27 MAGGIO 2024

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27 MAGGIO 2024 - 18:39


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BOLOGNA: Accoltella la ex titolare, fermato per tentato omicidio

È stato fermato dai carabinieri per tentato omicidio un uomo cinquantenne, di origine albanese, che questa mattina a Castel San Pietro Terme, nel Bolognese, ha accoltellato la ex datrice di lavoro. L'aggressione si è verificata poco dopo le 10 all'albergo ristorante 'Il Gallo' e sul posto sono intervenuti i carabinieri e il 118. La donna, 66 anni, è stata raggiunta da alcuni fendenti all'addome: trasferita d'urgenza all'Ospedale Maggiore di Bologna è stata sottoposta a un intervento chirurgico e non risulterebbe in pericolo di vita. L'uomo è stato subito accompagnato in caserma dai militari della compagnia di Imola: in base a una prima ricostruzione, le indagini sono state coordinate dalla Procura di Bologna, avrebbe agito per problemi economici legati al rapporto di lavoro che si era interrotto.




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CESENA: Inscenarono funerale durante unione gay, tutti prescritti ex forzanuovisti

Si chiude con un proscioglimento per intervenuta prescrizione la vicenda giudiziaria legata al controverso 'funerale simbolico' inscenato da militanti di Forza Nuova durante una cerimonia di unione civile tra due uomini, celebrata a Cesena il 5 febbraio 2017. Il Tribunale di Forlì, riunito in composizione collegiale, ha dichiarato oggi il non doversi procedere nei confronti di tutti gli imputati. All’epoca dei fatti, l’azione – con tanto di bara e corteo funebre – sollevò forti polemiche a livello locale e nazionale, venendo immediatamente bollata come offensiva e omofoba. La Procura di Forlì aprì un fascicolo ipotizzando la violazione della Legge Mancino, che punisce atti discriminatori motivati da odio razziale o omofobico. In primo grado, però, il Tribunale escluse la sussistenza della violazione della legge 205/1993, assolvendo gli imputati da tale accusa. Tra loro anche Mirco Ottaviani, oggi dirigente del Movimento Nazionale La Rete dei Patrioti, difeso dagli avvocati Mario Giancaspro e Tommaso Golini, che assistevano complessivamente otto dei dieci imputati. Tuttavia, nel corso dell’ultima udienza del processo di primo grado, era stato loro contestato anche il reato di diffamazione con altro mezzo di pubblicità, accusa che portò a una condanna. La Corte d’Appello di Bologna, lo scorso ottobre, aveva annullato la sentenza di condanna per un vizio procedurale: agli imputati assenti non era stato notificato l’estratto del verbale d’udienza contenente la nuova imputazione, fatto che ha comportato la nullità dell’intero procedimento per difetto di contestazione.