10 GENNAIO 2025

17:46

NOTIZIA DI CRONACA

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10 GENNAIO 2025 - 17:46


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BOLOGNA: Malori al 118, chiusa indagine, anche ipotesi di simulazione

Si chiude con le contestazioni di stalking, lesioni e la formalizzazione dell'accusa di simulazione di reato l'inchiesta che coinvolge Claudio Tacconi, 44enne, ex coordinatore della centrale del 118 dell'Ausl di Bologna. La Procura, con la Pm Francesca Rago, gli ha notificato un avviso di fine indagine: avrebbe provocato malori a dieci colleghi, altri operatori della centrale, facendogli assumere farmaci mescolati a bevande e alimenti. Così facendo avrebbe creato un clima di sospetto, paura e diffidenza in un ambiente di lavoro delicato come lo è una centrale del 118, in particolare nel reparto degli operatori di elisoccorso. I fatti sono stati commessi da marzo 2020 in poi e nel corso dell'inchiesta, seguita dai carabinieri, Tacconi, ora difeso dall'avvocato Gabriele Bordoni, è finito ai domiciliari, mentre al momento non è sottoposto ad alcuna misura e non lavora più per l'Ausl. La simulazione di reato riguarda una querela che presentò a fine 2023 dicendo di essere stato a propria volta intossicato dopo aver bevuto un caffè e una tisana, oltre ad una rapina subita, denunciata un mese prima, in realtà mai avvenuta. "Per quanto riguarda i nostri assistiti - dice l'avvocato Davide Bicocchi che difende alcune delle vittime con l'avvocata Silvia Zanuccoli - siamo soddisfatti della chiusura delle indagini che hanno confermato il quadro accusatorio e non ci sono state novità che hanno portato sminuire i fatti".




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BOLOGNA: Inaugurazione anno giudiziario, protesta contro la separazione delle carriere

Anche a Bologna i magistrati hanno protestato, in occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario della Corte d’Appello, contro la riforma che prevede la separazione delle carriere. Critici anche il presidente dell’assise e il procuratore generale Protesta delle toghe contro la riforma costituzionale che prevede la separazione delle carriere, fuori dalla cerimonia di inaugurazione dell’anno giudiziario della corte d’appello anche a Bologna. Prima presidio in circa 150 con Costituzione tra le mani, cartelli e coccarde tricolore, poi l’abbandono della sala al momento dell’intervento del rappresentante del ministero, Davide Galli. Per l’Anm si tratta di una riforma “punitiva” e che “indebolirà la magistratura e il suo autogoverno”. “Secondo noi altera gli equilibri democratici previsti dal costituente, prevediamo anche uno sciopero il 27 febbraio” annuncia Eleonora Pirillo, presidente regionale dell’associazione dei magistrati. Il procuratore generale Paolo Fortuna la definisce “inutile”, esortando il ministro Nordio a puntare “sui veri problemi per i cittadini”, dai tempi della giustizia alla carenza di personale. “Evitare sovrapposizione di riforme continue” l’appello del presidente della corte nella sua relazione. Calano le pendenze ma ci sono problemi d’organico anche nella relazione del procuratore generale. Nell’ultimo anno, 308 i reati iscritti per “codice rosso”, in lieve calo, ma coi reati di violenza di genere che salgono dell’11%. Aumentano anche i reati contro il patrimonio, quelli da parte di minori e per omicidio colposo sul lavoro: 38 i procedimenti in regione e 42 vittime, 26 l’anno precedente. “C’è l’attesa che il ministero svolta finalmente la sua funzione di supporto all’attività giudiziaria -commenta il presidente Giuseppe De Rosa -. A Bologna abbiamo anche gravi problemi di edilizia giudiziaria ma nonostante questo lo smaltimento dell’arretrato procede come previsto. Occorrono però necessariamente da un lato un’idea di organizzazione che per il momento non vedo e investimenti adeguati dall’altro”.