17 SETTEMBRE 2024

11:06

NOTIZIA DI CRONACA

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17 SETTEMBRE 2024 - 11:06


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RIMINI: Omicidio Pierina, Dassilva si avvale della facoltà di non rispondere | VIDEO

“L’interrogatorio non si è svolto nel senso che il signor Dassilva si è avvalso della facoltà di non rispondere”. Così l’avvocato Andrea Guidi, uno dei legali difensori del 34enne senegalese, Louis Dassilva, in carcere con l’accusa di aver ammazzato a Rimini la 78enne Pierina Paganelli lo scorso ottobre. “E’ una scelta - spiega parlando coi cronisti fuori dal carcere dei Casetti - che abbiamo ritenuto opportuno di tenere in considerazione del fatto che al momento il quadro probatorio non è completo e quindi vogliamo comprendere tutti quelli che sono gli elementi che la Procura sta vagliando e quindi riserviamo eventuali ulteriori adempimenti di questo genere quando contezza piena di quello che è il materiale probatorio che ha raccolto la Procura”, aggiunge. 




ALTRE NOTIZIE DI CRONACA

BARCELLONA: Cavallari tradito dal cellulare, caccia ai complici | VIDEO

Si trova in carcere in spagna in attesa dell’estradizione Andrea Cavallari, dopo la fuga durante le festa di laurea. Nel frattempo emergono altri dettagli sul suo arresto, mentre prosegue la ricerca dei complici. È stato un telefonino a tradire Andrea Cavallari, il 26enne modenese condannato per la strage di Corinaldo ed evaso il 3 luglio scorso dal carcere della Dozza di Bologna durante un permesso premio concesso per la sua laurea. Dopo giorni di ricerche, la sua fuga si è conclusa in un albergo a Lloret de Mar, in Spagna. Tutto è iniziato con le immagini di una festa in famiglia. Le telecamere di sorveglianza di un ristorante in cui Cavallari stava pranzando con i parenti dopo la discussione della tesi lo hanno ripreso mentre usava un telefonino. Gli investigatori, attraverso l'analisi delle immagini, sono riusciti a identificare l'apparecchio e intercettarne il numero. Da lì hanno seguito i movimenti del latitante, tracciandone lo spostamento da Bolognaa fino a Barcellona, per poi arrivare all'albergo della Costa Brava dove è stato bloccato. Ma il telefonino non è stato l’unico errore fatale. Fondamentale per la sua localizzazione è stata anche la pista del denaro. Durante la latitanza Cavallari ha utilizzato una carta di credito intestata a una donna, dove erano stati depositati migliaia di euro. I pagamenti hanno permesso agli investigatori di restringere il campo. Al momento dell’arresto, Cavallari era in possesso del cosiddetto “kit del fuggiasco”: documenti falsi, soldi falsi (almeno 800 euro in banconote da 20 euro contraffatte) e la carta di credito usata per tutte le spese. Elementi che confermano l’ipotesi, ora al vaglio degli inquirenti, di una rete di fiancheggiatori che avrebbe supportato l’evasione e la fuga all’estero. Non è escluso che alcuni complici possano essere stati conosciuti durante la detenzione alla Dozza. L’attenzione delle autorità è ora rivolta proprio a identificare e rintracciare questi possibili complici. Attendendo anche il ritorno in Italia, che avverrà tra pochi giorni.