10 GENNAIO 2025

15:52

NOTIZIA DI CRONACA

DI

296 visualizzazioni


10 GENNAIO 2025 - 15:52


NOTIZIA DI CRONACA

DI

296 visualizzazioni



RIMINI: Insulti omofobi al Summer Pride, due persone a processo | VIDEO

Avevano usato parole d’odio sui social in occasione del Rimini Summer Pride. Dopo la denuncia per diffamazione e anni di indagini, due persone sono finite a processo, ma per loro potrebbe intervenire la prescrizione.

 

Una donna di Riccione e un uomo di Novafeltria avevano postato insulti omofobi sui social in occasione del Rimini Summer Pride del 2017, l’iniziativa organizzata da Arcigay. Le indagini si erano concluse con la richiesta di archiviazione da parte della procura, ma grazie all’opposizione dell’associazione, dopo otto anni di attesa, si è arrivati al processo.

“Questi soggetti – spiega il legale Christian Guidi -, in realtà facevano anche riferimento all'ideologia nazifascista, velatamente”. C’era un “riferimento ai forni crematori come giusta modalità per estirpare un male, quello del gay pride”.

Molto probabilmente con la prossima udienza i reati saranno prescritti. “Questo processo, anche se si concluderà in un nulla di fatto dal punto di vista del diritto e della giustizia italiana – prosegue l’avvocato -, sicuramente ci ha permesso di aprire una finestra di sensibilizzazione nella società, cosa che a mio avviso in questo periodo è molto importante.”

Ciò che manca – insiste l’associazione – è una legge che punisca l’odio omotransfobico, ma non solo, “occorre anche creare una struttura di intervento codificata, snella – prosegue Guidi -, come avviene, per esempio, in caso di codice rosso dove abbiamo personale formato a partire da tutti i livelli. Dal personale che raccoglie la denuncia querela, ma anche termini molto veloci nello scadenzare i passaggi, le procedure”.




ALTRE NOTIZIE DI CRONACA

BOLOGNA: Inaugurazione anno giudiziario, protesta contro la separazione delle carriere

Anche a Bologna i magistrati hanno protestato, in occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario della Corte d’Appello, contro la riforma che prevede la separazione delle carriere. Critici anche il presidente dell’assise e il procuratore generale Protesta delle toghe contro la riforma costituzionale che prevede la separazione delle carriere, fuori dalla cerimonia di inaugurazione dell’anno giudiziario della corte d’appello anche a Bologna. Prima presidio in circa 150 con Costituzione tra le mani, cartelli e coccarde tricolore, poi l’abbandono della sala al momento dell’intervento del rappresentante del ministero, Davide Galli. Per l’Anm si tratta di una riforma “punitiva” e che “indebolirà la magistratura e il suo autogoverno”. “Secondo noi altera gli equilibri democratici previsti dal costituente, prevediamo anche uno sciopero il 27 febbraio” annuncia Eleonora Pirillo, presidente regionale dell’associazione dei magistrati. Il procuratore generale Paolo Fortuna la definisce “inutile”, esortando il ministro Nordio a puntare “sui veri problemi per i cittadini”, dai tempi della giustizia alla carenza di personale. “Evitare sovrapposizione di riforme continue” l’appello del presidente della corte nella sua relazione. Calano le pendenze ma ci sono problemi d’organico anche nella relazione del procuratore generale. Nell’ultimo anno, 308 i reati iscritti per “codice rosso”, in lieve calo, ma coi reati di violenza di genere che salgono dell’11%. Aumentano anche i reati contro il patrimonio, quelli da parte di minori e per omicidio colposo sul lavoro: 38 i procedimenti in regione e 42 vittime, 26 l’anno precedente. “C’è l’attesa che il ministero svolta finalmente la sua funzione di supporto all’attività giudiziaria -commenta il presidente Giuseppe De Rosa -. A Bologna abbiamo anche gravi problemi di edilizia giudiziaria ma nonostante questo lo smaltimento dell’arretrato procede come previsto. Occorrono però necessariamente da un lato un’idea di organizzazione che per il momento non vedo e investimenti adeguati dall’altro”.