14 LUGLIO 2024

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NOTIZIA DI CRONACA

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14 LUGLIO 2024 - 11:53


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BOLOGNA: Sappe, “agenti aggrediti da minori in centro d'accoglienza”

Un agente di polizia penitenziaria è finito in ospedale a Bologna dopo essere stato colpito al petto da un pugno sferrato da un detenuto minore nel centro di prima accoglienza. L'episodio è denunciato dal Sindacato autonomo polizia penitenziaria (Sappe). Due detenuti minori, riferisce Francesco Borrelli, vice segretario regionale del Sappe, erano appena stati portati nel Centro di prima accoglienza di Bologna da forze di polizia operanti sul territorio e lì "hanno creato disordini e aggredito il personale di polizia penitenziaria".

Uno dei due, affermano Giovanni Battista Durante, segretario generale aggiunto del Sappe e Francesco Campobasso, segretario nazionale, "dopo essere stato perquisito, ha sferrato un pugno in pieno petto a uno dei due agenti che è caduto a terra, riportando un trauma alla spalla, per cui si è recato successivamente in ospedale. Si è reso necessario l'uso della forza, per portare il minore nella stanza. Subito dopo - proseguono - l'altro minore ha dato in escandescenza e con un pugno ha rotto la cassetta di sicurezza. Con non poca fatica gli agenti sono riusciti a portarlo nella stanza. Ormai anche la gestione dei minori è problematica quanto quella degli adulti, dal punto di vista della violenza che gli stessi esercitano sul personale di polizia e tra di loro".




ALTRE NOTIZIE DI CRONACA

BOLOGNA: Confermato l’ergastolo per Daniele Severi

La Corte d’Assise d’Appello di Bologna ha confermato l’ergastolo per Daniele Severi, fratello di Franco Severi, trovato decapitato il 21 giugno 2022 nella sua casa di campagna a Seggio di Civitella, già condannato in primo grado lo scorso maggio dal tribunale di Forlì. Dopo oltre 13 ore complessive di dibattimento, la decisione è arrivata nel tardo pomeriggio, al termine della camera di consiglio presieduta dal giudice Domenico Stigliano. Il caso era stato al centro di venti udienze intense, con decine di testimoni e periti. L’accusa, sostenuta dalla pg Rossella Poggioli, ha ribadito la responsabilità dell’imputato, basandosi principalmente su due prove: un paio di scarpe con tracce ematiche fresche e dei guanti insanguinati trovati nella sua auto. La difesa, rappresentata dagli avvocati Marco Martines e Maria Antonietta Corsetti, ha chiesto l’assoluzione, contestando la validità e la datazione del sangue rilevato. Corsetti ha sottolineato che le prove scientifiche sono state travisate e che i guanti, sebbene contaminati dal sangue della vittima, non contenevano tracce di DNA dell’imputato, ma di un soggetto terzo. Inoltre, ha evidenziato la mancanza di impronte, tracce ematiche e segni di effrazione sulla scena del crimine. Non è stata trovata l’arma del delitto, né la testa della vittima, elementi che rendono ignota la dinamica esatta dell’omicidio. Ora per Daniele Severi si apre la possibilità di ricorrere in Cassazione. La sentenza non è ancora definitiva.