19 GIUGNO 2024

17:53

NOTIZIA DI CRONACA

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19 GIUGNO 2024 - 17:53


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BOLOGNA: Anziano 'fugge' da casa di cura e muore, famiglia denuncia

La famiglia di Carlo Stanzani, il 79enne scomparso il 14 giugno da una clinica della periferia di Bologna dove era ricoverato e ritrovato morto il 17 giugno nei pressi della stessa struttura, si è rivolta all'avvocata Barbara Iannuccelli per sporgere denuncia affinché venga fatta luce sulla fine del loro caro. Abbandono di incapace aggravato dalla morte della persona è il reato ipotizzato, come spiega lo stesso legale: "chi ha preso in carico il signor Stanzani sapeva benissimo quale fosse la situazione (l'anziano soffriva di demenza senile), i familiari si chiedono perché non siano state adottate tutte le misure di controllo necessarie ad evitare questo epilogo". Secondo Iannuccelli, i familiari vogliono che sia accertata la verità e capire se attraverso un corretto controllo l'uomo potesse essere salvato. "La prima cosa che vogliamo capire è la causa della morte - ha aggiunto - per questo chiediamo il sequestro della salma e una perizia medico legale, poi di verificare se qualcosa a livello del controllo non abbia funzionato". L'avvocata ha precisato che le è stato chiesto di occuparsi di questo caso anche affinché ciò che è successo a Carlo Stanzani non capiti ad altre persone.




ALTRE NOTIZIE DI CRONACA

BOLOGNA: Confermato l’ergastolo per Daniele Severi

La Corte d’Assise d’Appello di Bologna ha confermato l’ergastolo per Daniele Severi, fratello di Franco Severi, trovato decapitato il 21 giugno 2022 nella sua casa di campagna a Seggio di Civitella, già condannato in primo grado lo scorso maggio dal tribunale di Forlì. Dopo oltre 13 ore complessive di dibattimento, la decisione è arrivata nel tardo pomeriggio, al termine della camera di consiglio presieduta dal giudice Domenico Stigliano. Il caso era stato al centro di venti udienze intense, con decine di testimoni e periti. L’accusa, sostenuta dalla pg Rossella Poggioli, ha ribadito la responsabilità dell’imputato, basandosi principalmente su due prove: un paio di scarpe con tracce ematiche fresche e dei guanti insanguinati trovati nella sua auto. La difesa, rappresentata dagli avvocati Marco Martines e Maria Antonietta Corsetti, ha chiesto l’assoluzione, contestando la validità e la datazione del sangue rilevato. Corsetti ha sottolineato che le prove scientifiche sono state travisate e che i guanti, sebbene contaminati dal sangue della vittima, non contenevano tracce di DNA dell’imputato, ma di un soggetto terzo. Inoltre, ha evidenziato la mancanza di impronte, tracce ematiche e segni di effrazione sulla scena del crimine. Non è stata trovata l’arma del delitto, né la testa della vittima, elementi che rendono ignota la dinamica esatta dell’omicidio. Ora per Daniele Severi si apre la possibilità di ricorrere in Cassazione. La sentenza non è ancora definitiva.