18 APRILE 2025

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NOTIZIA DI CRONACA

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18 APRILE 2025 - 09:51


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BOLOGNA: Ergastolo a Severi, possibile ricorso in Cassazione

La corte d’appello di Bologna ha confermato la condanna per Daniele Severi, il 65enne di Forlì accusato di avere ucciso il fratello. La pena è l’ergastolo.

Daniele Severi ha ucciso il fratello Franco: gli ha sparato e poi gli ha tagliato la testa, che non è mai stata ritrovata.
Il movente? Economico: voleva impossessarsi del podere di famiglia. È questa la verità giudiziaria emersa dal processo per l’omicidio di Franco Severi, trovato morto il 22 giugno 2022 nei pressi della sua abitazione a Civitella di Romagna.

A quasi due anni di distanza, è arrivata la sentenza definitiva per il fratello Daniele. Nel pomeriggio di giovedì, la Corte d’Appello di Bologna ha confermato quanto stabilito nel processo di primo grado, condannando l’imputato all’ergastolo.

Due le prove ritenute fondamentali: macchie di sangue appartenenti alla vittima rinvenute su un paio di guanti e tracce biologiche trovate su delle scarpe. A pesare ulteriormente, anche le accuse dei familiari, che hanno sempre descritto Daniele come una persona violenta, raccontando ai giudici di come avesse più volte minacciato il fratello.

Severi si è sempre dichiarato innocente. Ma ora, con la sentenza d’appello, la condanna all’ergastolo diventa definitiva, anche se ora si apre la strada del ricordo in Cassazione: "Le evidenze scientifiche in questo processo sono state ignorate e superate con forzature congetturali non ammesse in un processo penale", ha dichiarato in aula l’avvocato difensore, Maria Antonietta Corsetti.

“La sentenza è una vittoria della verità e della giustizia, che restituisce voce e dignità alla vittima”, ha replicato l’avvocato dei familiari.




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BOLOGNA: 19enne morto, i due arrestati in silenzio con il Gip

Durante l'interrogatorio di garanzia con il Gip di Bologna, collegati da remoto dal carcere di Modena dove sono reclusi, si sono avvalsi della facoltà di non rispondere Badreddine Krimi, 31enne di origine tunisina, e suo cognato Charlie Sarcinelli, 29enne, arrestati il 16 maggio per la morte del cuoco 19enne Eddine Bader Essefi, anche lui tunisino. Entrambi rispondono di omicidio preterintenzionale aggravato dai futili motivi. Secondo i carabinieri del nucleo investigativo i due avrebbero aggredito il 19enne con calci, pugni, ginocchiate al volto e probabilmente anche con un oggetto contundente, la sera del 25 aprile. Fatali per il giovane, in base ai primi risultati dell'autopsia, sarebbero state le conseguenze di una emorragia interna a seguito di un trauma fra testa e collo. La lite sarebbe iniziata dalla richiesta della vittima di lasciare in pace altri giovani ai quali Badreddine Krimi, secondo quanto riassume il Gip nell'ordinanza di custodia cautelare, aveva "provocatoriamente" offerto del denaro. "Il mio assistito si è avvalso della facoltà di non rispondere - ha spiegato l'avvocato Roberto D'Errico, che difende Sarcinelli - però presenteremo a breve una dichiarazione spontanea per iscritto, che abbiamo già anticipato al giudice, dove respinge l'addebito". Il legale sta inoltre valutando se presentare istanza per chiedere di alleviare la misura cautelare.