3 FEBBRAIO 2025

21:53

NOTIZIA DI CRONACA

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3 FEBBRAIO 2025 - 21:53


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RIMINI: Camere di hotel fantasma, maxi sequestro a 30enne straniero

La polizia di Stato ha effettuato un maxi sequestro nei confronti di un trentenne albanese residente a Gradara, in provincia di Pesaro-Urbino, principale protagonista a Rimini di una maxi truffa a danno di centinaia di turisti che a Rimini avevano prenotato e pagato una camera d’albergo risultata poi inesistente. L’operazione, condotta dalla divisione antimafia, ha portato al sequestro di un teatro a Forlì, un immobile a Gradara, un veicolo sportivo di alta cilindrata e cospicue disponibilità finanziarie, per un valore complessivo superiore ai 500mila euro. Le indagini patrimoniali hanno rivelato che l’uomo aveva già commesso numerosi reati contro il patrimonio nelle province di Pesaro-Urbino e dell’Emilia-Romagna. Risultato titolare, tramite prestanomi, di beni e attività imprenditoriali legate ad operazioni illecite, ha accumulato un patrimonio frutto di reimpiego dei proventi di crimini precedenti. A partire dal 2018, lo straniero aveva avviato una serie di truffe in ambito turistico, sfruttando la sua attività imprenditoriale nel settore alberghiero. Gestendo alberghi intestati a terzi, l’albanese riceveva anticipi o pagamenti per interi soggiorni, per poi sparire senza garantire ai turisti le camere prenotate. Un caso emblematico è stato quello dell'ex hotel Gobbi di Rimini, coinvolto in una truffa che ha colpito numerosi turisti durante l’estate del 2022. I proventi delle truffe venivano convogliati su conti correnti italiani e esteri, spesso associati a carte prepagate, complicando il rintraccio delle somme. Complessivamente, le truffe accertate dalle indagini hanno generato centinaia di migliaia di euro, utilizzati per l’acquisto di beni mobili e immobili, già oggetto di sequestro preventivo da parte del tribunale di Rimini.




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RIMINI: Caso Pierina, sentiti gli anziani dei testimoni di Geova

Il 2 ottobre 2023, il giorno prima dell'omicidio di Pierina Paganelli, la nuora Manuela Bianchi inviò messaggi vocali ad uno degli anziani della congregazione di Marebello-Miramare di Rimini dei testimoni di Geova, frequentata da tutta la famiglia della vittima. Lo ha riferito alla Corte d'Assise che sta processando Louis Dassilva, nella ripresa di udienza pomeridiana, Davide Mingucci, uno degli anziani dei testimoni di Geova di Marebello.     Sui contenuti dei messaggi e della situazione della famiglia Paganelli e di Giuliano Saponi, figlio della vittima e marito della Bianchi, legata da una relazione con l'imputato Dassilva, l'anziano si è quasi sempre appellato al segreto confessionale. "Dei problemi della famiglia Saponi non mi informò Pierina ma altre persone", ha detto il testimone. Sia il pm Daniele Paci che gli avvocati della difesa, Riario Fabbri e Andrea Guidi, hanno insistito sul chiedere se il 4 ottobre del 2023, ossia il giorno in cui Pierina fu ritrovata cadavere nel garage di via del Ciclamino, vi fosse in programma una riunione del comitato giudiziario, a carico di Manuela Bianchi, in seno alla congregazione dei testimoni di Geova.     Il punto in questione è che il tradimento della Bianchi con Dassilva sarebbe potuto essere motivo di allontanamento della donna dalla congregazione "per cui gli altri testimoni di Geova smettono di avere un rapporto sociale con chi viene allontanato, ma i rapporti familiari continuano come prima", ha spiegato l'anziano.     Una circostanza molto temuta, secondo la Procura, da Bianchi che ne aveva messo al corrente lo stesso Dassilva al quale la donna la sera dell'omicidio inviò una serie di messaggi sulla riunione della commissione giudiziaria che si sarebbe tenuta all'indomani. Sentito anche un altro anziano della congregazione Andrea Mengucci. "Il tradimento è un peccato grave?" è stato chiesto dal difensore Andrea Guidi e affermativa è stata la risposta del testimone. "Manuela Bianchi non è più testimone di Geova dal gennaio 2024", ha specificato il testimone. L'udienza è stata poi aggiornata al 17 novembre alle 9 per sentire Giuliano Saponi, e il fratello della nuora Loris Bianchi.