25 MARZO 2025

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25 MARZO 2025 - 13:36


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BOLOGNA: Fatture false e riciclaggio, blitz Antimafia in Emilia, Lazio e Campania | VIDEO

Oltre 70 perquisizioni, dieci misure coercitive e interdittive, 27 indagati e accertamenti ancora in corso su numerose aziende in Emilia-Romagna e non solo: sono alcuni dei numeri della vasta operazione della Direzione Investigativa Antimafia di Bologna, insieme a Guardia di Finanza e Carabinieri, che ha sgominato un’associazione a delinquere finalizzata all’emissione di fatture false

Blitz della Direzione Investigativa Antimafia di Bologna, insieme a Guardia di Finanza e Carabinieri, con oltre 70 perquisizioni fra Emilia, Lazio e Campania, quattro persone ai domiciliari e 5 sottoposte ad obbligo di dimora, oltre a 27 indagati (tra cui un commercialista bolognese) e il sequestro preventivo, per un totale di due milioni di euro, a carico di 5 società. È stata denominata “On Air”, dalla parola in codice usata al telefono per procedere con l’emissione di fatture false, la vasta operazione che dopo le indagini, relative al periodo più complicato della pandemia, ha portato a capi d’accusa che vanno dall’associazione a delinquere al riciclaggio, fino all’intestazione fittizia e all’autoriciclaggio, oltre al reato di emissione di false fatture, naturalmente. Il settore in cui operava il gruppo è quello dell’edilizia. Per le operazioni di prelievo il gruppo utilizzava decine di cosiddetti cavalli, pagati 150 euro al giorno. Quartier generale del gruppo e dei loro affari, la zona di San Giovanni in Persiceto, dove risiedeva anche il capo, classe 1966 con precedenti di altro genere alle spalle. Fondamentali le intercettazioni in fase di indagine, mentre proseguono gli accertamenti delle Fiamme Gialle sugli utilizzatori del servizio illecito garantito dal sodalizio, non solo fra Bologna e Modena. Coinvolto anche il direttore di un ufficio postale bolognese, disposta per lui la misura della sospensione dall’esercizio del servizio.

 

PRECISAZIONE DA POSTE ITALIANE

Il dipendente delle Poste indagato nella operazione 'On Air' della Dia di Bologna, e ritenuto "parte della organizzazione criminale" accusata di associazione per delinquere, riciclaggio e altri reati, non è un direttore dell'ufficio, come indicato nel corso della conferenza stampa per illustrare l'indagine, ma un operatore di sportello. Lo precisano le stesse Poste Italiane, spiegando di avere offerto, come di consueto sin dall'avvio dell'indagine, la massima collaborazione alle forze dell'ordine impegnate nell'inchiesta. Il dipendente è stato sospeso dal servizio - spiegano ancora le Poste - e l'azienda è parte lesa nella vicenda. 




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BOLOGNA: Amianto, la “strage dimenticata” dei lavoratori delle ex Ogr

Sono oltre 350 le vittime dell’amianto a Bologna fra i lavoratori delle ex Officine Grandi Riparazioni di via Casarini, dove operai, istituzioni e l’associazione regionale AFeVA si sono ritrovati in occasione della Giornata internazionale per la sicurezza sul lavoro. “Da Fs ancora nessuna risposta sulla bonifica dell’area, non è più accettabile” ha sottolineato durante la cerimonia l’assessore comunale all’urbanistica, Raffaele Laudani Giornata internazionale per la sicurezza sul lavoro celebrata a Bologna con una manifestazione davanti ai cancelli delle ex Officine Grandi Riparazioni di via Casarini, dove a causa dell’amianto, ampiamente utilizzato per decenni, sono ad oggi già scomparse oltre 350 persone occupate in quegli spazi da Ferrovie dello Stato. Una strage per molti dimenticata, il cui elenco di vittime è destinato tristemente a salire. “Qui di vecchiaia non è mai morto nessuno” ricorda dolorosamente Salvatore Fais, ex lavoratore delle officine di via Casarini e custode della sua memoria. Da tempo si parla di bonifica dell’area, che spetta proprio a Fs, e di un nuovo museo dedicato alle ex Ogr bolognesi, progetto che rientra in quello più ampio di rigenerazione dell’ex Scalo Ravone, ma ancora senza novità. “Insieme al sindaco abbiamo chiesto a Ferrovie di dare risposte certe ma ancora oggi non sappiamo a che punto è lo stato di caratterizzazione e quindi non abbiamo ancora certezze sui tempi -spiega l’assessore all’urbanistica Laudani – questa cosa non è più accettabile”. Milco Cassani, presidente regionale dell’Associazione Familiari e Vittime Amianto infine ricorda: “La legge del 1992 ha messo al centro la fermezza della messa al bando di questo materiale ma non ha dato soluzione alle milioni di tonnellate che ancora restano tra di noi”.