20 SETTEMBRE 2024

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NOTIZIA DI CRONACA

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20 SETTEMBRE 2024 - 09:20


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RAVENNA: Pedone investito di notte da un camion, morto sul colpo | VIDEO

Tragedia ieri sera nel Ravennate. Un giovane è stato investito da un camion mentre camminava lungo una strada di campagna ed è morto sul colpo. Ancora da ricostruire l’esatta dinamica della vicenda.

 

Il buio, una strada stretta di campagna e una tragedia con una dinamica ancora da chiarire. È morto sul colpo un giovane sulla trentina, di origine straniera, investito giovedì sera in via Ponte della Vecchia a Castiglione di Ravenna da un camion guidato da un uomo 35enne. Sulla vicenda indaga la polizia locale.

Erano le 19.30. Da quanto emerso, l’autista del mezzo pesante che trasportava bestiame, proveniente da un vicino macello, ha avvertito all’improvviso un forte colpo e si è fermato. Una volta sceso dal camion e accortosi di quanto accaduto, ha allertato i soccorsi. Sotto il veicolo era finito un giovane, sulla trentina, che è morto sul colpo. A nulla sono valsi i tentativi di rianimazione del personale del 118 giunto sul posto insieme ai vigili del fuoco.

Stando a una prima ricostruzione, il giovane stava camminando lungo la strada di campagna della frazione ravennate mentre era buio prima del fatale urto. Forse insieme alla vittima erano presenti altre persone, si cercano dunque eventuali testimoni. La strada è stata chiusa per i rilievi di rito della polizia municipale che dovrà fare ora chiarezza su come siano andate esattamente le cose.

 

(Video di Massimo Argnani)




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RIMINI: "Omicidio del bilanciere", condanna definitiva a 23 anni di carcere

Per il caso dell'"omicidio del bilanciere", la Cassazione ha rigettato il ricorso, confermando la sentenza della Corte di appello di Bologna nei confronti Edi Zegarac, 54 anni, condannato a 23 anni di reclusione per l'assassinio di Nicola Donadio, di 50, avvenuto il 12 gennaio 2022 a Misano Adriatico (Rimini). La Corte d'appello di Bologna aveva condannato l'imputato, difeso dall'avvocato Massimiliano Orrù, a 23 anni aumentando la pena emessa dalla Corte d'assise di Rimini che invece lo aveva condannato a 15 anni e 4 mesi di reclusione. Le parti civili, ossia le quattro figlie e la moglie di Donadio, originario di Chiaromonte (Potenza), avevano impugnato la sentenza di primo grado. Così anche il sostituto procuratore di Rimini, Davide Ercolani che in primo grado aveva contestato ritenendole sussistenti le aggravanti di futili motivi e minorata difesa. La Corte di Bologna aveva riconosciuto la aggravanti eliminando lo sconto di pena. Sentenza che con il rigetto della Cassazione diventa definitiva. Quello del bilanciere era stato un omicidio risolto in meno di 24 ore perché, la stessa vittima, ritrovata agonizzante, aveva dato ai carabinieri il nome del killer. "E' stato Edi. E' stato lui", prima di perdere i sensi, aveva avuto la forza di dire Donadio, colpito numerose volte al capo con un bilanciere d'acciaio. Non era morto subito e all'arrivo dei carabinieri del Nor di Riccione era stato in grado di parlare e prima di spirare aveva indicato la porta del bagno dove ancora si nascondeva il killer. Zegarac, quando aveva riaperto la porta del bagno in lacrime, aveva confessato subito.