15 APRILE 2025

11:32

NOTIZIA DI CRONACA

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15 APRILE 2025 - 11:32


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RIMINI: Dassilva rimane in carcere, i difensori, “impugneremo”

Un intreccio di indizi che, considerati nel loro insieme, delineano un quadro coerente e univoco. Manca, inoltre, una pista alternativa credibile. È su queste basi che il Gip di Rimini, Vinicio Cantarini, ha deciso di respingere la richiesta di scarcerazione presentata da Louis Dassilva, 35 anni, confermando la detenzione ai 'Casetti'. Dassilva è indagato per l’omicidio di Pierina Paganelli, uccisa a coltellate il 3 ottobre 2023 in via del Ciclamino, a Rimini. Il giudice ha valutato per dieci giorni le numerose consulenze e le dichiarazioni, in particolare quelle di Manuela Bianchi, nuora della vittima ed ex amante di Dassilva, ora indagata per favoreggiamento. Le sue parole, ritenute attendibili, rappresentano il fulcro dell’ordinanza. Secondo Manuela, fu Dassilva ad avvertirla del cadavere e a istruirla su cosa dire. La sua presenza nel sotterraneo la mattina del 4 ottobre è per il giudice «provata», con una portata «ai limiti della prova logica della colpevolezza». Il gip evidenzia anche l’assenza di alternative credibili, la conoscenza dei movimenti della vittima, l’assenza di alibi da parte della moglie e un possibile movente legato al timore che Pierina rivelasse la relazione extraconiugale. Tra gli indizi, una voce maschile riconosciuta nel video delle urla e colloqui intercettati in carcere. Il giudice critica la tesi difensiva, definendola illogica e basata su pregiudizi morali. Giovedì il caso tornerà al Riesame di Bologna, dopo il rinvio deciso dalla Cassazione, per una nuova valutazione sulla permanenza in carcere. Gli avvocati difensori di Louis Dassilva, stanno valutando le impugnazioni nelle opportune sedi giudiziarie. Il che vuol dire che ci sono almeno ancora tre possibilità di scarcerazione per il senegalese detenuto.




ALTRE NOTIZIE DI CRONACA

BOLOGNA: Amianto, la “strage dimenticata” dei lavoratori delle ex Ogr

Sono oltre 350 le vittime dell’amianto a Bologna fra i lavoratori delle ex Officine Grandi Riparazioni di via Casarini, dove operai, istituzioni e l’associazione regionale AFeVA si sono ritrovati in occasione della Giornata internazionale per la sicurezza sul lavoro. “Da Fs ancora nessuna risposta sulla bonifica dell’area, non è più accettabile” ha sottolineato durante la cerimonia l’assessore comunale all’urbanistica, Raffaele Laudani Giornata internazionale per la sicurezza sul lavoro celebrata a Bologna con una manifestazione davanti ai cancelli delle ex Officine Grandi Riparazioni di via Casarini, dove a causa dell’amianto, ampiamente utilizzato per decenni, sono ad oggi già scomparse oltre 350 persone occupate in quegli spazi da Ferrovie dello Stato. Una strage per molti dimenticata, il cui elenco di vittime è destinato tristemente a salire. “Qui di vecchiaia non è mai morto nessuno” ricorda dolorosamente Salvatore Fais, ex lavoratore delle officine di via Casarini e custode della sua memoria. Da tempo si parla di bonifica dell’area, che spetta proprio a Fs, e di un nuovo museo dedicato alle ex Ogr bolognesi, progetto che rientra in quello più ampio di rigenerazione dell’ex Scalo Ravone, ma ancora senza novità. “Insieme al sindaco abbiamo chiesto a Ferrovie di dare risposte certe ma ancora oggi non sappiamo a che punto è lo stato di caratterizzazione e quindi non abbiamo ancora certezze sui tempi -spiega l’assessore all’urbanistica Laudani – questa cosa non è più accettabile”. Milco Cassani, presidente regionale dell’Associazione Familiari e Vittime Amianto infine ricorda: “La legge del 1992 ha messo al centro la fermezza della messa al bando di questo materiale ma non ha dato soluzione alle milioni di tonnellate che ancora restano tra di noi”.