BOLOGNA: Malori al 118, chiusa indagine, anche ipotesi di simulazione
Si chiude con le contestazioni di stalking, lesioni e la formalizzazione dell'accusa di simulazione di reato l'inchiesta che coinvolge Claudio Tacconi, 44enne, ex coordinatore della centrale del 118 dell'Ausl di Bologna. La Procura, con la Pm Francesca Rago, gli ha notificato un avviso di fine indagine: avrebbe provocato malori a dieci colleghi, altri operatori della centrale, facendogli assumere farmaci mescolati a bevande e alimenti. Così facendo avrebbe creato un clima di sospetto, paura e diffidenza in un ambiente di lavoro delicato come lo è una centrale del 118, in particolare nel reparto degli operatori di elisoccorso. I fatti sono stati commessi da marzo 2020 in poi e nel corso dell'inchiesta, seguita dai carabinieri, Tacconi, ora difeso dall'avvocato Gabriele Bordoni, è finito ai domiciliari, mentre al momento non è sottoposto ad alcuna misura e non lavora più per l'Ausl. La simulazione di reato riguarda una querela che presentò a fine 2023 dicendo di essere stato a propria volta intossicato dopo aver bevuto un caffè e una tisana, oltre ad una rapina subita, denunciata un mese prima, in realtà mai avvenuta. "Per quanto riguarda i nostri assistiti - dice l'avvocato Davide Bicocchi che difende alcune delle vittime con l'avvocata Silvia Zanuccoli - siamo soddisfatti della chiusura delle indagini che hanno confermato il quadro accusatorio e non ci sono state novità che hanno portato sminuire i fatti".
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