Cronaca

Thumbnail RAVENNA: Uomo armato di coltello crea il panico in stazione, arrestato | FOTO

RAVENNA: Uomo armato di coltello crea il panico in stazione, arrestato | FOTO

CRONACA - Momenti di tensione nella serata di mercoledì alla stazione ferroviaria di Ravenna, dove i passanti, dopo aver notato la presenza di un uomo armato di un coltello da cucina che si aggirava in zona, con fare minaccioso, hanno richiesto l’intervento delle Forze dell’Ordine. L’uomo ha cercato di introdursi, armato, nel Mc Donald’s della stazione generando il panico tra i clienti e il personale del Fast Food, al punto che alcuni si sono barricati all’interno del locale nel tentativo di proteggersi. Obiettivo delle violenze è risultato essere un altro uomo – al momento ancora ignoto – il quale, una volta fuggito fuori dal ristorante, è stato raggiunto e colpito dall’aggressore, aumentando il livello di apprensione di chi, in quel momento, era in attesa alla fermata dell’autobus. Solo il pronto intervento di alcuni agenti della Polizia Locale ha evitato conseguenze peggiori. Nel momento in cui è stato raggiunto, l’uomo, un 25enne, nordafricano, ha opposto resistenza, aggredendo gli operatori e procurando a uno di loro lesioni, giudicate guaribili in dieci giorni. Gli agenti hanno quindi proceduto all’arresto e associato l’uomo alla casa circondariale di Ravenna. Sono in corso indagini volte a stabilire le ragioni del grave comportamento. Quanto al coltello in suo possesso (con una lama di 24 cm), lo stesso era stato rubato poco prima da un pubblico esercizio della zona.

Thumbnail BOLOGNA: Suicida su TikTok, padre, “Procura con paraocchi, deve indagare”

BOLOGNA: Suicida su TikTok, padre, “Procura con paraocchi, deve indagare”

Matteo Plicchi era in Tribunale insieme al suo avvocato per presentare opposizione alla richiesta di archiviazione della pm secondo la quale non può configurarsi il reato di istigazione al suicidio.

Thumbnail ROMAGNA: Morte Pantani, nuova inchiesta della Procura di Trento | VIDEO

ROMAGNA: Morte Pantani, nuova inchiesta della Procura di Trento | VIDEO

Ventuno anni fa ci lasciava Marco Pantani, il più grande campione romagnolo di ciclismo e uno dei più grandi della Storia, in grado di riempire i cuori di appassionati da tutto il mondo nell’arco di un decennio, tra il 1993 e il 2003. Il “Pirata” venne trovato senza vita nel residence “Le Rose” di Rimini il 14 febbraio del 2004, ma da allora la sua morte resta avvolta dal mistero, con tante piste che si sono susseguite negli anni senza mai trovare una risposta attendibile. A tentare di ricostruire i dubbi attorno alla prematura fine del campione ci prova la Procura di Trento, che ha recentemente acquisito gli atti degli uffici giudiziari di Rimini, Forlì, Roma e Napoli. Nel mirino della procura trentina le presunte manipolazioni delle provette di sangue del “Pirata” durante i controlli del Giro d’Italia del 1999, con 15 persone finora ascoltate come “persone informate sui fatti”. Dietro il giro di scommesse di stampo camorristico sulla vittoria del Giro, che, secondo quanto dichiarato dall’ex boss del clan di Mondragone, Augusto La Torre, “avrebbe buttato in mezzo alla via quelli che gestivano le somme”.  A questo si aggiunge il sospetto della presenza di altre persone, oltre a Marco, sul luogo del ritrovamento del cadevere, insieme alle audizioni del personale del 118 che trovò senza vita Pantani. Tanti tasselli da unire, tante piste ancora seguire, nella speranza che a ventuno anni di distanza si possa apporre la parole fine alle nubi dietro alla scomparsa dell’eterno e mai dimenticato, campione.


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