5 FEBBRAIO 2025

17:32

NOTIZIA DI CRONACA

DI

340 visualizzazioni


5 FEBBRAIO 2025 - 17:32


NOTIZIA DI CRONACA

DI

340 visualizzazioni



BOLOGNA: Scaricano 'per gioco' estintore su treno, passeggeri stanno male

Sono saliti velocemente su un treno, hanno scaricato 'per gioco' un estintore e poi sono scappati. E' successo lunedì sera nella stazione di Casalecchio di Reno (Bologna), dove a compiere il gesto, che ha provocato difficoltà respiratorie a diversi viaggiatori che erano sul Regionale Bologna-Porretta, sono stati tre ragazzi, un 18enne e due 19enni. Tutti sono stati poi rintracciati dalla polizia ferroviaria e denunciati a piede libero per i reati di interruzione di pubblico servizio, lesioni e getto pericoloso di cose. Uno dei passeggeri del treno, a seguito dell'inalazione della polvere, ha avuto bisogno di cure ed è stato portato in ambulanza al pronto soccorso, ma anche altri viaggiatori hanno lamentato difficoltà respiratorie. Un testimone ha riferito ai poliziotti di aver visto i tre giovani avvicinarsi al treno, salire sul convoglio per svuotare l'estintore e allontanarsi di corsa, salendo su un'auto parcheggiata vicino. La Polfer è riuscita a risalire al proprietario che, una volta contattato, ha detto che l'auto era in uso al figlio, residente a Casalecchio. Nei pressi della abitazione del giovane gli agenti hanno trovato la vettura segnalata e lo stesso ragazzo, ancora in compagnia dei due amici, mentre a bordo dell'auto è stato trovato anche l'estintore vuoto




ALTRE NOTIZIE DI CRONACA

BARCELLONA: Cavallari tradito dal cellulare, caccia ai complici | VIDEO

Si trova in carcere in spagna in attesa dell’estradizione Andrea Cavallari, dopo la fuga durante le festa di laurea. Nel frattempo emergono altri dettagli sul suo arresto, mentre prosegue la ricerca dei complici. È stato un telefonino a tradire Andrea Cavallari, il 26enne modenese condannato per la strage di Corinaldo ed evaso il 3 luglio scorso dal carcere della Dozza di Bologna durante un permesso premio concesso per la sua laurea. Dopo giorni di ricerche, la sua fuga si è conclusa in un albergo a Lloret de Mar, in Spagna. Tutto è iniziato con le immagini di una festa in famiglia. Le telecamere di sorveglianza di un ristorante in cui Cavallari stava pranzando con i parenti dopo la discussione della tesi lo hanno ripreso mentre usava un telefonino. Gli investigatori, attraverso l'analisi delle immagini, sono riusciti a identificare l'apparecchio e intercettarne il numero. Da lì hanno seguito i movimenti del latitante, tracciandone lo spostamento da Bolognaa fino a Barcellona, per poi arrivare all'albergo della Costa Brava dove è stato bloccato. Ma il telefonino non è stato l’unico errore fatale. Fondamentale per la sua localizzazione è stata anche la pista del denaro. Durante la latitanza Cavallari ha utilizzato una carta di credito intestata a una donna, dove erano stati depositati migliaia di euro. I pagamenti hanno permesso agli investigatori di restringere il campo. Al momento dell’arresto, Cavallari era in possesso del cosiddetto “kit del fuggiasco”: documenti falsi, soldi falsi (almeno 800 euro in banconote da 20 euro contraffatte) e la carta di credito usata per tutte le spese. Elementi che confermano l’ipotesi, ora al vaglio degli inquirenti, di una rete di fiancheggiatori che avrebbe supportato l’evasione e la fuga all’estero. Non è escluso che alcuni complici possano essere stati conosciuti durante la detenzione alla Dozza. L’attenzione delle autorità è ora rivolta proprio a identificare e rintracciare questi possibili complici. Attendendo anche il ritorno in Italia, che avverrà tra pochi giorni.