EMILIA-ROMAGNA: Alluvione, arrivano nuove ordinanze, ma resta il tetto dei 6mila euro per i beni mobili | VIDEO
Il generale Figliuolo, commissario straordinario del Governo per la ricostruzione post alluvione in Emilia-Romagna, ha incontrato la presidente facente funzioni della Regione, oltre a sindaci e presidenti di provincia, per fare il punto su quanto fatto finora e per annunciare l'arrivo di 10 nuove ordinanze
“Io posso dire che in un anno non lo a memoria d'uomo e a livello statistico quanti possono dir di aver fatto tutte queste cose. Io ritengo che sia stato fatto tanto e che le risorse in questo momento, quattro miliardi e sei, non sono poche”. Il generale Figliuolo torna in viale Aldo Moro per fare il punto con la presidente facente funzioni, sindaci e province coinvolte nell'alluvione di oltre un anno fa, e per tracciare una sorta di road map da qui ai prossimi mesi, rispondendo così a chi parla di tempistiche tutt'altro che celeri per la ricostruzione e invitando a lasciare fuori dalla campagna elettorale l'argomento. Dieci le nuove ordinanze in arrivo; quasi 3 i miliardi di euro a disposizione per la ricostruzione pubblica e 1,7 per i privati. “C'è l'ordinanza sui beni mobili, sulle assunzioni di personale negli enti pubblici -spiega il generale-, su ulteriori interventi urgenti, sul Pnrr, sul credito di imposta. Credo che a breve il presidente Priolo darà le intese in modo che io possa inviarla in Corte dei Conti e poi dopo pochi giorni rendere le ordinanze esecutive. È importante per i soggetti attuatori, per gli enti locali, per i Comuni -continua- sapere su quante risorse possono contare e su quali interventi soprattutto, perchè sono stati perimetrati assieme, poi chiaramente la sintesi la fa la struttura commissariale che poi riversa sul territorio le risorse che servono sia per progettare, sia per porre in esecuzione le opere”. “Tutto questo piano di lavoro deve però andare avanti coi piani speciali -ricorda Irene Priolo, presidente regionale facente funzioni-. Gli interventi urgenti non sono una cosa disgiunta da una visione complessiva di come dobbiamo mettere in sicurezza il nostro territorio. Sono quelli che prevedono nuove casse d'espansione e opere che per il nostro territorio non sono più rimandabili. Quindi bene le ordinanze, ma è necessario che i piani speciali a settembre vengano approvati”. Aperto ancora il fronte sul tetto per i beni mobili, che rimane di seimila euro, dopo la bocciatura dell'emendamento di alcuni enti locali e opposizioni per alzarlo a 30mila. “Non è la cifra che ci aspettavamo -conclude Priolo-. Speriamo che anche attraverso il lavoro con la struttura commissariale possa venire avanti un perimetro che consente di ulteriormente lavorare su questo importo. Siamo lontani anche dalla media riconosciuta in questo momento dalle domande che sono state presentate
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