5 SETTEMBRE 2024

17:48

NOTIZIA DI CRONACA

DI

1152 visualizzazioni


5 SETTEMBRE 2024 - 17:48


NOTIZIA DI CRONACA

DI

1152 visualizzazioni



BOLOGNA: 16enne ucciso, su internet il cordoglio della sua scuola

L'Itis Belluzzi-Fioravanti di Bologna piange la morte di Sall Serin Fallou, il ragazzino 16enne ucciso ieri sera da un coetaneo con una coltellata. "La comunità scolastica partecipa al dolore della famiglia per la perdita del caro figliolo Serin Fallou", scrive la scuola frequentata dal giovane sul proprio sito internet. Il 16enne, molto attivo sui social dove appare, tra le altre cose, cantando canzoni dei rapper Shiva e Sfera Ebbasta, era un appassionato di football americano, sport che praticava. Sono diverse infatti le foto che lo ritraggono con le maglie delle squadre dei Doves di Bologna e dei Vipers di Modena.




ALTRE NOTIZIE DI CRONACA

CESENA: Inscenarono funerale durante unione gay, tutti prescritti ex forzanuovisti

Si chiude con un proscioglimento per intervenuta prescrizione la vicenda giudiziaria legata al controverso 'funerale simbolico' inscenato da militanti di Forza Nuova durante una cerimonia di unione civile tra due uomini, celebrata a Cesena il 5 febbraio 2017. Il Tribunale di Forlì, riunito in composizione collegiale, ha dichiarato oggi il non doversi procedere nei confronti di tutti gli imputati. All’epoca dei fatti, l’azione – con tanto di bara e corteo funebre – sollevò forti polemiche a livello locale e nazionale, venendo immediatamente bollata come offensiva e omofoba. La Procura di Forlì aprì un fascicolo ipotizzando la violazione della Legge Mancino, che punisce atti discriminatori motivati da odio razziale o omofobico. In primo grado, però, il Tribunale escluse la sussistenza della violazione della legge 205/1993, assolvendo gli imputati da tale accusa. Tra loro anche Mirco Ottaviani, oggi dirigente del Movimento Nazionale La Rete dei Patrioti, difeso dagli avvocati Mario Giancaspro e Tommaso Golini, che assistevano complessivamente otto dei dieci imputati. Tuttavia, nel corso dell’ultima udienza del processo di primo grado, era stato loro contestato anche il reato di diffamazione con altro mezzo di pubblicità, accusa che portò a una condanna. La Corte d’Appello di Bologna, lo scorso ottobre, aveva annullato la sentenza di condanna per un vizio procedurale: agli imputati assenti non era stato notificato l’estratto del verbale d’udienza contenente la nuova imputazione, fatto che ha comportato la nullità dell’intero procedimento per difetto di contestazione.