Cronaca

Thumbnail FORLI’-CESENA: Degrado e aggressioni, espulsi diversi immigrati irregolari

FORLI’-CESENA: Degrado e aggressioni, espulsi diversi immigrati irregolari

CRONACA - Controlli straordinari della Polizia di Stato nei territori di Forlì e di Cesena nella ultime settimane, mirati al contrasto dell’immigrazione clandestina. Un cittadino marocchino 38enne è stato accompagnato alla frontiera in seguito ad alcune condotte violente, in particolare nella zona della stazione ferroviaria di Cesena. Detenuto in carcere a seguito di un’aggressione risalente al 5 novembre scorso, per la quale il personale del Commissariato di Cesena aveva proceduto al suo arresto, è stato prelevato da personale dell’Ufficio Immigrazione per procedere all’espulsione. L’uomo è stato condotto all’aeroporto di Bologna, dove nel tardo pomeriggio di lunedì è stato imbarcato alla volta del Marocco, raggiungendo il fratello, già rimpatriato questa estate per le stesse motivazioni. Altri due stranieri irregolari sul territorio sono stati accompagnati presso un centro di permanenza rimpatri, in attesa del rilascio dei titoli di viaggio necessari ad imbarcarli su un volo diretto al loro Paese di origine. Un altro è stato rimpatriato in Albania. Due sono stati sottoposti al provvedimento del Questore di trattenimento del passaporto con obbligo di firma, provvedimento che nel lasso di tempo della sua esecuzione permette di organizzare l’accompagnamento coattivo. Un cittadino rumeno, alla luce dei numerosi precedenti penali e di polizia che ne fanno presupporre la pericolosità, è stato destinatario di un provvedimento di espulsione. Quattro cittadini stranieri extracomunitari, privi di permesso di soggiorno, sono stati espulsi con intimazione del Questore a lasciare il territorio nazionale.

Thumbnail FERRARA: Furto in casa ed inseguimento in auto, 4 arrestati nel Ferrarese

FERRARA: Furto in casa ed inseguimento in auto, 4 arrestati nel Ferrarese

E' stato grazie alla telefonata di un testimone, che ha notato un'auto caricare a bordo alcune Persone incappucciate, che i carabinieri sono riusciti a bloccare nel ferrarese quattro uomini, ritenuti colpevoli di furto in una abitazione di Lagosanto. Tutto è successo ieri pomeriggio e per i carabinieri non è stato facile fermare la macchina, una Audi A4 station wagon, perché i quattro incuranti dell'alt e delle sirene e lampeggianti delle 'gazzelle' dell'Arma, hanno continuato la loro folle corsa fino ad una via chiusa lungo la strada per Lagosanto. Una volta qui hanno tentato la fuga a piedi nei campi, ma sono stati finalmente raggiunti e bloccati. Dentro la macchina è stata ritrovata una valigia contente arnesi da scasso, accessori ed abbigliamento per il travisamento, nonché vari gioielli in oro risultati rubati durante un furto in abitazione commesso poco prima proprio nella via di Lagosanto in cui gli indagati erano stati notati dal testimone. Ai ladri era bastato forzare la porta di casa di un cittadino e razziare l'oro custodito in camera da letto, appartenuto ad un familiare da poco deceduto. I quattro ladri, tutti di origini slave ma da anni in Italia, sono stati quindi arrestati per furto in abitazione e resistenza a pubblico ufficiale. Questo pomeriggio l'arresto è stato convalidato per tutti e quattro: due sono stati posti ai domiciliari, mentre gli altri restano in carcere poiché i loro legali hanno chiesto i termini a difesa.

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RIMINI: Uccise la moglie, assolto per vizio totale di mente

E’ stato assolto per vizio totale di mente il 62enne Raffaelle Fogliamanzillo, l’uomo a processo a Rimini per l’omicidio il 22 aprile del 2022 della moglie Angela Avitabile. Questa è la sentenza della Corte d’Assise che ha disposto per l’uomo la permanenza in via definitiva in una Rems, la residenza per l’esecuzione delle misure di sicurezza per 20 anni. Era stato lo stesso pubblico ministero Luca Bertuzzi a chiedere l’assoluzione dell’imputato per infermità mentale. La perizia psichiatrica svolta dal professor Renato Ariatti aveva evidenziato un “disturbo delirante paranoide” che lo affliggeva da tempo. L’uomo, seguito da alcuni anni dal centro di salute mentale riminese, era convinto che lei lo tradisse. Durante la sentenza ci sono stati attimi di tensione in aula: i figli hanno contestato il dispositivo indicando come la madre così “sia stata ammazzata due volte”.


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