30 SETTEMBRE 2024

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NOTIZIA DI CRONACA

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30 SETTEMBRE 2024 - 09:17


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BOLOGNA: Nuovo padiglione al S.Orsola per ostetricia, ginecologia e neonatologia | VIDEO

L’obiettivo è quello di inaugurare il nuovo padiglione del S.Orsola dedicato ad ostetricia, ginecologia e neonatologia entro Natale. Durato quattro anni il cantiere nasce da un investimento della regione Emilia Romagna

 

Sono in fase di ultimazione i lavori della nuova ala del Padiglione 4 dell’IRCCS Policlinico di Sant’Orsola, a Bologna.

L’edificio - 8.840 metri quadrati di 3 piani più rialzato - ospiterà le attività dedicate alle emergenze e ai servizi ad alta intensità di cura delle unità operative di Ostetricia, Ginecologia e Neonatologia e Terapia Intensiva Neonatale. Una struttura all’avanguardia anche dal punto di vista energetico e ambientale, che andrà a qualificare ulteriormente la sanità pubblica di Bologna e dell’Emilia-Romagna ed è frutto di un investimento di 29 milioni di euro realizzato grazie a risorse regionali.

"Sono orgoglioso di questo investimento della Regione - ha detto l'assessore alla Sanità Raffaele Donini - nella sanità pubblica. L'edificio è di particolare rilevanza perché è destinato alle donne, alle mamme, ai bimbi ed alle famiglie non solo del territorio. Non abbiamo ancora tempistiche per l'eventuale riapertura dei punti nascita in montagna e questo padiglione sarà sicuramente importante per sopperire a queste lacune".

Il direttore generale del S.Orsola Chiara GIBERTONI ha sottolineato l'esigenza di dare un volto nuovo all'accoglienza ed alla degenza delle pazienti. "Vogliamo creare un ambiente umano, rispettoso ed intimo. È stato un lavoro delicato creare questo padiglione senza stravolgere la quotidianità del reparto affianco che nei prossimi mesi, con il cantiere che si sposterà nelle camere di degenza, necessiterà ancora di pazienza ed attenzione da parte di tutti".




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RIMINI: Picchia e segrega il figlio 13enne, rinviato a giudizio

Era scappato dalle botte del padre, scalzo e con una maglia logora e bucata addosso. In lacrime e con evidenti segni di percosse sul volto e sul collo, il bimbo di 13 anni era stato soccorso dai militari del 7/o Reggimento Vega, nel corso dell'operazione "strade sicure", alla stazione ferroviaria di Rimini. Per quei fatti, era il 20 settembre del 2023, è stato rinviato a giudizio un cittadino tunisino di 36 anni, che stando al sostituto procuratore della Repubblica di Rimini, Annadomenica Gallucci, maltrattava il figlio con un "sistematico uso della violenza come ordinario trattamento riservato al minore". Ieri davanti al Tribunale collegiale di Rimini, come riportano i quotidiani riminesi, si è tenuta la prima udienza di istruttoria dibattimentale in cui sono stati ascoltati i carabinieri che all'epoca dei fatti indagarono sull'accaduto e il gestore dell'hotel dove alloggiava il ragazzino col padre. L'albergatore ha raccontato che la sera in cui il ragazzino era scappato l'aveva aiutato e soccorso quando il 13enne si era nascosto dietro al bancone dell'hotel. Poi sentendo il genitore arrivare, era fuggito in strada. L'uomo secondo quanto aveva raccontato il ragazzino ai carabinieri del Radiomobile della Compagnia di Rimini, lo picchiava sempre, lo teneva chiuso in una stanza di hotel senza mandarlo a scuola o lasciarlo parlare con la mamma rimasta nel Paese di origine. Una volta sentitosi al sicuro, il 13enne aveva anche raccontato di essere giunto in Italia nel 2022 con un barcone approdato a Lampedusa. Da circa un anno, si trovava quindi solo col padre perché il resto della sua famiglia, compresa la mamma che ormai sentiva solo per telefono, era rimasta in Tunisia. Dopo aver soggiornato in Austria per 9 mesi senza ottenere la protezione internazionale, padre e figlio avevano raggiunto l'Italia, nel settembre del 2022, trasferendosi a Rimini