BOLOGNA: Ergastolo a Severi, possibile ricorso in Cassazione
La corte d’appello di Bologna ha confermato la condanna per Daniele Severi, il 65enne di Forlì accusato di avere ucciso il fratello. La pena è l’ergastolo.
Daniele Severi ha ucciso il fratello Franco: gli ha sparato e poi gli ha tagliato la testa, che non è mai stata ritrovata.
Il movente? Economico: voleva impossessarsi del podere di famiglia. È questa la verità giudiziaria emersa dal processo per l’omicidio di Franco Severi, trovato morto il 22 giugno 2022 nei pressi della sua abitazione a Civitella di Romagna.
A quasi due anni di distanza, è arrivata la sentenza definitiva per il fratello Daniele. Nel pomeriggio di giovedì, la Corte d’Appello di Bologna ha confermato quanto stabilito nel processo di primo grado, condannando l’imputato all’ergastolo.
Due le prove ritenute fondamentali: macchie di sangue appartenenti alla vittima rinvenute su un paio di guanti e tracce biologiche trovate su delle scarpe. A pesare ulteriormente, anche le accuse dei familiari, che hanno sempre descritto Daniele come una persona violenta, raccontando ai giudici di come avesse più volte minacciato il fratello.
Severi si è sempre dichiarato innocente. Ma ora, con la sentenza d’appello, la condanna all’ergastolo diventa definitiva, anche se ora si apre la strada del ricordo in Cassazione: "Le evidenze scientifiche in questo processo sono state ignorate e superate con forzature congetturali non ammesse in un processo penale", ha dichiarato in aula l’avvocato difensore, Maria Antonietta Corsetti.
“La sentenza è una vittoria della verità e della giustizia, che restituisce voce e dignità alla vittima”, ha replicato l’avvocato dei familiari.
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