dato risposte positive e il 28 sarà sicuramente un anno importante per la città di Forlì e per la Romagna tutta”.

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FORLI’: Capitale italiana della cultura, Brunelli a capo del comitato scientifico

Nel consiglio comunale convocato in sessione straordinaria per parlare del percorso di candidatura della città di Forlì a Capitale Italiana della Cultura 2028, il Sindaco, Gian Luca Zattini, è intervenuto per fare il punto sulle tappe fin qui condivise con la città di Cesena. “Siamo partiti all’inizio dell’anno con una volontà che abbiamo rappresentato al Ministro Giuli. Dopo il primo riscontro positivo, abbiamo iniziato un proficuo percorso di collaborazione con la città di Cesena, rafforzatosi con il protocollo d’intesa dell’11 aprile scorso, con il quale le due amministrazioni si impegnano in maniera paritetica in questa sfida, fermo restando che il Comune di Forlì, per legge e non per sua volontà, sarà l’unico a sottoscrivere e inoltrare il dossier al Ministero della Cultura. Abbiamo quindi delineato le strutture tecniche a supporto della candidatura; c’è un comitato promotore, di cui fa parte anche la Regione Emilia Romagna, proprio perché vogliamo avere attorno a questo progetto la condivisione territoriale più ampia possibile. Poi c’è il comitato scientifico, di altissimo livello, a cui è riservato il compito importante di individuare quel filo conduttore che abbraccia tutta la Provincia attorno al tema della cultura, intesa nel suo significato più ampio. Per il comitato scientifico, posso annunciare con grande orgoglio e soddisfazione che abbiamo proposto e condiviso come Presidente il nome del Prof. Gianfranco Brunelli, Vicepresidente della Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì e Direttore delle Grandi Mostre. Accanto al comitato scientifico, inoltre, abbiamo già individuato un team di grandi professionisti con una storia comprovata nell’ambito di percorsi partecipativi, per mettere a terra quel dossier che deve avere un profilo romagnolo. Nel corso di queste interlocuzioni tecniche è emerso che le ricadute in termini economici e sociali saranno enormi, anche dal punto di vista dell’attrattività turistica.” “L’ho detto e lo ribadisco” - ha concluso Zattini - “uno degli assi portanti della candidatura è la partecipazione, che deve essere il più ampia possibile, con un coinvolgimento diffuso di tutti gli attori del territorio forlivese e cesenate, ma non solo. Pertanto, nei prossimi giorni convocheremo gli altri ventotto sindaci della provincia per un incontro pubblico, in cui discutere di un’idea forte e fortemente inclusiva, nonché sostenibile, che costruiremo, è bene sottolinearlo, con il supporto economico di grandi e piccoli player, per non pesare sulle casse comunali e rafforzare in questo modo il peso specifico dell’intera candidatura.”

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ROMAGNA: Ecco il programma generale del Ravenna Festival 2025

È stato pubblicato il programma generale della 36ª edizione del Ravenna Festival, in scena dal 31 maggio al 13 luglio 2025, con oltre cento appuntamenti tra musica, teatro e danza, ai quali si aggiungono anteprime a maggio, la rassegna Romagna in fiore e la consueta Trilogia d’Autunno, in programma dal 12 al 16 novembre. Il titolo scelto per l’edizione 2025 è una citazione da Cervantes – Donde hay música no puede haber cosa mala – che celebra il potere della musica come veicolo di speranza e dialogo. A firmare l’apparato visivo del programma è l’illustratore e artista Stefano Ricci, i cui disegni – tratti da un progetto dedicato al Cinema Modernissimo di Bologna – accompagnano gli eventi in programma. Ricci è anche protagonista sul palco con Don Chisciotte ad ardere, produzione di Albe/Ravenna Teatro. “Un manifesto al giorno per un anno”: così Ricci descrive l’idea alla base del progetto da cui provengono i disegni selezionati per il volume del Festival. Ogni giorno, una scelta tra i film in programmazione al Modernissimo, trasformata in immagine. Il libro che raccoglie i manifesti uscirà a settembre, mentre una selezione inedita dialoga ora con il cartellone del Ravenna Festival. Il programma non è solo un calendario, ma una vera e propria guida tascabile al viaggio culturale tra i luoghi della città, disponibile in 24mila copie spedite in tutta Italia, oltre che presso la biglietteria del Teatro Alighieri, gli IAT di Ravenna e Cervia e nei luoghi di spettacolo. Tra le novità di quest’anno, anche quattro incontri a carattere spirituale ospitati nella Sala Dantesca della Biblioteca Classense, legati all’Anno Giubilare. In programma: Padre Mauro-Giuseppe Lepori (31 maggio), Padre Gianni Giacomelli (8 giugno), Mons. Massimo Camisasca (15 giugno) e, sulla Via Sancti Romualdi, l’incontro del 23 giugno tra l’inventore Federico Faggin e Alessandro Barban, già priore dei Monaci Camaldolesi. L’apertura del Festival è attesa per il 31 maggio: attesi migliaia di spettatori da tutta Italia e dall’estero.


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