24 LUGLIO 2024

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NOTIZIA DI CRONACA

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24 LUGLIO 2024 - 11:02


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RIMINI: Omicidio Pierina, un video di Dassilva prima del delitto

Un video ritrae Louis Dassilva, accusato dell’omicidio di Pierina Paganelli, qualche ora prima del delitto con vestiti che non avrebbe mai consegnato alla polizia. La procura di Rimini indaga ora anche sua moglie, Valeria Bartolucci, per stalking.

 

È la telecamera della farmacia di fronte al civico 31 di via del Ciclamino a Rimini a fornire la prova regina dell’impianto accusatorio che ha portato in carcere una settimana fa Louis Dassilva per l’omicidio di Pierina Paganelli, la 78enne accoltellata a morte la sera del 3 ottobre. L’occhio elettronico ritrae non solo un uomo dalla carnagione scura fare il suo rientro nel condominio dell’indagato qualche minuto dopo l’accoltellamento. Qualche ora prima ha immortalato lo stesso operaio 34enne con abiti che non avrebbe mai consegnato alla polizia e che, secondo gli inquirenti, sarebbero quelli indossati dal presunto assassino nel commettere il delitto.

Dopo l’arresto, le acque si sono tutt’altro che calmate in via del Ciclamino, facendo emergere un contesto di tensioni personali. Valeria Bartolucci, moglie di Dassilva, è ora indagata dalla procura di Rimini per stalking nei confronti di Manuela Bianchi, nuora della vittima che con Dassilva aveva una relazione extraconiugale. Secondo l'accusa, Bartolucci avrebbe inviato numerosi messaggi offensivi e minacciosi all’ex amica e vicina di pianerottolo; insulti che si sono ripetuti anche di fronte alle telecamere di media nazionali.

Gli investigatori sono convinti che il movente dell'omicidio sia legato a questa relazione galeotta, al timore che potesse venire a galla. È sempre più chiaro come sentimenti personali e dinamiche familiari complesse ruotino attorno alla tragica fine di Pierina Paganelli. Un contesto che continua ad essere analizzato dalle autorità giudiziarie.




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RIMINI: Accusato di rapine e furti, 20enne fermato da polizia e carabineri

Sarebbe responsabile di sette colpi, tra rapine, tentate rapine e furti il 20enne fermato ieri mattina dalla polizia e dai carabinieri di Rimini, coordinati dal pm Davide Ercolani. L'uomo, residente in provincia di Napoli, secondo gli inquirenti avrebbe agito con dei complici, ancora non identificati. I colpi - ad una agenzia Sisal, un distributore di benzina, una palestra, un punto Snai, solo per citarne alcuni - sono stati commessi tra il 12 aprile e il 16 giugno. Gli investigatori sono risaliti al presunto responsabile dei reati grazie ad alcuni particolari come l'utilizzo di alcuni capi di abbigliamento, un telefono rosso e lo stesso mezzo di trasporto utilizzato per allontanarsi. Inoltre alcune persone avevano notato l'accento campano dell'uomo, che era già stato denunciato nel novembre 2024 per spendita di monete false. Ieri mattina, pertanto, la squadra Mobile e i carabinieri sono entrati nella stanza di un albergo dove l'uomo pernottava da alcune settimane, ritrovando e sequestrando numerosi capi d'abbigliamento, telefoni cellulari ed altri elementi utili all'indagine, che saranno analizzati anche per identificare i complici. Durante l'operazione è stato ritrovato un revolver, completo di munizioni, risultato rubato in provincia di Salerno nel 2024, e nascosto all'interno della casa di un altro uomo, anche lui campano, ma residente a Rimini: la pistola è compatibile con quella utilizzata nelle rapine. Quest'ultimo è stato arrestato per ricettazione e detenzione abusiva di arma comune da sparo e sarà giudicato in direttissima. Il ventenne sottoposto a fermo, invece, è stato portato in carcere. Il giovane, difeso dall'avvocato Piero Ippoliti, comparirà per l'interrogatorio di garanzia davanti alla gip Raffaella Ceccarelli.