RIMINI: Uccise la moglie affetta da demenza senile, condannato a 14 anni | VIDEO
Uccise la moglie malata di Alzheimer. È stato condannato a 14 anni dal tribunale di Rimini un ex infermiere di 80 anni che nel giugno del 2020 soffocò la moglie affetta da Alzheimer.
Per il marito fu suicidio assistito, lo definì all’epoca un “atto d’amore”. La difesa ha sempre sostenuto che vi sia stato un patto fra coniugi, ma per la procura la donna non era consenziente. Si è concluso con una condanna a 14 anni di carcere il processo in primo grado per l’ex infermiere Filippo Maini, di 80 anni, che il 22 giugno 2020 soffocò la moglie Luisa Bernardini nella loro abitazione di via Coletti, nel quartiere San Giuliano di Rimini.
La Corte d’Assise di Rimini ha emesso il verdetto di condanna per omicidio volontario aggravato dopo una lunga camera di consiglio, pur riconoscendo le attenuanti. In base a quanto ricostruito dagli inquirenti, l’ex infermiere aveva somministrato alla moglie un mix di benzodiazepine per poi soffocarla. Subito dopo tentò il suicidio con gli stessi farmaci, ma fu salvato dall’intervento della badante che lo trovò ancora vivo, riverso a terra. La malattia della moglie era negli anni degenerata, e secondo l’uomo era intento comune quello di andarsene insieme. Ma per la procura di Rimini si è trattato di una decisione unilaterale, per questo aveva chiesto una condanna a 21 anni.
La difesa si è detta delusa dalla condanna e ha annunciato ricorso in appello.
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