4 LUGLIO 2024

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NOTIZIA DI CRONACA

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4 LUGLIO 2024 - 15:26


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BOLOGNA: Maxi operazione antidroga, sequestrati beni per 2 milioni di euro | VIDEO

Un’importante attività investigativa dei carabinieri ha permesso di sgominare un’associazione dedita allo spaccio di droga a Bologna e sequestrare beni per diversi milioni di euro.

Una maxi operazione contro lo spaccio di droga è stata effettuata dai carabinieri di Bologna. Oltre 100 gli agenti impiegati che hanno sgominato un’associazione che in due anni aveva portato in città 70 chili di cocaina per un valore complessivo di 2 milioni di euro.  A seguito delle indagini dei carabinieri, sono quattordici le misure cautelari emanate di cui 9 in carcere: il gruppo, dell’età compresa tra i 20 e i 45 anni e composto per la maggior parte da albanesi, con qualche rumeno e italiano, si occupava della vendita all’ingrosso della sostanza stupefacente fatta arrivare dall’Albania, per un quantitativo che andava tra 1 e 15 kg. Eseguite anche misure patrimoniali reali, che hanno portato al sequestro preventivo di auto, immobili e diversi rapporti finanziari per un valore complessivo di circa 2 milioni di euro ritenuti provento dell’attività di spaccio. 

 




ALTRE NOTIZIE DI CRONACA

RIMINI: "Omicidio del bilanciere", condanna definitiva a 23 anni di carcere

Per il caso dell'"omicidio del bilanciere", la Cassazione ha rigettato il ricorso, confermando la sentenza della Corte di appello di Bologna nei confronti Edi Zegarac, 54 anni, condannato a 23 anni di reclusione per l'assassinio di Nicola Donadio, di 50, avvenuto il 12 gennaio 2022 a Misano Adriatico (Rimini). La Corte d'appello di Bologna aveva condannato l'imputato, difeso dall'avvocato Massimiliano Orrù, a 23 anni aumentando la pena emessa dalla Corte d'assise di Rimini che invece lo aveva condannato a 15 anni e 4 mesi di reclusione. Le parti civili, ossia le quattro figlie e la moglie di Donadio, originario di Chiaromonte (Potenza), avevano impugnato la sentenza di primo grado. Così anche il sostituto procuratore di Rimini, Davide Ercolani che in primo grado aveva contestato ritenendole sussistenti le aggravanti di futili motivi e minorata difesa. La Corte di Bologna aveva riconosciuto la aggravanti eliminando lo sconto di pena. Sentenza che con il rigetto della Cassazione diventa definitiva. Quello del bilanciere era stato un omicidio risolto in meno di 24 ore perché, la stessa vittima, ritrovata agonizzante, aveva dato ai carabinieri il nome del killer. "E' stato Edi. E' stato lui", prima di perdere i sensi, aveva avuto la forza di dire Donadio, colpito numerose volte al capo con un bilanciere d'acciaio. Non era morto subito e all'arrivo dei carabinieri del Nor di Riccione era stato in grado di parlare e prima di spirare aveva indicato la porta del bagno dove ancora si nascondeva il killer. Zegarac, quando aveva riaperto la porta del bagno in lacrime, aveva confessato subito.